Tema del diritto, mazza del giudice, scrivania in legno, libri, tribunale, sentenza

Bryce Martinez vive in Pennsylvania, e oggi è un adulto. Ma aveva 16 anni quando gli sono stati diagnosticati il diabete di tipo 2 insieme alla steatosi epatica non alcolica: le due malattie la cui incidenza è in aumento vertiginoso a causa dell’obesità e dell’assunzione di alimenti industriali ultra processati. Martinez ha fatto causa alle grandi multinazionali di Big Food tra le quali la PepsiCo, Post Holdings, General Mills, Nestlé, WK Kellogg Co, Conagra, Mars e Kellanova tramite uno degli studi legali più grandi degli Stati Uniti, Morgan & Morgan, perché, sostiene, è stato vittima delle pubblicità martellanti rivolte ai bambini di alimenti ultra processati. I quali, essendo generatori di autentiche dipendenze, lo hanno indotto a mangiare junk food e a ingrassare fino a sviluppare le due patologie.

La storia potrebbe sembrare la classica vicenda americana, Paese in cui la via legale è intrapresa nelle più disparate situazioni, nel tentativo di ottenere risarcimenti miliardari. In realtà, però, le sue implicazioni potenziali vanno molto oltre. Tutto è incentrato sulla definizione di alimenti ultra processati, che esiste solo a livello di comunità scientifica (e sulla quale, peraltro, non c’è accordo neppure tra i ricercatori e gli esperti): non ne esiste una legalmente stabilita. Perciò – hanno subito affermato le associazioni delle aziende, tra le quali la più potente negli Stati Uniti, la Consumer Brands Association, sarà impossibile giungere a un verdetto positivo per il querelante. Le lavorazioni industriali – ha ribadito la sua rappresentante Sarah Gallo – non sono negative in quanto tali, e non si può dunque stabilire un rapporto di causa ed effetto tra un’intera categoria costituita da migliaia di prodotti molto diversi tra loro e le due patologie.

Le conseguenza

Se però Martinez dovesse vincere, le ripercussioni sarebbero enormi, perché tutte le aziende che producono ultra processati potrebbero essere chiamate in causa per motivi analoghi da milioni di persone. Inoltre, ci potrebbero essere conseguenze per tutto ciò che riguarda la pubblicità, soprattutto rivolta ai bambini, e grande imputata per l’esplosione dei tassi di obesità infantile. Molti Paesi stanno cercando di porre limitazioni al marketing nel suo complesso, finora con risultati deludenti. Tuttavia, poiché la causa di Martines è incentrata proprio sulla pubblicità, una sentenza a lui favorevole potrebbe cambiare molte cose.

In ogni caso, la discussione porterà al centro dell’attenzione la necessità definire meglio la categoria degli ultra processati, almeno in relazione a ciò che si è scoperto finora sulle implicazioni per la salute. Le quali continuano ad aumentare, rafforzate da dati che riguardano campioni sempre più ampi di persone.

Bella donna che fa la spesa al supermercato corsia surgelati banchi freezer carrello ragazza supermercati ultra processati
Tutte le ricerche sugli ultra processati dimostrano possibili danni sulla salute

Negli USA

Negli stessi giorni nei quali si rendeva nota la notizia della causa di Martinez, il Journal of Nutrition pubblicava anche uno degli ultimi studi sulla quantità di ultra processati consumati dai cittadini americani. Secondo i ricercatori della Bloomberg School of Public Health dell’Università Johns Hopkins di Baltimora, infatti, più della metà delle calorie assunte tutti i giorni proviene da ultra processati. Lo si vede dai dati di 34.000 persone con più di venti anni di età che hanno preso parte alla rilevazione National Health and Nutrition Examination Survey (NHANES) negli anni compresi tra il 2003 e il 2018, segnalando che cosa avevano mangiato e dove nelle 24 ore precedenti, in due diverse occasioni.

Gli ultra processati nel 2003 rappresentavano il 51% delle calorie giornaliere, nel 2018 erano già al 54, e il loro consumo era anche associato alla tendenza, in continuo aumento, a non cucinare e a mangiare fuori casa. Dopo la pandemia, peraltro, numerosi studi hanno mostrato ulteriori incrementi.

Bambino piccolo tiene due ciambelle o donut davanti agli occhi; concept: ultra processati, junk food, bambini piccoli
Occorre un’attenzione speciale a ciò che arriva ai bambini

La nuova amministrazione della Casa Bianca, comunque, potrebbe portare alcune sorprese. Il più che discutibile nuovo Ministro della salute Robert Kennedy Jr si è schierato in varie occasioni contro gli ultra processati, e ha accusato la Food and Drug Administration (al cui vertice sarà insediato Martin Makary, chirurgo no vax e autore di best seller, un altro fedelissimo di Donald Trump, altrettanto discusso) di non essere mai intervenuta efficacemente. Se riuscirà a sedere su quella poltrona, sarà interessante verificare che cosa deciderà di mettere in atto contro Big Food.

Gli ultimi studi sugli ultra processati

In attesa di capire quali fatti seguiranno le dichiarazioni dirompenti dei membri della nuova amministrazione, non passa settimana senza che non escano studi sui danni degli ultra processati. Per fare due esempi, i ricercatori dell’Università della Florida del Sud di Tampa hanno dimostrato, in un lavoro appena pubblicato su Gut, che il consumo regolare di ultra processati è associato a un aumento di rischio di tumore del colon retto. Indagini compiute su campioni tumorali di 162 malati hanno fatto emergere che questi alimenti provocano un’infiammazione cronica che, a sua volta, favorisce lo sviluppo delle lesioni neoplastiche nelle pareti dell’intestino.

Un altro studio, questa volta presentato al meeting annuale della Radiological Society of North America, e condotto dai ricercatori dell’Università della California di San Francisco, ha messo invece in luce un effetto di cui finora si è parlato poco: quello sui muscoli. Controllando lo stato del tessuto muscolare di oltre 660 ultrasessantenni, gli autori hanno visto che chi consumava abitualmente molti ultra processati aveva anche una muscolatura con più grasso e meno cellule muscolari, come se fosse in atto un’accelerazione dei processi degenerativi tipici dell’età.

Tutte le ricerche che dimostrano possibili danni sulla salute come questi (e decine di altri) potrebbero entrare a far parte della discussione legale e, quindi, della motivazione della sentenza e poi della giurisprudenza. Comunque, anche se Martines non dovesse riuscire a vincere, il dibattimento accenderà un faro sul ruolo degli ultra processati, e sulla necessità di definirli meglio, e poi su quella di regolamentare in modo più razionale ed efficace sia la vendita che la pubblicità, con un’attenzione speciale a ciò che arriva ai bambini.

© Riproduzione riservata. Foto: Depositphotos.com

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