Supermercati Simply ritirano per tre volte in 60 giorni le scatolette di alici in olio di oliva per eccesso di istamina. Cambiato il fornitore
Supermercati Simply ritirano per tre volte in 60 giorni le scatolette di alici in olio di oliva per eccesso di istamina. Cambiato il fornitore
Roberto La Pira 22 Gennaio 2015La catena di supermercati Simply ha ritirato dagli scaffali dei propri punti vendita per la terza volta in due mesi i “Filetti di alici in olio di oliva” a marchio Simply nella scatoletta da 46 grammi prodotto dalla società Iconsitt per eccesso di istamina. I lotti erano il n°14079 con termine minimo di conservazione 09/2015 , il n° 14132 con termine minimo di conservazione 11/2015 e il n° 14196 con termine minimo di conservazione 01/2016.
In genere quando si fa un richiamo e si ritira un prodotto dal mercato si cerca cerca di capire la causa del problema e di risolverla per riprendere al più presto la produzione in sicurezza. In questo caso il problema riguarda le alici conservate male che producono istamina. Si tratta quindi di verificare le condizioni di stoccaggio e il processo di inscatolamento adottando tutte le misure e le analisi necessarie (Haccp) per per evitare il ripetersi dell’incidente.In questo caso qualche cosa non ha funzionato. Abbiamo chiesto a Simply perché sono stati fatti tre operazioni di richiamo dello stesso prodotto in due mesi. Ecco la risposta.
Egregio Dottor La Pira,
la presente per darle un riscontro in merito alla sua richiesta informazioni circa il prodotto “Filetti di alici 46g” a marchio Simply, oggetto di ritiri per allerta sanitaria presso la nostra rete di vendita. Innanzitutto ci preme precisare che per tutelare la salute dei nostri clienti, il sistema qualità della nostra azienda prevede numerosi ed approfonditi controlli sui nostri fornitori, in maniera particolare le aziende che producono a nostro marchio d’insegna, sia nella fase iniziale di inserimento di un prodotto nella nostra gamma sia nella fase di mantenimento in vendita della referenza. Nello specifico, il fornitore dei filetti di alici è stato sottoposto alle nostre procedure di qualifica, che prevedono la verifica di una serie di garanzie in merito al rispetto dei requisiti legali di produzione e alla conformità degli stabilimenti tramite verifiche ispettive o conformità a standard internazionali (es. BRC/IFS). Ad ulteriore garanzia per la clientela, nel corso di ogni anno viene inoltre previsto un piano di controllo sui prodotti a marchio, al fine di verificarne la conformità e il rispetto dei requisiti stabiliti nei capitolati di fornitura.
Grazie a questo monitoraggio, approfondito e continuativo, è emersa la non conformità per il parametro istamina nel lotto 14132 con scadenza 11/2015, che ha fatto scattare le nostre procedure di ritiro dalla vendita e la comunicazione all’Asl di competenza per l’attivazione dell’allerta sanitaria. Gli altri 2 lotti non conformi sono stati da noi ritirati dalla vendita in ottemperanza a quanto richiesto dagli enti di controllo preposti a seguito di loro prelievi ufficiali. Sin dal primo ritiro, abbiamo attivato tutti i nostri canali per informare i nostri clienti, utilizzando non solo i cartelli posizionati nei punti vendita, previsti dalla normativa, ma anche il nostro sito istituzionale.
A fronte delle non conformità emerse e di valutazioni commerciali, già in data 2 dicembre 2014 è stata inoltre decisa la sostituzione del fornitore Nino Castiglione con il nuovo fornitore Flott. Per tutti i lotti forniti in precedenza dal fornitore Nino Castiglione, si è deciso altresì, a titolo cautelativo, di ritirare dalla vendita i prodotti e sono state avviate analisi specifiche per il parametro istamina, in modo da avere garanzie certe circa la conformità. Nello stesso tempo sono stati richiesti ulteriori approfondimenti al fornitore. Una volta in possesso dei risultati di tali controlli supplementari, la nostra azienda valuterà se rimettere in vendita il prodotto o se renderlo al fornitore. Consapevoli del rischio istamina in questa tipologia di prodotto, anche con il nuovo fornitore Flott, stiamo predisponendo un piano di controllo specifico e manterremo elevato il nostro livello di attenzione, intensificando le richieste di garanzie sui parametri chimico fisici rilevanti per tale merceologia,al fine di assicurare alla clientela l’alto livello qualitativo che contraddistingue i nostri prodotti a marchio.
Direzione qualità Simply
Per capire cosa significa mangiare alimenti con troppa istamina proponiamo una scheda realizzata Giuseppe Arcangeli dell’Istituto sperimentale zooprofilattico delle Venezie.
L’istamina è un composto azotato che rientra nel gruppo delle “ammine biogene”. Il nostro corpo è in grado di produrla per contrastare le infiammazioni, ed è particolarmente abbondante in caso di allergie (tanto da farci assumere i cosiddetti anti-istaminici). La presenza negli alimenti può essere dovuta alla trasformazione dell’amminoacido istidina – presente nella muscolatura dei pesci – in istamina oppure è dovuta all’azione di alcuni enzimi presenti in batteri patogeni Gram negativi (generi: Morganella, Klebsiella, Proteus , Hafnia, Enterobacter, Citrobacter, Vibrio, Photobacterium), che hanno contaminato le carni del pesce dopo la morte. L’istamina è stabile alle alte temperature e non subisce variazioni in seguito alla cottura e all’inscatolamento del pesce: per una completa inattivazione è necessario un trattamento di 90 minuti a 116°C.
Principali sintomi dell’intossicazione ? Prurito, arrossamento del viso e del collo, orticaria, nausea, vomito, diarrea, cefalea, vertigini. Questi sintomi possono variare in dipendenza della quantità di tossina introdotta e dalla sensibilità individuale. Il periodo d’incubazione è breve: da pochi minuti ad alcune ore. Nei casi più gravi si può arrivare allo shock istaminico con ipotensione fino al collasso cardio-circolatorio.
Terapia da seguire per combattere l’intossicazione. La terapia prevede l’impiego di anti-istaminici e glucocorticoidi. Nei casi più gravi viene somministrata adrenalina.
I pesci più a rischio di istamina sono: tonno, sgombro, sardina, aringa, spratto, alaccia, cheppia, acciuga e lampuga.
Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza come free lance con diverse testate (Corriere della sera, la Stampa, Espresso, Panorama, Focus…). Ha collaborato con il programma Mi manda Lubrano di Rai 3 e Consumi & consumi di RaiNews 24