uova contaminate pericolo allerta

pollo cucinare sicurezza alimentareDopo anni di continuo calo, tornano a crescere le notifiche segnalate attraverso il Sistema di allerta rapido per alimenti e mangimi (RASFF). Lo rivela il rapporto per l’anno 2017, che raccoglie tutte le informazioni scambiate tra gli Stati membri riguardo ai prodotti alimentari che possono rappresentare un rischio per la salute dei consumatori europei.

Nel 2017, sono state segnalate 3.832 notifiche originali, ben il 28% in più rispetto all’anno precedente, quando il sistema di allerta ne aveva raccolte 2.925 e in discesa costante. Un numero di segnalazioni così alto non si vedeva dal 2005. Di queste notifiche, 942 sono state classificate come alert, le allerta alimentari, con un aumento dell’11% rispetto al 2016, si sono verificati 1.588 respingimenti alla frontiera, mentre le notifiche di informazione, che non richiedono un’azione urgente, sono state 706. Come negli anni precedenti, l’Italia continua a essere il primo Paese per numero di segnalazioni originali (551), in aumento rispetto al 2016, seguita dai Paesi Bassi (491), dalla Germania (385) e dal Regno Unito (373).

Come già accaduto in passato, le contaminazioni microbiologiche sono la prima causa di allerta europea. Nel 2017 sono state segnalate 975 notifiche di questo tipo, di cui 414 riguardavano prodotti di origine interna all’Unione e 561 provenivano da Paesi terzi. La Salmonella è il batterio patogeno riportato più frequentemente, con 207 notifiche (+22%) di prodotti di origine europea contaminati, soprattutto pollame e uova, e 471 per alimenti provenienti da Paesi extra-Ue. Ben 320 di queste segnalazioni riguardavano pollo proveniente dal Brasile positivo alla Salmonella. La presenza di così tante notifiche che riguardano il paese sudamericano è una diretta conseguenza della stretta ai controlli decisa in seguito allo scandalo delle adulterazioni “carne fraca”, che aveva investito alcune delle maggiori aziende del settore nel Paese.

Listeria monocytogenes è il secondo patogeno più segnalato nel 2017, soprattutto nel salmone e altri pesci affumicati, nei formaggi a latte crudo francesi e nella carne. Risale allo scorso anno anche la notifica di un focolaio di listeriosi che ha investito cinque Paesi europei attribuito, in un primo momento al mais surgelato prodotto in Polonia e che poi nel 2018 ha portato alla chiusura temporanea di un impianto di surgelazione ungherese della Greenyard. Dopo lo scandalo, è stato lanciato un richiamo precauzionale su scala mondiale di tutti i lotti di verdura surgelata prodotti nello stabilimento tra il 2016 e il 2018 ha coinvolto anche l’Italia, dove sono stati ritirati prodotti a marchio Lidl, Findus e Pinguin.

uova fipronil
Nel 2017 il rasff ha ricevuto 109 notifiche originali per la presenza di fipronil nelle uova

Il 2017 è stato anche l’anno dello scandalo fipronil nelle uova. Il Rasff ha ricevuto 109 notifiche originali per la presenza illecita dell’insetticida vietato nelle uova e ben 719 follow-up alla segnalazione originale, che ha dato il via all’emergenza. L’Italia è il Paese che ha inviato il numero più alto di notifiche originali (67): la maggior parte di queste segnalazioni sono state collegate a un’unica azienda che ha servito più allevamenti di galline ovaiole, utilizzando per la disinfestazione prodotti contenenti fipronil.

© Riproduzione riservata

[sostieni]