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patatine fritte salePer tenere le difese immunitarie in piena efficienza c’è qualcosa che tutti possono fare anche durante il forzato isolamento: assumere poco sale o, quantomeno, avere cura di restare entro i limiti stabiliti dall’Oms, e cioè 5 grammi al giorno (equivalenti a circa un cucchiaino da tè raso). Uno studio dei ricercatori dell’ospedale universitario di Bonn, in Germania, appena pubblicato su Science Translational Medicine, condotto su modelli animali e volontari umani, dimostra che il consumo di una quantità di cibo corrispondente a due pasti al fast food comporta  ripercussioni significative sulle difese dell’organismo (oltre che, come noto, sulla pressione sanguigna).

Le prime conferme sono state trovate nei modelli animali, che sono stati sottoposti a una dieta con alti livelli di sale, e poi infettati con i batteri Escherichia coli nel tratto urinario e Listeria a livello sistemico, cioè di tutto l’organismo. I topi con listeriosi hanno accumulato, nella milza e nel fegato, concentrazioni di batteri da 100 a 1.000 volte superiori a quelle ritenute normali, a riprova del fatto che il sistema immunitario non è riuscito a contrastare la replicazione dei batteri. Inoltre, tutti hanno impiegato più tempo  a guarire dalle infezioni.

fast food
Aggiungere alla dieta la quantità di sale presente in due pasti da fast food riduce la risposta immunitaria alle infezioni batteriche

Ma il dato decisivo è arrivato dai volontari. Dieci donne e uomini, di età compresa tra i 20 e i 50 anni, hanno consumato per sette giorni sei grammi di sale (in tre pastiglie) in aggiunta a quello assunto normalmente, cioè a una quantità giornaliera pari a quella contenuta in due pasti classici da fast food (patatine fritte e hamburger). Il loro sangue (o, per meglio dire, il plasma) è stato messo a contatto con degli agenti patogeni, allo scopo di verificare la capacità di reazione dei granulociti, che si sono rivelati deboli e meno efficienti rispetto a quelli isolati dalle stesse persone prima dell’assunzione delle pastiglie. I granulociti sono elementi cruciali del sistema immunitario, perché come i macrofagi, sono cellule spazzine dell’organismo, con un  ruolo di primo piano nella battaglia contro i patogeni. Oltre a questo, i glucocorticoidi naturali (sostanze dotate di una potente attività antinfiammatoria e immunosoppressiva) sono risultati più alti.

Restano molti aspetti da chiarire nel complesso metabolismo che associa il cloruro di sodio al sistema immunitario, e va detto che in questo studio non è stato condotto alcun test sugli agenti virali, ma i dati forniscono un ulteriore buon motivo per abbassare i livelli di sale nella dieta.

Secondo gli autori, i tedeschi ne assumono ancora troppo. I maschi 10 grammi circa, le donne 8. Secondo Epicentro, sito dell’Istituto superiore di sanità, gli italiani adulti fanno anche peggio (i dati sono relativi al 2012): gli uomini 10,9 grammi e 8,6  le donne, con grandi variabilità da regione a regione.

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