Ragazza con i capelli ricci che tiene una busta della spesa isolata su sfondo verde che ha dei dubbi supermercato donna frutta e verdura diete perplessità

Durante il 2022, l’inflazione ha pesato notevolmente sui prodotti alimentari, facendo lievitare i prezzi di pane, burro e farina e qualcuno ha sollevato il caso della sgrammatura ovvero della scelta di ridurre il contenuto delle confezioni lasciando i prezzi inalterati (leggi qui l’articolo). Gli inglesi la chiamano shrinkflation (ne abbiamo parlato anche qui). Si tratta di un’operazione di marketing assolutamente legale, anche se può sembrare un modo per “nascondere” un aumento di prezzo ai consumatori che, mentre fanno la spesa, considerano solo il prezzo sullo scaffale senza valutare il costo al chilo o al litro, e potrebbero non accorgersi del cambiamento.

Cercando in rete, per esempio, abbiamo trovato un articolo del 2013, sugli snack dolci, secondo il quale lo snack dolce KitKat pesava 45 g, mentre adesso al supermercato si trova da 41,5 g. La barretta Mars, invece, pare passata da 58g a 45 g e la Snickers da 58 a 50 g. In prima battuta si può pensare a un classico esempio di sgrammatura, ma non si può escludere una riduzione del peso pensata per diminuire il quantitativo di zuccheri e di calorie, come consigliato anche dalle linee guida nutrizionali. In ogni caso il risultato è una barretta più piccola.

Per i dolci una riduzione del peso è pensata per diminuire il quantitativo di zuccheri e di calorie

Altroconsumo ha indagato il fenomeno coinvolgendo i propri soci, invitandoli a raccogliere segnalazioni. La confezione di Philadelphia light, per esempio, sarebbe passata da 200 a 190 g. In rete si trovano ancora tracce dei due formati, anche se l’azienda sul sito propone confezioni da 175 e da 190 g. Sulle piattaforme di vendita online delle catene dei supermercati Coop ed Esselunga si trova solo il formato da 175 g. Le varianti di Philadelphia allo yogurt greco, alle erbe mediterranee, al salmone e quella senza lattosio sono vendute in confezioni da 175 g, mentre la formula “original” è proposta in tre formati: 150, 250 e 350 g. In un simile contesto è molto difficile verificare se e come sono cambiati i prezzi, mentre l’azienda provvedeva a rivedere le grammature.

Quella di proporre formati più grandi per i prodotti “base” e più piccoli per le linee “speciali” è una strategia adottata in molti casi. Si tratta di una scelta comprensibile, sia perché i prodotti “speciali” hanno un mercato ridotto, sia perché spesso prevedono ingredienti o processi di lavorazione più complessi e costosi. In questo modo si riduce il peso per le singole confezioni e quindi la maggiorazione del prezzo risulta inferiore e si rende l’acquisto più accettabile per i consumatori.

Pane con formaggio spalmabile e erba cipollina su tagliere con coltello
La confezione di Philadelphia light, per esempio, sarebbe passata da 200 a 175 g

Un nuovo formato che prende sempre più piede riguarda le bottiglie di olio extravergine di oliva. Se prima era normale comprare bottiglie da un litro, adesso stanno prendendo piede quelle da 750 ml, soprattutto per l’olio biologico, per quello 100% italiano o per gli extravergini Dop. In questi casi, soprattutto quando si tratta di prodotti in offerta, è facile farsi influenzare da un prezzo molto interessante, salvo poi scoprire che la bottiglia è da 750 ml anziché un litro. Un lettore, appassionato di Baci Perugina, segnala che i cioccolatini, che oggi pesano 12,5 g, in passato erano più grandi, ma non ci è stato possibile quantificare la variazione. Lo stesso accade per la Girella Motta, la merendina in auge da decenni che, secondo una lettrice, sarebbe più piccola delle Girelle che lei ricorda, negli anni Ottanta.

Se consideriamo i biscotti, la confusione è notevole, perché ogni marchio propone diverse grammature e per fare un confronto è sempre necessario controllare il prezzo al chilo. I biscotti Saiwa “classici”, per esempio, sono proposti in confezioni da 250 o 500 g, vendute a circa 1,70 e 2,20. Lo scaffale indica lo stesso prezzo (2,19 €) per una confezione di biscotti Saiwa fibrattiva, oppure ai 5 cereali, anche se la confezioni è da 400 g. Un pacco di biscotti Saiwa Cruscoro integrali, preparati con zucchero di canna e miele pesa 400 g e costa 2,86 € (7,15 €/kg), mentre una confezione di Saiwa Cruscoro con pezzetti di cioccolato pesa 300 g e costa 3,36 € (11,20 €/kg).

Rosso ciliegie su uno sfondo di legno con biscotto al burro petit zuccheri frutta sgrammatura
Quando sono esposti tutti insieme sullo stesso scaffale, è facile confondersi. Occorre sempre valutare il prezzo al chilo

Anche le catene di supermercati propongono confezioni di biscotti differenziate. Le linee Coop, per esempio, comprendono sacchetti da 800, 700, 500, 400 e 330 grammi! Quando sono esposti tutti insieme sullo stesso scaffale, è facile confondersi perché il prezzo dei vari prodotti è abbastanza simile, ma se andiamo a vedere il prezzo al chilo le cose cambiano notevolmente.  Anche le confezioni in busta di salumi affettati hanno mostrato negli ultimi anni variazioni di formato. Mentre fino a qualche tempo fa nella maggior parte dei casi si trovavano confezioni da 100 g, adesso spaziano da 70 a 120 g ed è più che mai importante controllare il prezzo al chilo.

Un altro settore piuttosto “confuso” è quello del tonno. I formati più diffusi per le lattine di tonno all’olio sono quelli da 160 g, corrispondenti a 104 g di tonno sgocciolato, e quello da 80 g (52 g di tonno sgocciolato). Di solito le lattine da 160 g sono vendute in confezione da due pezzi, mentre le più piccole sono in confezione da tre. Un nostro lettore, però, segnala che le lattine di tonno Nostromo si sono “alleggerite”, passando da 80 g, a 70 g e in commercio si trovano anche scatolette, di altri marchi, da 60 o 65 g. In tutti questi casi è necessario controllare se è cambiato anche il peso sgocciolato oppure solo il peso totale, perché abbiamo visto scatolette in cui la quantità di tonno è rimasta tal quale, e il peso è diminuito solo perché è stata ridotta la quantità di olio. Le lattine “piccole” Rio Mare, per esempio, possono pesare 60, 65 oppure 80 g. Quelle da 80 g, che possiamo considerare “standard”, contengono tonno in olio di oliva. Il tonno in olio extravergine bio è proposto in lattine da 65 g, ma il contenuto sgocciolato rimane pari a 52 g, mentre il tonno in olio extravergine indicato come “leggero” è in lattine da 60 g e non deve essere sgocciolato. Con lo stesso marchio, troviamo lattine da 112, 120, 130 e 160 g. Riportiamo nella tabella sotto come esempio di prodotti con un peso variabile i prezzi al chilo di alcune tipologie di tonno Rio Mare, rilevate a fine febbraio sul sito di vendita Easycoop.

Può sembrare banale ma oggi è più che mai è importante quando acquistiamo tonno, biscotti  ma in genere per tutti alimenti confezionati, non limitarsi a guardare il costo del prodotto, ma controllare e confrontare il prezzo al chilo o al litro. Le variazioni di peso che si rilevano sugli scaffali dei supermercati non sono sempre il frutto di sgrammature come verrebbe facile pensare, a volte si tratta di nuovi prodotti con un loro profilo, oppure di scelte aziendali fatte per ridurre le porzioni di certi alimenti ricchi di sale, zucchero o grassi. In ogni caso oggi più che mai è importante, quando si fa la spesa, perdere qualche minuto di tempo e confrontare i prezzi per unità di misura.

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Anna
Anna
26 Aprile 2023 16:10

Se una scatola di biscotti costava 2 euro (500g) e adesso costa sempre 2 euro ma i grammi sono diventati 450 mi sembra abbastanza banale il calcolo, senza necessariamente dover guardare i prezzi al Kg. Nell’articolo si cercano finezze relative ad alimenti particolari e con ingredienti diversi ma per me le aziende hanno proprio diminuito le quantità mantenendo gli stessi prezzi.

Valeria Balboni
Valeria Balboni
Reply to  Anna
2 Maggio 2023 14:18

Gentile Anna, penso che lei abbia ragione. Il tono “dubitativo” però è necessario perché è difficile avere la certezza che mentre la quantità è diminuita il prezzo sia rimasto lo stesso. Se non abbiamo le prove, possiamo però fare supposizioni, che sono verosimili perché è ben difficile vedere sugli scaffali prezzi che nel tempo diminuiscono.

Giorgio D.A.
Giorgio D.A.
29 Aprile 2023 23:09

Non si può definire imbrogliare, ma l’intento è certamente lucrare sui più deboli o distratti, non abituati a leggere etichette, prezzo al chilo o Il Fatto Alimentare.
Tipici esempi di sgrammatura di prodotti confezionati, dal volantino di una nota catena italiana:
Gamberetti: 180g
Cacioricotta grattato: 80g
Prosciutto crudo: 90g
Kefir: 480g
Confettura: 285g
Piselli surgelati: 600g
Filetti di branzino:380g
Potrei fare una lista di pagine. La logica è quella del prezzo un centesimo sotto l’arrotondamento, il classico 99,99€.
Lo trovo un modo un po’ vile per aumentare gli utili, specie dopo gli aumenti generalizzati e perlopiù ingiustificati dell’ultimo anno.
Per fare una spesa intelligente, leggere sempre il prezzo al Kg !

Daniela
Daniela
16 Maggio 2023 09:13

E’ ottimistico pensare che questo sia dovuto alle linee guida per la salute, perché i prezzi dovrebbero diminuire in proporzione e non succede. Comunque non escludiamo niente.
Ho notato che perfino il cibo per gatti è “sgrammato”: compravo buste (non so se posso scrivere la marca e nel dubbio non la indico) da 100 g, ora non si trovano più le stesse confezioni contengono apparentemente le stesse buste, ma il peso è di 85 g.

Patrizia
Patrizia
16 Maggio 2023 09:39

I Baci Perugina in passato, erano di due formati. Il classico e il “bacetto”.
Semplicemente hanno smesso di fare il classico. E il bacetto è scomparso, soppiantato dal bacio più piccolo.
sono di Perugia ed ho amici e parenti che hanno lavorato, o lavorano in Perugina.

mirco
mirco
16 Maggio 2023 09:41

Alcuni salumi confezionati adesso hanno il peso stampato elettronicamente assieme alla data di scadenza. Non è più stampato assieme al tutto il design della confezione.
Per la bresaola siamo arrivati a confezioni anche da 75 grammi.

Per i pacchi di biscotti secchi da colazione siamo arrivati a confezioni da 350g, che sono veramente piccole.

Roberto
Roberto
16 Maggio 2023 10:04

Visto che io non sono bravo a fare i conti (del tipo: g, 175 al costo di € 2,20 quanto fa al kg?), guardo sempre in etichetta il costo al kg, che è obbligatorio, e sono a posto.

Per cui possono fare tutti i cambi di cionfezione che vogliono.

Mario
Mario
16 Maggio 2023 10:28

Il più famoso yogurth greco (F**e): da 1 kg è passato, già da tempo, a 950 g.

rolf250
rolf250
16 Maggio 2023 10:28

Diminuendo il peso degli alimenti, a parità di prezzo e confezione, si aumenta in proporzione la quantità di imballi da smaltire, Il governo dovrebbe intervenire e obbligare i produttori confezionare gli alimenti con peso standard. Es. 100-200-250-500-1000 g. e 0,33-0.5-1 litro ecc. Questo faciliterebbe anche il confronto dei consumatori tra i vari articoli.

jessica
jessica
16 Maggio 2023 11:51

Se posso essere d’accordo sulla diminuzione del quantitativo del singolo snack (kitkat, Mars) che vogliamo dire che le saponette Dove sono passate dal pesare 100.gr ad 85? Non fanno male alla salute. e così tutti i detersivi.
Fare la spesa è diventato ancora di più un lavoro, devi controllare tutto se non vuoi essere fregato.

Guglielmo
Guglielmo
16 Maggio 2023 13:22

Altro che grammature, fra poco inseriranno nelle confezioni solo l’immagine del prodotto!. Gli aumenti dei prezzi al kg. Sono più che evidenti.

antonio zambetta
antonio zambetta
16 Maggio 2023 17:15

Segnalo che da alcuni mesi la baffa di salmone affumicato da 1/2 kg, venduta da IKEA al prezzo di euro 12,95 è passata a 400 grammi allo stesso prezzo, con un aumento del costo del 20%.

cri
cri
17 Maggio 2023 09:34

Io, da sempre, guardo il prezzo al kg e devo dire che tutte le settimane trovo qualcosa di aumentato ed è una vergogna! Voglio vedere fin dove arriveremo…… e non si parla di qlk centesimo ma minimo minimo di 50 per volta. l’unica cosa che non aumenta sono gli stipendi, fatta eccezione per quelli dei parlamentari & Co…….Loro vanno pari pari al passo del costo della vita ed oltre e noi, pecoroni, sempre tutti zitti……..

laura
laura
17 Maggio 2023 11:16

O cali il prodotto, o aumenti il prezzo, semplice

Mario (quello vecchio)
Mario (quello vecchio)
18 Maggio 2023 03:42

” scelte aziendali fatte per ridurre le porzioni di certi alimenti ricchi di sale, zucchero o grassi”

Se questo fosse l’intendimento basterebbe, ad esempio, che mettessero nel pacco da 500 grammi 60 biscotti da 8,33 grammi invece che 50 da 10…

Ma se il pacco passa semplicemente da 500 grammi a 450 senza variare aspetto esteriore e prezzo si tratta di una furbata per aumentare il prezzo senza che il consumatore se ne renda conto a meno che non controlli il costo per chilogrammo.

E’ una pratica che viene applicata da decenni, ricordo che da ragazzo un giorno mi ero accorto con una certa delusione che il pacchetto di chewingum Brooklyn, invariato come costo e aspetto, conteneva 9 lastrine e anziché 10…