Coop, Conad e Carrefour sono le catene di supermercati che fanno il maggior numero di iniziative promozionali e di sconti durante l’anno. La classifica è stata redatta in occasione della Giornata mondiale del risparmio da Tiendeo.it che ha analizzato i volantini con le offerte che vengono periodicamente stampati e imbucati nelle caselle delle lettere degli italiani. Nella classifica dopo i primi tre troviamo: Penny Market, Famila e Bennet. Le offerte comprendono tutti i tipi di promozione, come ad esempio sconti diretti, sconti sulla seconda unità, o 3×2.
Per correttezza va detto che in linea di massima le riduzioni di prezzo e le promozioni che dir si voglia, sono concordate con le aziende produttrici al momento della stipula dei contratti di fornitura. Si tratta quindi di sconti che incidono sui “costi” industriali e non su quelli della catena di distribuzione. L’altra cosa da segnalare è che proporre ai clienti un elevato numero di promozioni, non vuol dire necessariamente che in quella catena i prezzi siano più convenienti rispetto ad altre insegne. Ci sono infatti alcune catene che non fanno promozioni e in questo modo ottengono dai produttori prezzi inferiori che permettono di mantenere listìni più bassi tutto l’anno.
Le offerte e gli sconti sono in genere ben visti dai consumatori, ma il “rischio” è di farsi catturare e acquistare prodotti superflui o in quantità elevata, trasformando un’effettiva opportunità di sconto in una “occasione” di spreco. Il vero affare consiste nel fare conciliare lo sconto con i prodotti che abitualmente finiscono nel carrello, senza farsi tentare da articoli che di solito non vengono presi in considerazione.
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giornalista redazione Il Fatto Alimentare
“Si tratta quindi di sconti che incidono sui “costi” industriali e non su quelli della catena di distribuzione”
Non è vero, il fornitore partecipa con uno sconto X ed il distributore ci aggiunge sempre almeno altrettanto, per attivare una promozione significativa.
Dipende da come vengono stilati i contratti
Ma che ne sapete ! i contratti valgono per le solite prime 20 aziende , per tutti gli altri vale solo la forza del distributore , punto e basta. Perche’ non spiegate come mail la legge del sottocosto non vale piu per i
distributori ? una parte dei prodotti vengono venduti sottocosto( non dichiarati) dai distributori che aggiungono sempre e dico sempre sconti a quelli del fornitore . E se non ci sono gli sconti per non far risultare i sottocosti ci sono i contributi in cifra fissa con le voci piu disparate. Neppure le nuove aperture non dovrebbero essere pagate dai fornitori che invece sono costretti a pagare anche in questo caso con le diciture piu disparate.
Faccio una domanda a chi ne sa più di me : gli articoli con sconto a volte anche notevole del 40- 50 % hanno le stesse caratteristiche dei prodotti non scontati che troviamo di solito?
Buona lettura
In teoria sono gli stessi.