La britannica Food Standards Agengy (FSA) ha pubblicato i risultati della sua inchiesta biennale sulle principali preoccupazioni alimentari degli abitanti di Inghilterra, Galles e Irlanda del Nord, e su quale sia il loro grado di consapevolezza in merito ai rischi legati alla sicurezza alimentare.
Le problematiche che sollevano le maggiori preoccupazioni vedono in testa la quantità di zucchero in cibo e bevande (55%), seguita dal problema dei rifiuti alimentari (51%), dai prezzi (43%) e dal benessere degli animali (42%). La preoccupazione per lo zucchero è quella cresciuta più di ogni altra, passando dal 39% del 2010 al 55% di oggi. In parallelo, è diminuita la preoccupazione in merito ai prezzi degli alimenti, che tra il 2010 e il 2015 era in testa con il 50-60% e oggi viene indicata solo dal 43%.
Per quanto riguarda la sicurezza, i problemi che maggiormente preoccupano sono l’igiene alimentare quando si mangia fuori casa (33%), le sostanze chimiche, come il piombo, che dall’ambiente finiscono negli alimenti (30%), gli additivi alimentari (29%) e le intossicazioni alimentari (28%).
Salmonella ed E-coli sono i batteri di gran lunga più conosciuti come causa di intossicazione alimentare, con un livello di consapevolezza, rispettivamente, del 91% e dell’85%. Le fonti più probabili di intossicazione alimentari sono individuate nel pollo e tacchino crudi (79%), seguiti dai crostacei (55%), dal cibo da asporto riscaldato (46%) e dalle uova (37%).
Infine, per quanto riguarda allergie e intolleranze, l’11% riferisce di averne almeno una e il 15% si dichiara a conoscenza del fatto che esistono regole specifiche sugli allergeni.
Il sondaggio è stato effettuato in maggio su un campione di 2.004 adulti.
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