biscotti oreo scatola

Il Comitato di controllo dell’Istituto di autodisciplina pubblicitaria ha censurato il comportamento di Mondelēz Italia per via di alcune comunicazioni commerciali relative al biscotto Oreo. Le pubblicità in questione sono state rilevate tra il 14 e il 19 ottobre 2020 in diversi account Instagram e, come si legge nell’ingiunzione n°52/20 del 22 ottobre 2020, sono state ritenute manifestamente contrarie all’art. 7 (Identificazione della comunicazione commerciale) del Codice di autodisciplina della comunicazione, cioè non erano adeguatamente segnalate come contenuti sponsorizzati.

I post con gli Oreo censurati

I post censurati, spiega lo Iap, mostravano le foto di vari dolci e dessert preparati con i biscotti Oreo e seguono tutti la stessa impostazione. Nella descrizione delle immagini viene presentato il dolce realizzato seguendo le ricette mostrate nelle Stories. Si tratta di comunicazioni con un contenuto principalmente promozionale, sia dei biscotti, sia del brand, Oreo. Il problema è che la sponsorizzazione non risulta sufficientemente esplicita, e dunque non è immediatamente riconoscibile da parte del pubblico.

biscotti oreoLa presenza di tag all’account dell’azienda @oreo_italia e degli hashtag #oreoitalia e #liberailtuostileOreoincucina non possono essere considerati sufficienti a rendere chiara l’identificazione dei contenuti come frutto di un accordo commerciale con l’inserzionista, si legge nell’ingiunzione. Gli hastag presenti nella descrizione dei post, poi, non rientrano tra le modalità previste dal Regolamento “Digital Chart”, che indica gli accorgimenti da adottare sui social media affinché la sponsorizzazione sia immediatamente riconoscibile, come gli hashtag #ad, #pubblicità, #advertising e così via.

Il principio della trasparenza nelle comunicazioni pubblicitarie intende assicurare la distinzione non solo formale, ma sostanziale tra contenuti promozionali e contenuti di altro genere” scrive il Comitato di controllo. Solo in questo modo la pubblicità può essere facilmente riconosciuta dal pubblico, senza dover richiedere alcuno sforzo interpretativo. In altre parole, il messaggio promozionale deve sempre essere riconosciuto dai consumatori, anche quando viene veicolato da un influencer su Instagram.

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Mauro
Mauro
3 Dicembre 2020 20:50

Vediamo se ho capito bene, un post che propone di fare il “Tiramisù di Oreo” (sto inventando, non ho visto quelli citati nell’articolo), negli ingredienti ci sono i biscottini Oreo, nelle foto degli ingrdienti tra uova e zucchero c’è la confezione di Oreo, nella preparazione si dice di inzuppare i biscottini Oreo nel caffè, in chiusura si dice di sbriciolarci sopra i biscottini Oreo, l’influencer conclude ricordando che il dolce si può fare anche con altri biscotti ma viene meglio con gli Oreo… e il tutto viene ritenuto pubblicità OCCULTA che può ingannare il consumatore?

Personalmente ho scarsa stima del consumatore quadratico medio, e vedrei bene gli influencer ad aprire strade nella giungla con pala e piccone, ma mi pare che il Comitato di controllo abbia un po’ perso il senso della realtà.