Coldiretti mercoledì 13 luglio presenterà la passata di pomodoro Pomì L+ in grado di contrastare l’invecchiamento e le malattie cardiache! Il miracolo del pomodoro anti-aging si è materializzato grazie all’elevata quantità di licopene (50% in più) ottenuto da una sperimentazione condotta su pomodori italiani naturalmente ricchi di antiossidanti.
Questa vicenda non è la solita bufala di internet, ma è una storia vera annunciata con un certo rilievo dai siti come lastampa.it, repubblica.it, diverse agenzie stampa nazionali e decine di altri siti. La presentazione ufficiale è affidata a Sergio Marini, presidente nazionale di Coldiretti, e al nutrizionista Giorgio Calabrese.
Il bizzarro comunicato della Coldiretti, ripreso in modo acritico da molti media, non lascia spazio a dubbi quando sostiene che “Per la prima volta sarà in vendita sul mercato il superpomodoro Made in Italy, ricco di antiossidanti e con molto più licopene ….importante per combattere l’invecchiamento e nella prevenzione delle malattie cardio-vascolari”.
La realtà è un po’ diversa, visto che sulle etichette dei prodotti alimentari non si possono utilizzare frasi salutistiche che correlano la presenza di licopene alla funzione antiossidante, anti-invecchiamento oppure alla riduzione del rischio malattie cardiache.
L’Autorità per la sicurezza alimentare europea (Efsa), con sede a Parma, ha respinto tutte le diciture sia sulla funzione antiossidante del licopene naturale del pomodoro, sia come sostanza in grado di produrre effetti benefici sulla normale funzione cardiaca (vedi allegato).
La legge europea prevede che tutte le diciture salutistiche presenti sulle etichette o nella pubblicità devono essere autorizzate. Le frasi relative alla riduzione del rischio di malattie, come nel caso del licopene e il rischio cardiovascolare, debbano essere sottoposte a una procedura ancora più rigorosa di verifiche e controlli. Fino a ora però non ci sono nuove domande depositate da parte di aziende alimentari sul collegamento licopene e rischio cardio-vascolare.
Per dovere di correttezza va detto che i pareri dell’Efsa sono considerati validi anche dall’Antitrust, che in Italia controlla la veridicità delle etichette e delle pubblicità dei prodotti alimentari. L’idea del pomodoro anti-età è brillante, ma paragonare la passata Pomì a un vasetto di crema anti-aging non è di buon auspicio, visto che le pubblicità dei famosi vasetti anti-età sono state censurate numerose volte.
In ogni caso, se fossero vere le leggende sul licopene sarebbe opportuno indicare la quantità di pomodoro da ingerire per ottenere l’effetto benefico e riportare le modalità di consumo.
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Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza come free lance con diverse testate (Corriere della sera, la Stampa, Espresso, Panorama, Focus…). Ha collaborato con il programma Mi manda Lubrano di Rai 3 e Consumi & consumi di RaiNews 24
Non sanno più cosa inventarsi per vendere, si inventano di tutto. La coldiretti non ci fa una bella figura ed anche il prof. Calabrese che ritenevo una persona "credibile" ha perso la mia stima. Pomì, poi è una passata di bassa qualità che per vendere si inventa queste cose per truffare i consumatori.
Siamo un paese alla deriva
Beh io mi ricordo di Pomì sin da quando ero piccola ma che si inventasse bufale per truffare i consumatori non l’avevo mai sentito, mi sembra sia sempre stata un’azienda seria
Utilizzo i prodotti Pomi da sempre. La passata di pomodoro e’ fantastica per la pizza. Non credo proprio che siano dei truffatori