canada sugar tax etichette a semaforoLa tassazione sul cibo spazzatura e sulle bevande zuccherate, come la sugar tax, e una chiara etichettatura servono a scoraggiarne gli acquisti. Lo conferma ancora una volta uno studio condotto dall’Università di Waterloo, in Canada, e pubblicato sull’International Journal of Behavioral Nutrition and Physical Activity. In questo caso, i ricercatori hanno selezionato oltre 3.500 canadesi di età superiore ai 13 anni e hanno chiesto loro di partecipare a un test in cui potevano spendere 5 dollari scegliendo tra 20 snack e 20 bibite etichettati in diversi modi e sottoposti o meno a una specifica tassa. 

Le etichette proposte erano formulate secondo le indicazioni di Health Canada ed erano basate sul sistema a semaforo, su quello a stelle (adottato in Australia e Nuova Zelanda), sul Nutri-Score o sulla dicitura “ad alto contenuto di”, quando i cibi contenevano ingredienti sconsigliati (vedi foto sopra). In altri casi non era presente nessuna etichetta (come controllo). Per quanto riguarda la tassazione, invece, le opzioni comprendevano alimenti e bevande di controllo (con nessun rincaro), altri con una sugar tax al 20% oltre a un certo contenuto di zuccheri, oppure sempre al 20% senza specifici limiti per gli zuccheri o, ancora, tassati di meno.

Tra le etichette, la più efficace è risultata essere “ad alto contenuto di”, perché ha convinto i partecipanti a scegliere meno zucchero (-2,5 grammi), meno grassi saturi (-0,09 g) e calorie (-12,6) nelle bevande, e meno sodio (-13,5 mg) e calorie (-8,9) negli snack. Tutti i tipi di tassazione, poi, hanno funzionato e hanno portato a scegliere meno zuccheri (tra -1,4 e -4,7 g) e calorie (tra -5,3 e -19,8 g) e sodio (tra -2,5 e -6,6 mg); in questo caso, la riduzione più vistosa si è avuta quando nel gruppo delle bibite sottoposte a tassazione erano stati inclusi anche i succhi di frutta al 100%.

Anche se si tratta di piccole diminuzioni, l’effetto è evidente con tutti i metodi adottati e per questo gli autori concludono sottolineando che le autorità sanitarie non hanno alcun motivo per non introdurre subito qualcuno di questi sistemi, dopo anni di ritardo dovuti all’opposizione dei produttori, che hanno continuato a sostenere l’inutilità della tassazione e delle etichette. Inutilità ancora una volta sbugiardata da uno studio più che attendibile.

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Esempi di bevande zuccherate e cibi spazzatura con due combinazioni diverse di tasse e etichette: le bevande hanno l’etichettatura a stelle e una tassazione a scaglioni; i cibi le diciture di allerta e una sugar tax del 20%

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federico
federico
3 Giugno 2019 09:53

Per ridurre il cibo spazzatura sarebbe sufficiente imporre dei limiti a zuccheri grassi e sale.