Nonostante la condanna decisa nel marzo 2013 dal Comitato di controllo dell’Istituto di autodisciplina pubblicitaria e la censura del 2004, Rocchetta continua a proporre messaggi pubblicitari ingannevoli. Il motivo è sempre lo stesso: l’abbinamento dell’acqua minerale a frasi e immagini che lasciano ipotizzare vantaggi per la salute.
Le precedenti censure di Rocchetta
Facciamo un passo indietro per ricordare che il Comitato di controllo dello IAP, qualche mese fa ha accolto una richiesta di censura inviata da Il Fatto Alimentare, contro l’uso arbitrario della frase “acqua della salute”. La dicitura veniva utilizzata negli spot di Rocchetta per presentare l’acqua come un prodotto in grado di lenire i malanni correlati a osteoporosi e calcolosi urinaria.
La censura del messaggio sembrava un buon risultato, ma come spesso accade quando lo IAP si scontra con ile grandi aziende, la vicenda si è risolta in una bolla di sapone. Qualche mese dopo il provvedimento le campagne di Uliveto e Rocchetta riprendono e la frase sotto accusa torna alla grande. Questo è possibile – spiegano i funzionari dello IAP – perché la frase “acqua della salute” può essere utilizzata senza problemi, basta eliminare dagli spot i medici e non raccontare assurdità sui benefici per la salute.
La conclusione della vicenda è alla fine paradossale, perché dopo un decennio di spot ingannevoli che hanno convinto milioni di persone a bere acqua Rocchetta in grado di apportare benefici, adesso basta togliere i medici dalla pubblicità per continuare a osannare una minerale simile a molte altre! Gli esperti di marketing sanno che ormai l’abbinamento Rocchetta-salute è consolidato nella mente delle persone, per cui basta ripetere spesso lo slogan “acqua della salute” per ottenere lo stesso effetto ingannevole. La nostra richiesta è precisa: bisogna censurare lo slogan.
Ignorati i provvedimenti dello IAP
C’è però un altro problema da considerare: Rocchetta nella nuova campagna ha ignorato i provvedimenti dello IAP e continua a vantare aspetti salutistici. Il testo del messaggio apparso su alcuni quotidiani come La Repubblica (vedi foto sotto) del 7 ottobre non lascia spazio a dubbi: Rocchetta depura, stimola la diuresi e contrasta la ritenzione idrica.
Anche in questo caso si abbina Rocchetta ai benefici per la salute, vantando caratteristiche comuni a tutte le acque minerali compresa quella del rubinetto. La legge però vieta di promuovere nella pubblicità pregi comuni a tutte le bottiglie di minerale. Siamo di fronte all’ennesimo messaggio scorretto? Probabilmente sì. Non è tutto. Sulla pagina Facebook di Rocchetta in data 11 settembre si vedono immagini pubblicitarie simili a quelle del quotidiano La Repubblica, ma con una frase in più che consiglia di bere l’acqua “per la salute urologica“ e c’è anche un riferimento ai medici della FIMMG.
Il Fatto Alimentare ha inviato una nuova richiesta di censura all’Antitrust e un esposto al Comitato di controllo dello IAP chiedendo un intervento immediato (sarebbe il terzo in pochi anni per lo stesso prodotto!).
A Rocchetta però va riconosciuto un merito invidiabile è l’unica “acqua della bellezza”. Forse per questo motivo migliaia di persone la bevono tutti i giorni.
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Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza come free lance con diverse testate (Corriere della sera, la Stampa, Espresso, Panorama, Focus…). Ha collaborato con il programma Mi manda Lubrano di Rai 3 e Consumi & consumi di RaiNews 24