Pubblichiamo di seguito la lettera di una lettrice che ci segnala una grossa criticità dei tappi anti rabbocco presenti nelle bottiglie di olio extravergine.
Mi chiamo Eleonora Tancredi e sono una biologa occupata nel campo dell’igiene degli alimenti, in particolare sono responsabile qualità e igiene di un’azienda di ristorazione collettiva (scuole e strutture sanitarie assistite) in Toscana. Vorrei condividere con voi un episodio accadutoci con l’utilizzo di bottiglie di olio extravergine d’oliva. Qualche mese fa abbiamo ricevuto un reclamo da parte di una struttura sanitaria assistita, nel quale si denunciava la presenza di una biglia di vetro all’interno di una salsa per il condimento del primo piatto. Abbiamo attivato l’iter per la gestione di questa non conformità e siamo riusciti a capire che la biglia derivava dal sistema anti rabbocco della bottiglia di olio extravergine d’oliva utilizzato. Un analogo episodio si era verificato mesi addietro in un nido.
Abbiamo così scoperto che nelle scuole, negli asili, nelle residenze assistite i tappi anti rabbocco venivano eliminati per velocizzare il flusso di olio utilizzato per condire. Nel tentativo di rimuovere il tappo può accadere che la biglia, posizionata all’interno del sistema anti frode, cada all’interno della bottiglia. A questo punto la sfera diventa un pericolo anche perché essendo trasparente, diventa poco visibile quando si versa l’olio. Nel caso in cui il pasto venga servito a utenti delicati, come lattanti o disfagici, si incorre nel serio rischio di soffocamento.
Per questo motivo abbiamo inoltrato una comunicazione a tutti i dipendenti invitandoli a “non eliminare il tappo dosatore”. Spero che quanto segnalato possa essere d’aiuto e, soprattutto, possa essere strumento di riflessione sull’adeguatezza di questo sistema antifrode, anche se l’inconveniente si registra solo in seguito alla manomissione del tappo fatto in buona fede per velocizzare le operazioni di condimento. Forse lo scopo antifrode del sistema di chiusura delle bottiglie non giustifica il rischio che si può generare in seguito al tentativo (in buona o cattiva fede) di rimozione del tappo.
Aggiornamento del 26 giugno. Un lettore ci invia questa fotografia di una bottiglia di extravergine presente sul tavolo di una pizzeria milanese, in cui si legge l’avviso di non manomettere il tappo anti rabbocco.
Aggiornamento del 7 luglio. Un’azienda ci segnala quanto segue.
“Ci teniamo precisare che la Factory Cap sas ha messo in commercio il famoso tappo antirabbocco realizzato in materiale termoplastico per alimenti un sistema brevettato di tappo monoblocco senza componenti assemblati, ancorato saldamente sul collo della bottiglia per la massima sicurezza del consumatore….
Come recita la famosa legge, il tappo deve essere saldamente ancorato al contenitore,deve avere il sigillo visivo della integrità del prodotto, e non deve essere facilmente manomesso.
Alleghiamo una foto del nostro prodotto (sotto) se può essere utile a tranquillizzare i vostri lettori.”
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Cara sig.ra Tancredi,
Penso che i suoi “forse” sull’utilità del tappo antirabocco penso siano “gratuiti” e sicuramente palesano una strutturale carenza di informazioni sul settore oleario.
Il fatto racconta di persone che illegalmente manomettono un tappo… il problema non è il tappo… ma chi lo manomette!!
Andrebbero denunciate le persone che effettuano pratiche “illegali”.
Il tappo antirabocco è una delle poche grandi conquiste del settore…
Cordialmente saluto
Marco Oreggia
Un commento che ha ben poco di cortese e nessuna risposta al problema.
Gli studi ergonomici insegnano che un sistema di sicurezza non deve rendere più complicato l’utilizzo di uno strumento. Un tappo che rende difficile l’utilizzo del prodotto semplicemente non funziona. Se lavoro in una cucina che deve sfornare centinaia di pasti al giorno, perdere 5minuti per versare il contenuto di una bottiglia di olio non è tollerabile.
Concordo con Marco.
Il problema non è la composizione del tappo, ma chi lo manomette. Evidente che il sistema antirabbocco può essere migliorato ma questo non significa giustificarne il comportamento illegale.
E, per quanto riguarda il commento di Paolo, ritengo che la risposta al problema debba essere, oltre quella di una ricerca per fornire uno strumento anti-frode più sicuro, per evitare distacchi accidentali dei suoi componenti, anche quella di una più severa applicazione delle norme.
Gentile Emanuele,
insisto… se non si conosce la normativa… perché fare commenti inappropriati?
La normativa prevede l’obbligo del tappo Antirabocco soltanto per la sala (ossia per uso pubblico). Nelle cucine si possono tranquillamente utilizzare le latte o le bottiglie con i dosatori classici.
Saluti
Marco Oreggia
Gentilissimo Sig. Marco,
credo che abbia completamente frainteso il senso della mia segnalazione.
La mia non era una messa in discussione dell’utilità del tappo anti rabbocco, anzi penso sia una grande conquista a difesa del settore agricolo e della nostra ricchezza territoriale, nonché del consumatore. Ciò che merita una riflessione attenta e non superficiale (e non inficiata da prese di posizione di “categoria”) è l’adeguatezza del sistema messo a punto per far sì che le bottiglie non possano essere rabboccate. La sicurezza alimentare è il presupposto di base di chi produce, commercializza o distribuisce alimenti, e uno dei pericoli che gli operatori del settore DEVONO gestire è proprio quello fisico, esattamente rappresentato dalla sfera di vetro. Al giorno d’oggi non credo sia impossibile per li addetti ai lavori elaborare un altro meccanismo che non implichi il rischio di contaminare l’olio con un oggetto che potrebbe provocare gravi conseguenze nel consumatore. Tutto qua. Ho riscontrato il problema, l’ho posto, e penso sia doveroso inventare un’altra strategia per evitare il rabbocco delle bottiglie. Certo, convengo con lei che il problema principale sta nella disonestà di chi manomette il tappo (anche se nel caso specifico da me riportato non era fatto in cattiva fede, ma solo per agevolare il condimento nelle scuole), ma a meno che non ci si rifugi in una visione utopica del mondo, non possiamo credere che NESSUNO TENTI DI MANOMETTERE il tappo. I disonesti ci sono e continueranno ad esserci, dobbiamo prenderne atto ed evitare che un meccanismo messo a punto per evitare frodi alimentari metta in pericolo la salute dei consumatori.
Spero di essere stata più chiara.
Un cordiale saluto