“Quasi la metà degli sprechi alimentari viene generata nelle nostre case, dove ognuno di noi butta via 76 kg di cibo all’anno e quasi 60 euro al mese …….compriamo troppo” … e la nostra spesa va a finire nel cesso. Questo è il testo dello spot realizzato per una campagna contro lo spreco alimentare promossa dall’associazione Oikos e finanziata dall’UE.
Guardate il video, dura solo 55 secondi ma è ricco di sorprese. Quante famiglie di quattro persone conoscete che ogni mese buttano via 240 euro di spesa! O se prefrite 300 kg di cibo in un anno! Io faccio molta fatica a trovarne una nel gruppo delle mie conoscenze… ma forse mi sbaglio. Voi cosa ne pensate?
Oikos ha ripreso dati ufficiali dell’UE che purtroppo girano ancora. Il Fatto Alimentare da tempo denuncia l’assurdita di questi statistiche basate su un’indagine di mercato effettuata in Italia in modo “artigianale”. Purtroppo questi valori sono stati avvallati in qualche modo anche dal professor Andrea Segrè dell’Università di Bologna fondatore di Last minute market e sono diventati i numeri dello spreco in Italia. La realtà è un pò diversa, il primo studio sullo spreco alimentare domestico accreditato è stato realizzato da Marco Melacini, Paola Garrone e Alessandro Perego del Politecnico di Milano nel 2012. Il secondo è del 2013 ed è firmato da Waste Wacher. Entrambi stimano uno spreco domestico intorno all’8%, pari a 7 euro settimanali per famiglia. Dati un pochino diversi da quelli presentati nello spot.
Roberto La Pira
Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza come free lance con diverse testate (Corriere della sera, la Stampa, Espresso, Panorama, Focus…). Ha collaborato con il programma Mi manda Lubrano di Rai 3 e Consumi & consumi di RaiNews 24
Due considerazioni.
Intanto sono statistiche alla Trilussa: c’è chi butta tanto e c’è chi non butta niente. Ma verosimilmente si riferiscono a tutta la filiera, dalla produzione al consumatore finale, con perdite in parte “fisiologiche” attraverso i vari passaggi tra grossisti e distributori vari.
E ci sono contesti (tutte le mense, dagli ospedali alle scuole, fino ai ristoranti di lusso) in cui il cibo avanzato/non consumato viene quasi sempre buttato. Per non parlare dei regolamenti che impongono ai supermercati e ai negozi di disfarsi ti tutto l’invenduto che supera la data di scadenza.
Ma questo tipo di notizie “compriamo e poi buttiamo TROPPO cibo, fanno da contraltare a quelle che riportano allarmate il CALO dei consumi.
Anche qui torniamo a Trilussa: c’è chi non può permettersi di acquistarlo e c’è anche chi finalmente razionalizza la spesa e butta meno cibo.
Gentile Maurizio, solitamente in una media si scartano i valori estremi e si calcola sui restanti dati. Lo spreco fisiologico durante la filiera esiste, ma in questo spot si parla esplicitamente di spreco domestico, e quindi del consumatore finale.
Boh. 76 kg procapite/anno, per una famiglia “media” equivalgono a quasi 1 kg di cibo buttato al giorno.
Non conosco le vostre abitudini ma a me sembra un “tantino troppo” (e, sempre per la questione “media” – che NON è la mediana – ci sarebbero famiglie che non sprecano quasi niente e altre che butterebbero 2-3 kg di cibo al giorno: fanno la spesa e passano direttamente al cassonetto ?)
A chi servono queste “fantasiose” statistiche?
A chi non servono?
Dove è la verità?
A chi sarà dato conoscerla?
Leggiamo che si afferma tutto e il contrario di tutto e ognuno giura che il proprio studio sia quello giusto.
L’unica certezza di questi dati è probabilmente costituita dalla loro totale e più completa inaffidabilità, nella considerazione che gli scopi di certe affermazioni seguono logiche di prestigio e competizione professionale e di interessi commerciali ed economici, di cui noi tutti consumatori facciamo le spese.
Almeno secondo me.
Per quanto riguarda il resto del mondo, non so, tuttavia a casa nostra non buttiamo via 200 kg. di cibo all’anno.
Tuttavia che lo spreco ci sia, è un dato di fatto, basta vedere i comportamenti di molti quando in albergo c’è il buffett di colazioni o antipasti.
L’importante è avere una montagna di cibo nel piatto, pazienza se poi lo assaggiano appena ed il resto finisce nel cestino… 🙁 … che gente.
Ho purtroppo constatato che mia madre ha il vizio di comprare d’istinto alimenti confezionati dei quali poi ritarda il consumo per mesi e mesi, sino a farli scadere, anche se certamente non si raggiungono i livelli di cui si parla nel video e/o in certi articoli.
credo che nei dati di Segre ci sia il conteggio dello spreco prodotto dalla grande distribuzione…
Non è così, ha sempre parlato di spreco domestico dando valori inesistenti . Si Informi .
…insisto, anche se non ho intenzione di difendere una o l’altra dichiarazione. Ho seguito alcuni incontri di Segre che, non a caso, lavora con onlus tramite le quali raccoglie i prodotti in scadenza e quelli non vendibili per destinarli a chi ne ha bisogno… e lo fa girando la grande distribuzione…
Tutto quello che dice è vero, ma lo spreco domestico degli italiani non è certo quello che Segrè ha sostenuto per anni. Chiediamoci anche chi ne può trarre vantaggio sostenendo, senza dati validati, che lo spreco degli italiani è esagerato.
Che lo spreco ci sia è inevitabile. Tanta pasta avanzata non viene riciclata in padella per un’ottima frittata, tanto pane duro viene buttato senza pensare a delle gustose panzanelle e tanta frutta marcisce perché se ne compra oltre la necessità familiare, tanto per fare tre esempi.
La statistica, però sembra eccessiva, credo che in Italia siamo più risparmiosi.
Ne sono convinto
Conosco molte famiglie con le quali ci scambiamo notizie ed informazioni sopratutto alimentari e questa mole di spreco mi sembra non sussista affatto . Solo che non riesco a capirne la ragione di affermazioni simili , a meno che non ci sia interesse affinchè vengano poi finanziate campagne contro lo spreco la cui entità dichiarata – perlomeno in ambito domestico- mi sembra semplicemente assurda.
Sapete cosa penso? Che SE questi dati sono corretti allora è proprio vero che “fa più male il troppo che il troppo poco”. Sarà che vivo in campagna da quando sono nato, in un’azienda agraria, e conosco il lavoro che c’è dietro un litro di latte o una bottiglia di olio. Sarà che ho studiato e sto studiando tecnologie alimentari e sono consapevole dell’impegno che c’è dietro un prodotto sicuro, buono e di qualità.
Non riesco in alcun modo a concepire che in una famiglia media si butti via 1 kg di cibo al giorno!!!! 1 kg… sarebbe un pasto completo… non riesco proprio a concepirlo.
E senza aver passato un solo minuto della mia vita nei paesi dove i bambini muoiono di fame…
Fabio questi dati sono privi di alcun valore scientifico e basta usare un pizzico di logica per rendersene conto
Non sono d’accordo. So per esperienza personale che molte famiglie benestanti, e non solo, buttano pasta avanzata, resti di carne cucinata e frutta marcita nel frigorifero.
Occorre vivere in campagna o di origini modeste per valorizzare il cibo avanzato.
Fabio , vabbè che siamo a Natale ma forse qualche dubbio che tutto quanto ci dicono sia vero forse dovrebbe venirci !!
Come dice anche lo spot della Balocco ( farlocco come tutti ) : va bene fare i buoni però …….