L’anno scorso l’Autorità garante della concorrenza e del mercato  ha archiviato 75 casi di pubblicità che presentavano buoni presupposti di scorrettezza o un elevato grado di ambiguità, utilizzando il sistema della moral suasion. Utilizzare questa procedura  vuol dire che i funzionari dell’Antitrust hanno chiesto alle aziende di modificare lo spot, il messaggio e le aziende hanno accettato. Si tratta di una sorta di patteggiamento che snellisce le procedure e risolve il, problema in tempi brevi. L’anno scorso l’Antitrust ha preso esaminato e adottato una decisione per 272 casi , a questi si sommano 75 casi che hanno seguito la moral suasion. A mio parere il sistema presenta un difetto di trasparenza perche i casi di moral suasion non vengono rese note al pubblico. Ho trovato per caso sul sito  tracce di due verbali di richiesta di archiviazione a seguito di moral suasion, riguardanti alcuni produttori di uova e una grossa  azienda farmaceutica che distribuisce un famoso  multivitaminico. Perché non pubblicare sul sito la documentazione che ha portato alla decisione finale? Il cittadino ha il diritto di sapere quali sono gli elementi che sono stati contestati e successivamente modificati nella pubblicità. Il cittadino che ha letto l’annuncio è stato ingannato, oppure informato male da un messaggio pubblicitario, da un’indicazione errata che viene corretta. Mi sembra di notare una disparità di trattamento, tra le aziende giudicate dall’Antitrust che  vengono assolte, e quelle coinvolte nelle procedure di moral suasion. Nel primo caso c’è  un report completo con la sentenza pubblicata  nel bollettino, nel secondo caso nessuno sa niente. E’ vero che il regolamento non prevede la pubblicità dei casi di moral suasion, ma nulla vieta una modifica in nome della trasparenza.

Questa lettera è stata inviata al Presidente dell’Antitrust Antonio Catricalà che ha coinvolto l’Ufficio giuridico per esaminare la richiesta.

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