Il primo novembre in Colombia, Paese che detiene alcuni record poco invidiabili come uno dei consumi di sale pro capite tra i più alti al mondo (12 g al giorno), è entrata in vigore una nuova legge, di fatto unica al mondo: la Tassa per la salute. Gli alimenti ultra processati saranno sottoposti a una tassazione del 10% fino alla fine dell’anno. La tassa poi salirà al 15% nel 2024 e al 20% nel 2025. Il Paese sudamericano si pone così all’avanguardia nelle iniziative di salute pubblica, vincendo resistenze che hanno frenato l’adozione di misure drastiche per anni, ma che non possono essere più rinviate.
Come riporta il quotidiano spagnolo El Paìs, in Colombia, infatti, più della metà della popolazione è in sovrappeso o obesa. Inoltre un quarto dei decessi è dovuto a malattie cardio-e e cerebrovascolari, riconducibili a un eccesso di sale e di grassi. L’ipertensione, poi, interessa un terzo della popolazione, bambini compresi, e oltre un terzo dei decessi da diabete di tipo 2 nelle persone con meno di 70 anni è attribuibile al troppo sale. Inoltre, tre quarti di bambini e ragazzi bevono almeno una bevanda zuccherata al giorno.
La tassa sugli ultra processati
Il sovrapprezzo sarà applicato agli alimenti ricchi di grassi, sale e zucchero, i cosiddetti HFSS (da high fat, sugar and salt). Il governo ha stabilito soltanto qualche eccezione per alcuni prodotti tradizionali come il salchichòn, frutto di un compromesso con le agguerrite aziende locali. In totale, per ora riguarderà 21 tipologie di ultra processati tra i 443 prodotti che compongono il paniere dell’inflazione, tra i quali biscotti, gelatine, dolciumi vari, piatti pronti da scaldare, patatine fritte, bevande zuccherate, salse e creme.
In Colombia gli ultra processati riportano già un bollino ottagonale nero, analogamente a quanto accade in altri Paesi del Centro e del Sud America quali Messico, Venezuela, Brasile, Perù, Uruguay, Argentina e Cile (la Bolivia ha introdotto un sistema a semaforo). Si spera così che la sovrapposizione di bollino nero e aumento sensibile di prezzo possa spingere i consumatori a cambiare abitudini alimentari e i produttori a modificare le ricette.
C’è anche una tassa sulle bevande zuccherate
La nuova legge, inoltre, comprende anche una tassa sulle bibite zuccherate, proporzionale alla quantità di zucchero presente e introdotta in maniera graduale. Per bevande che contengono tra i sei e i dieci grammi di zucchero ogni 100 millilitri è di 18 pesos colombiani (0,0042 euro) e aumenterà fino a 28 pesos colombiani (0,0065 euro) nel 2024. Quando lo zucchero è superiore ai 10 grammi, la tassa aumenta, arrivando al massimo a 35 pesos colombiani (0,0081 euro) e salirà a 55 pesos (0,013 euro) l’anno prossimo.
Secondo il Guardian, questa è anche una vittoria di associazioni no profit come Educar Consumidores , che si battono per una tassazione sul junk food dal 2015 e che negli anni hanno denunciato ogni sorta di intimidazioni e pressioni da parte delle aziende produttrici. Ora il governo ha deciso di seguire una strada diversa dal passato, e di tutelare la salute dei cittadini, risparmiando, in prospettiva, anche in costi sanitari.
Nel pacchetto approvato sono previste anche tasse sulla plastica monouso, sulle emissioni, per le aziende che producono combustibili fossili e una patrimoniale per chi guadagna più di 2mila dollari al mese. Tutto ciò, secondo il sito indipendente Health Policy Watch, dovrebbe portare introiti che potrebbero costituire fino all’1,4% del prodotto interno lordo. Una parte di queste entrate potrebbe essere utilizzata per abbassare l’IVA sugli alimenti più sani, a completamento della Tassa per la salute.
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Giornalista scientifica
in italia non sarebbe stato possibile causa lobby del settore e politici compiacenti…