Il parlamento sudafricano ha approvato una legge che introduce una tassa sulle bevande zuccherate, che sarà applicata a partire dal 1° aprile 2018. Il provvedimento stabilisce un’imposta di 2,1 centesimi ogni grammo di zucchero nelle bevande, con un’esenzione per i primi 4 grammi per 100 ml di bevanda, al fine di incentivare l’industria a riformulare i propri prodotti, riducendone la quantità di zucchero. Una lattina di Coca-Cola dovrebbe costare circa l’11% in più.
L’approvazione della nuova tassa ha ricevuto il plauso dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), che definisce la sugar tax del parlamento sudafricano “un coraggioso e importante passo verso la promozione della salute dei cittadini del paese e la riduzione delle malattie non trasmissibili legate all’alimentazione”. I sudafricani sono tra i dieci maggiori consumatori mondiali di bevande zuccherate e secondo Rufaro Chatora, rappresentante dell’Oms in Sudafrica, i parlamentari “devono essere elogiati per la loro fermezza di fronte all’enorme pressione dell’industria, così come per la loro lungimiranza e determinazione a mettere la salute dei loro cittadini davanti ai profitti delle aziende”.
Con questa legge, prosegue il rappresentante dell’Oms, il parlamento sudafricano “sta aprendo la strada ad altri paesi dell’Africa e di tutto il mondo, affinché si uniscano al crescente movimento globale delle nazioni che stanno usando le politiche fiscali per ridurre il consumo di prodotti non salutari e contemporaneamente aumentare le entrate necessarie per i servizi sociali, come la copertura sanitaria universale”.
Critiche alla nuova tassa vengono, invece, dall’industria, che attraverso la South African Sugar Association afferma che non esiste alcuna evidenza scientifica che dimostri che l’imposizione di una sugar tax porti automaticamente ad una riduzione dei livelli di obesità, mentre si tradurrà in una riduzione della domanda di zucchero e ad una diminuzione della coltivazione di canna da zucchero, con danni soprattutto per i piccoli coltivatori e i piccoli commercianti.
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