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12) I kit domestici per la diagnosi di allergie e intolleranze alimentari sono efficaci. (Leggi approfondimento)
FALSO: L’ uso di questi strumenti non è raccomandato. I test in commercio sono spesso di livello inferiore rispetto a quelli previsti dal SSN o da strutture private accreditate. Inoltre, i risultati ottenuti, dovrebbero essere sempre interpretati da un professionista qualificato che tenga in considerazione la storia clinica del paziente ed i sintomi da lui riferiti.
13) Esiste familiarità nello sviluppo di allergie e intolleranze
VERO: Se si ha un genitore o un fratello con una condizione allergica, come eczema, asma o un’allergia alimentare, oppure con un’intolleranza ci sono più probabilità di sviluppare un’allergia o un’intolleranza alimentare.
14) Se si soffre di eczema o di asma esiste una maggiore probabilità di sviluppare un’allergia o intolleranza
VERO: I bambini che nascono con altre condizioni allergiche, come l’asma o la dermatite atopica (una condizione allergica della pelle), hanno maggiori probabilità di sviluppare un’allergia alimentare.
15) Portare sempre con sé i farmaci è necessario solo se l’allergia è molto grave
FALSO: Se c’è una diagnosi di allergia alimentare occorre sempre avere a portata di mano i farmaci forniti dal medico, dal momento che una reazione allergica può variare in gravità. I farmaci raccomandati sono gli antistaminici, i cortisonici e i broncodilatatori che possono essere utilizzati per gestire i sintomi di una lieve o moderata-grave reazione e l’adrenalina, che è utilizzata solo in caso di anafilassi. L’adrenalina viene normalmente fornita in un dispositivo chiamato autoiniettore di adrenalina.
16) Le persone che soffrono di allergia alimentare sono portati a svilupparne altre
VERO: Questo fenomeno costituisce lo “stato atopico” e si riferisce ad una tendenza a sviluppare allergie. Esso implica la potenzialità a sviluppare una reazione avversa nei confronti di allergeni anche non correlati, quali, ad esempio, arachidi e gatto. Altre persone, invece, presentano una reazione più frequente nei confronti di alimenti che contengono gli stessi allergeni o allergeni con una struttura molto simile. In tal caso si tratta di reattività crociata. Ad esempio, se un soggetto è allergico alle arachidi, potrebbe reagire ad altri alimenti appartenenti alla famiglia delle leguminose, quali soia, piselli, lenticchie, lupini e fagioli.
17) Se si soffre di un’allergia o intolleranza alimentare si può avere una reazione allergica ai cosmetici
VERO: In questo caso è importante leggere le etichette non solo dei cibi, ma di tutto ciò che possa venire in contatto con il corpo. Ad esempio, alcuni cosmetici possono contenere oli di frutta a guscio o estratti di vegetali, frutti o cereali.
A Cura di:
Dott. Roberto Bernardini, Presidente della Società Italiana di Allergologia e Immunologia Pediatrica (SIAIP). Direttore UOC Pediatria, Ospedale San Giuseppe, Empoli.
Dott.ssa Iride dello Iacono, Responsabile Commissione Allergia Alimentare della SIAIP. Direttore UOS Pediatria, Ospedale Fatebenefratelli, Benevento.
Valeria Nardi
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Grazie per la chiarezza e la sintesi su un argomento che ha generato e genera grande confusione, non solo nei consumatori.
Un plauso agli inglesi per l’iniziativa ed ai divulgatori, perché continuino nell’opera d’informazione meritoria ed utile non solo ai consumatori finali, ma anche ai produttori di alimenti che si responsabilizzino maggiormente nella scelta degli ingredienti.
Infine anche alle istituzione preposte che riescano a modulare le loro iniziative di controllo e prevenzione, in base a reali indicazioni cliniche e normative coerenti a queste conoscenze.
Ho trovato questo articolo molto valido su Focus riguardo le allergie. Ve lo consiglio http://www.focus.it/scienza/salute/10-falsi-miti-sulle-allergie_C12.aspx