Un passo avanti per gli animali, commenta l’associazione Animal Equality, che da maggio di quest’anno ha portato avanti una campagna rivolta all’azienda romana con la richiesta di pubblicare un impegno sul sito a non rifornirsi da allevamenti di galline allevate in gabbia e da sistemi combinati.
«Dopo mesi di intense azioni online e di proteste, finalmente Gros ha fatto un passo avanti importante per gli animali, prendendo le distanze da una delle pratiche più crudeli dell’industria alimentare – dichiara Ombretta Alessandrini, coordinatrice del team campagne Animal Equality Italia – Ci auguriamo che ora anche altre insegne della Gdo italiana che non hanno ancora pubblicato una policy cage-free possano presto seguire l’esempio di gruppo Gros e di tanti altri player che hanno già dichiarato di prendere le distanze da questo metodo di allevamento crudele ed arcaico».
(*) Gruppo GROS, in quanto associato, si avvale della collaborazione con Gruppo Selex, impegnato nell’attuare la transizione cage-free.
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Nel 2024? Aspetterei ancora un altro po’.
Io mi vergognerei solo a dirlo. Pensavo che uova da galline in gabbia non fossero nemmeno più sul mercato.
Quindi fino al 2024 andiamo altrove…
Quanto al comunicato della Associazione:
“…una policy cage-free… e di tanti altri player”
beh, poi si dice che gli scienziati non sanno fare divulgazione… Invece gli altri… Parole italiane non c’erano?
Per fare certi cambiamenti strutturali ci vuole un po’ di tempo
ci vuole un po’ di tempo?arrivano fra gli ultimi e partiranno dal 2024 mi raccomando, senza fretta!!!