L’EFSA rende noti i valori aggiornati del quantitativo giornaliero di sodio e di cloruro (che, insieme, compongono il sale) consigliato, concludendo, con queste ultime due sostanze su un totale di 34, un lavoro relativo ai LARN (da Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti, chiamati anche DRV da Dietary Reference Values) durato dieci anni.
Il responso è giunto dall’elaborazione di decine di studi scientifici e per quanto riguarda il sodio, anche se non è stato possibile calcolare un unico fabbisogno giornaliero né l’apporto medio a livello europeo, è stata comunque determinata una concentrazione che al tempo stesso soddisfa le necessità dell’organismo e contribuisce a tenere basso, quando non a ridurre, il rischio cardiovascolare: 2 grammi al giorno. L’indicazione è per gli adulti, ma sono comprese anche le donne in gravidanza e allattamento. Per i bambini i valori sono i seguenti: da 7 a 11 mesi 0,2 g/die; da 1 a 3 anni 1,1 grammi/die; da 4 a 6 anni 1,3 g/die; da 7 a 10 anni 1,7 g/die; da 11 a 17 anni 2 g/die.
Per il cloruro la situazione è molto più complicata perché mancano studi veramente significativi, ma i valori sono stati dedotti in base a quelli del sodio, perché i due elementi sono sempre in stretto equilibrio. La conclusione è quindi che tra 7 e 11 mesi il DRV è 0,3 g/die; 1 e 3 anni 1,7 g/die; tra 4 e 6 anni 2 g/die; tra 7 e 10 anni 2,6 g/die, tra 11 e 17 anni 3,1 g/die, lo stesso valore consigliato agli adulti, comprese le donne in gravidanza e allattamento.
L’EFSA ricorda anche di aver pubblicato tutti i DRV aggiornati e di aver dato vita a un sito chiamato DRV Finder che si può consultare per categoria di alimento (carboidrati, grassi, proteine, acque e così via) o per popolazione bersaglio (neonati; bambini e ragazzi; adulti; donne in gravidanza; donne in allattamento; popolazione generale).
Va infine ricordato che i DRV sono valori di riferimento e sono fissati come tali per essere utili ai decisori; non rappresentano valori soglia, anche perché variano a seconda delle fasi della vita e delle condizioni della persona.
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Giornalista scientifica
Perché scrivete cloruro? Il sale è cloruro di sodio, e i componenti sono sodio e cloro, non cloruro.
Riportiamo fedelmente quello che ha scritto l’Efsa: https://www.efsa.europa.eu/it/press/news/190403
Come nel caso delle acque minerali, quando i singoli elementi sono combinati in un composto, in particolare in un composto ionico come un sale, le quantità sono calcolate sugli ioni che compongono il sale, e non sull’elemento. E gli ioni negativi dei sali binari (cioè formati da soli 2 elementi, appunto cloro e sodio) hanno, secondo la comune nomenclatura chimica, la desinenza in -uro. Il sale, cloruro di sodio, è formato dallo ione sodio, positivo, e dallo ione cloruro, negativo. Il fluoruro di sodio presente nei dentifrici è formato dallo ione sodio (+) e dallo ione fluoruro (-) e così via.
Piccola precisazione: non tutti i sali binari finiscono in -uro ma solo quelli derivati dagli acidi che finiscono in -idrico (acido cloridrico, acido fluoridrico ecc.).
Ad esempio, il 2solfato di sodio” e finisce in -ato e non -uro perchè non deriva dall’acido sofidrico.
Due commenti: 1° ma all’EFSA ci sono dei chimici? Se tanto mi dà tanto, qualcuno spieghi loro che il cloruro è un sale (inteso chimicamente, di qualunque tipo), quando avrebbero dovuto parlare di cloro (atomo) – 2° anche se questo è scritto dall’EFSA, mi sarei aspettato che correggeste un’imprecisione così marchiana.
Una ancora non capisco: se la notizia parla di ioni Na+ e Cl-, come è possibile che avvenga una somma algebrica quando si combinano in un rapporto 1 a 1 per ottenere NaCl? Combinati i 2g di cloruro con 2g di sodio, dove vanno a finire i rimanenti 1.1g di cloruro in eccesso?
E’ chimica, stechiometria (si deve tener conto dei pesi molecolari). Non si possono fare “somme algebriche”.
Per fare 2,5 g di NaCl (cloruro di sodio), occorre 1 g di Na e 1,5 di Cl.
Roberto, grazie per la risposta.