Il 1° maggio, in Irlanda è entrata in vigore una tassa sulle bevande zuccherate analoga a quella introdotta all’inizio di aprile nel Regno Unito e che si applica alle bibite analcoliche a base di acqua o di succo di frutta con un contenuto di zuccheri aggiunti di almeno 5 grammi ogni 100 millilitri. La tassa varia a seconda del contenuto di zucchero: 30 centesimi al litro per le bevande con più di 8 grammi per 100 millilitri, 20 centesimi per quelle che ne contengono tra 5 e 8.
La tassa dovrebbe portare nelle casse dello Stato irlandese 30 milioni di euro nel 2018 e 40 milioni su base annuale. Tuttavia, il governo motiva la scelta della soda tax non con l’obiettivo di far cassa, ma di ridurre il consumo di bevande zuccherate e incoraggiare l’industria a riformulare i propri prodotti, cosa che i produttori dichiarano di fare da decenni. Infatti la tassa si applicherà solo al 24% delle bevande analcoliche vendute in Irlanda, perché il 76% è senza zucchero.
I produttori, rappresentati dall’Irish Beverage Council, sottolineano di aver cooperato con il governo, pur ritenendo che la valutazione dell’impatto sulla salute realizzata non abbia fornito prove conclusive sul fatto che una tassa sulle bevande zuccherate abbia un effetto sul peso della popolazione. Secondo l’industria, “ovunque è stata introdotta una tassa, non è riuscita a contrastare l’obesità”.
Diversa la posizione della Commissione europea, che una settimana prima dell’entrata in vigore della tassa ha dato il via libera alla nuova misura fiscale, ritenendo che l’applicazione alle sole bevande analcoliche e non ad altri prodotti contenenti zuccheri non costituisca una misura discriminatoria. Secondo la Commissione Ue bisogna tenere conto del fatto che le bevande analcoliche sono la fonte principale di calorie, sono prive di qualsiasi valore nutrizionale e sollevano quindi particolari problemi di salute. Inoltre, le bibite analcoliche sono particolarmente soggette a un consumo eccessivo e rappresentano un rischio maggiore di obesità, anche rispetto ad altre bevande zuccherate e alimenti solidi.
Per questo, secondo la Commissione Ue la portata della tassa irlandese sulle bevande zuccherate e la sua concezione generale sono coerenti con gli obiettivi sanitari perseguiti e non distorcono indebitamente la concorrenza, e tengono conto delle raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità di limitare il consumo di bevande zuccherate come parte di una strategia per affrontare l’obesità.
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