Pulcini, stop alla strage. Presentato un emendamento alla Camera per fermare l’eliminazione dei maschi nati nelle filiere delle galline ovaiole
Pulcini, stop alla strage. Presentato un emendamento alla Camera per fermare l’eliminazione dei maschi nati nelle filiere delle galline ovaiole
Roberto La Pira 10 Dicembre 2021La campagna di sensibilizzazione portata avanti da Animal Equality e da altre associazioni animaliste contro l’abbattimento selettivo dei pulcini maschi è arrivata in Parlamento. L’emendamento presentato al Governo prevede il recepimento delle direttive europee secondo cui entro la fine del 2026 non si potranno più eliminare i pulcini maschi che ascono dalla schiusa delle uova delle galline ovaiole.
Oggi nella filiera industriale questi pulcini sono considerati inutili per due motivi. Per prima cosa non sono in grado di deporre le uova e poi non vengono allevati come polli da carne, perché crescono meno rispetto ai comuni polli broiler proposti dall’industria alimentare e quindi hanno dei costi troppo elevati per il mercato. Per questo motivo ogni anno, in Italia ne vengono uccisi tra i 25 e i 40 milioni. Triturati vivi o soffocati, i pulcini vengono abbattuti nelle prime 24-48 ore dalla nascita senza l’utilizzo di tecniche di stordimento.
Questi pulcini sono infatti il prodotto indesiderato della filiera, dove sono ritenuti utili solo i pulcini femmina destinati a diventare galline ovaiole, mentre i maschi vengono eliminati perché non sono adatti per la produzione di carne, avendo una crescita lenta che non li rende interessanti dal punto di vista commerciale. La crescente attenzione dei consumatori nei confronti del benessere animale ha fatto nascere nel tempo diverse tecniche per individuare il sesso dei pulcini prima della schiusa, ed evitare così la strage dei maschi. Queste nuove apparecchiature non sono invasive, perché permettono di determinare il sesso dell’embrione mantenendo l’uovo integro. Il sistema adottato in Francia è quello della spettrofotometria che, senza rompere il guscio, permette di distinguere a distanza di pochi giorni dall’introduzione nell’incubatoio il colore delle prime piume degli embrioni maschi. In questo modo le uova vengono accantonate per essere distrutte e non si aspetta la schiusa. L’eliminazione dei maschi per macinazione è già vietata in Svizzera, dove però si continua a sopprimerli con il gas. Secondo le stime del Dipartimento dell’agricoltura americano, in tutto il mondo vengono soppressi circa sei miliardi di pulcini maschi ogni anno.
Animal Equality ha lanciato nel 2020 una campagna firmata da oltre 100mila persone per chiedere a Governo e industria di porre fine a questa situazione. Grazie a questo lavoro, in Italia nello stesso anno l’associazione di categoria dei produttori di uova Assoavi si era dichiarata favorevole all’introduzione di tecnologie in-ovo sexing in grado di selezionare il sesso dell’uovo prima della schiusa evitando l’abbattimento dei pulcini maschi. L’emendamento presentato dall’onorevole Francesca Galizia, capogruppo del MoVimento 5 stelle in commissione Politiche UE, ha trovato il sostegno anche di altre forze politiche. Il testo chiede di fissare entro la fine del 2026 il divieto di abbattimento selettivo dei pulcini maschi delle galline ovaiole e verrà discusso nei prossimi giorni. L’emendamento prevede tempi di adeguamento alla normativa e supporta l’introduzione e lo sviluppo di tecnologie e strumenti per identificare il sesso del pulcino ancora prima della schiusa, anche attraverso politiche di incentivazione. In Italia la catena di supermercati Coop e Aldi oltre al marchio Naturelle vendono uova provenienti da allevamenti dove viene fatto preventivamente l’ovosessaggio e quindi non nascono pulcini maschi.
Coop dal mese di settembre 2021 ha sugli scaffali una linea di uova interamente italiana da galline allevate all’aperto e ovosessate. Nel 2020 La catena di supermercati ha aderito alla campagna lanciata da Animal Equity a favore dell’ovosessaggio per evitare l’abbattimento dei pulcini maschi con il sistema già sperimentato in Germania che permette di individuare il sesso a pochi giorni dalla fecondazione. Nel 2019 Coop aveva lanciato la campagna “Salviamo il pulcino maschio” e ad oggi, fatta salva la linea che applica la pratica dell’ovosessaggio, tutto il resto degli allevamenti di galline ovaiole è coinvolto nella campagna. Dal 2019 sono stati acquistati pulcini destinati a divenire galline ovaiole per la produzione di uova a marchio solo se i pulcini maschi della stessa covata sono stati allevati fino all’età adulta. Ad oggi parliamo di circa 3 milioni di pulcini maschi allevati. E’ doveroso ricordare che nel 2017, nell’ambito della campagna “Alleviamo la salute”, le uova da galline allevate a terra raggiungono un ulteriore traguardo ovvero il non uso di antibiotici sin dalla nascita delle galline. Oggi la campagna ha coinvolto più di 2 milioni di galline con una produzione di oltre 200 milioni di uova antibiotici free.
In Paesi come Francia e Germania la normativa per evitare l’uccisione dei pulcini è già stata approvata e dovrebbe entrare in vigore a partire dal 2022. “E’ necessario che l’Italia compia una scelta di responsabilità e rispetto nei confronti di animali che non possono più essere solo considerati scarti industriali – precisa Alice Trombetta, direttrice esecutiva di Animal Equality Italia – l’uccisione selettiva dei pulcini maschi che si verifica ogni anno non può essere ancora considerata la normalità e oggi il Parlamento ha una grande opportunità scegliendo di sostenere questa proposta che va verso le linee dettate anche dell’Unione europea in materia di benessere animale. È tempo di favorire l’introduzione di queste tecnologie in-ovo sexing anche in Italia, come già stanno facendo i produttori, e le istituzioni devono impegnarsi in questo percorso fondamentale per il progresso del nostro Paese e degli animali”.
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Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza come free lance con diverse testate (Corriere della sera, la Stampa, Espresso, Panorama, Focus…). Ha collaborato con il programma Mi manda Lubrano di Rai 3 e Consumi & consumi di RaiNews 24
Una domanda sorge spontanea … se nell’industria delle uova vengono uccisi i maschi perche’ non sono razze da carne, nell’industria della carne che fine fanno le femmine che non sono razze da uova ?
Nelle razze da carne non c’è molta differenza tra maschi e femmine
Finalmente.. Questa è un altra grande vergogna dell’ essere umano. Quanti piccoli sono deceduti per causa della sua malvagità…??
“ogni anno, in Italia ne vengono uccisi tra i 25 e i 40 milioni. Triturati vivi o soffocati.
entro la fine del 2026 non si potranno più eliminare i pulcini maschi.”
Gennaio 2027 è dietro l’angolo, per fortuna questi futuri pulcini cresceranno evitanto il tritatutto