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sodioIl governo britannico dovrebbe spingere i produttori alimentari a valutare la possibilità di sostituire parzialmente il sodio con alternative a base di potassio, perché questo avrebbe un impatto positivo sulla salute pubblica. Lo afferma un documento congiunto di due comitati consultivi di esperti britannici, il Scientific Advisory Committee on Nutrition (SACN) e il Committee on Toxicity of Chemicals in Food, Consumer Products and the Environment (COT) , secondo i quali sostituire tra il 15% e il 25% del sale (cloruro di sodio) negli alimenti con il cloruro di potassio aiuterebbe a ridurre in modo “significativo” il rischio di ictus e attacchi cardiaci e avrebbe conseguenze positive su una larga fascia di popolazione.

Secondo le linee guida del Public Health England, non si dovrebbero consumare più di sei grammi di sale al giorno, ma nel 2015 l’assunzione media giornaliera dei britannici era ancora di otto grammi. Secondo il documento SACN-COT, il principale rischio derivante da un incremento del potassio potrebbe essere un aumento della iperkaliemia, cioè a un eccesso di potassio nel sangue, nei soggetti con insufficienza renale cronica non diagnosticata. Secondo gli esperti, però, complessivamente i benefici della sostituzione di un quarto del sodio con il potassio sono maggiori dei rischi.

Nel 2013, l’Organizzazione mondiale della sanità ha pubblicato delle nuove linee guida sul consumo di sodio e potassio, secondo cui gli adulti dovrebbero consumare meno di 5 grammi di sale al giorno, pari a 2 mg di sodio, e almeno 3,51 mg di potassio. Elevati livelli di sodio e bassi livelli di potassio possono accrescere il rischio di un aumento della pressione sanguigna, con il conseguente incremento del rischio di malattie cardiache e ictus.

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Riccardo
Riccardo
13 Dicembre 2017 01:48

Mettere spezie naturali o educare al gusto naturale no?

Francesco
Francesco
16 Dicembre 2017 11:08

Il sale non è solo usato negli alimenti come implementatore di “gusto” ma è un utilissimo elemento che serve per la conservazione dei cibi. Il sale definito come NaCl (contenente quindi sodio) non può essere eliminato perché il suo possibile sostituto il cloruro di potassio KCl, oltre a rendere l’alimento più amarognolo per il contenuto in potassio ha un ulteriore aspetto negativo molto importante. Il potassio è usato dai microrganismi come resistenza agli stress osmotici, annullando quindi l’effetto che avrebbe l’aggiunta di esso. Il mio consiglio (da teconologo alimentare) è di diminuire in tutti gli alimenti il contenuto in sale quando possibile e se si vuole utilizzare il KCl, farlo esclusivamente su prodotti non a rischio per lo sviluppo di microrganismi patogeni.

Gino
Gino
17 Dicembre 2017 10:35

Errata corrige: il sodio nel sale ed il fabbisogno di potassio sono in grammi e non in milligrammi.
Ciò premesso sono pienamente d’accordo cin Francesco; i sali di potassio dovrebbero essere usati soprattutto in cucina ed a tavola, dove spesso, per insaporire, si commettono abusi.

riccardo
riccardo
23 Dicembre 2017 16:30

A parte che sulle patatine fritte il sale per conservare è una scemenza . Nella maggior parte dei casi nell industria alimentare è utilizzato il sale per migliorare il gusto e dare assuefazione a quel determinato prodotto . Ormai come conservante si usano acido citrico ecc.