spreco alimentare
Ridurre lo spreco alimentare è utile per contrastare gli effetti del riscaldamento climatico

La riduzione dello spreco alimentare e un diverso stile a tavola contribuiscono a ridurre le emissioni di gas a effetto serra e a migliorare la situazione per limitare  i cambiamenti climatici. Ridurre lo spreco è fondamentale, perché nel 2010 le emissioni di CO2 dovute all’agricoltura rappresentavano oltre il 20%. Secondo uno studio condotto da ricercatori del tedesco Potsdam Institute for Climate Impact Research, pubblicato dalla rivista Environmental Science & Technology, nel 2010 la disponibilità di cibo era del 20% maggiore rispetto a quanto necessario su scala mondiale (tanto che negli ultimi 50 anni la quantità media di calorie giornaliere è passata da 2.300 kcal a 2.400 kcal, e il surplus alimentare globale è passato da 310 a 510 kcal giornaliere per persona). Allo stesso modo, le emissioni di gas a effetto serra collegate sono cresciute di oltre il 300%.

spreco alimentare
Lo studio stima che nel 2050 il surplus alimentare potrà raggiungere le 850 kcal giornaliere per persona

Lo studio stima che nel 2050, quando la popolazione mondiale sarà composta da nove miliardi di individi, il surplus alimentare potrà raggiungere le 850 kcal giornaliere , mentre il fabbisogno globale di cibo aumenterà tra il 2% e il 20%. Come conseguenza di un maggior consumo di carne da parte dei paesi emergenti, come Cina e India, le emissioni di gas serra del settore agricolo lieviteranno dalle attuali 0,5 gigatonnellate di CO2 annue a una cifra compresa tra 1,9 e 2,5. Secondo gli autori evitando il surplus e il conseguente spreco di alimenti si avrebbe la possibilità di ridurre gli impatti ambientali dell’agricoltura, risparmiare le risorse utilizzate nella produzione di cibo e migliorare la sicurezza alimentare a livello locale, regionale e globale.

 

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Roberto Contestabile
4 Maggio 2016 15:07

Forse è il caso di incentivare una migliore alimentazione che prediliga più frutta, verdura e cereali piuttosto che carne, uova e latticini…considerando che gli allevamenti intensivi sono responsabili per circa il 20% di emissioni in atmosfera! Si otterrebbe dunque un risparmio di risorse oltre che probabilmente si migliorerebbero le condizioni di salute a tutto vantaggio di un più alto tenore di vita. Senza considerare che i paesi africani sono proprio affamati da politiche industriali sbagliate che avvantaggiono un maggior consumo di derivati animali. In sostanza l’attuale alimentazione nei paesi progrediti è assolutamente errata e votata allo spreco!