È arrivata nel banco frigo “Philadelphia Mousse”, l’ultima versione di uno dei più venduti formaggi moderni, di tipo fresco cremoso o “quark” (spalmabili). Il recente spot televisivo lo presenta con la frase: “Così soffice, perché spalmarlo? Così delizioso, Perché resistere!”.
Si tratta dell’ennesima declinazione di un prodotto molto conosciuto e versatile nell’utilizzo in cucina. La gamma comprende diverse versioni : salmone, tartufo, light… alle quali si aggiungono le numerose ricette casalinghe proposte sul sito aziendale.
A proposito di ricette dolci, cercando sul web abbiamo trovato che proprio Mousse di Philadelphia è stato un prodotto già proposto nel 1990, poco prima della versione Light, come variante da abbinare alla frutta e ad altri dolci. Ma in Italia un accostamento così diverso dalla nostra tradizione, non aveva avuto successo.
Oggi il nuovo Philadelphia Mousse è proposto come prodotto pronto da mangiar. È molto cremoso e in un primo momento potrebbe assomigliare al recente Cuore Cremoso, un’altra versione già presentata su Il Fatto Alimentare l’anno scorso (Nuovo Philadelphia Cuore Cremoso con olive e pomodori: troppi additivi e prezzo elevato) oltre ad avere la stessa marca di linea “Sensations”.
Entrambi i prodotti sono preparati con l’aggiunta di additivi e conservanti. In Philadelphia Mousse c’è la gelatina, la gomma di guar (stabilizzante), il sorbato di potassio come conservante e un agente di carica che serve ad aumentare il volume senza aumentare l’apporto energetico (vedi tabelle sotto).
Si tratta sì di un formaggio fresco ma rispetto agli spalmabili tradizionali, come la robiola, ha qualche ingrediente in più rispetto ai soliti : latte, crema di latte, caglio e sale. D’altro canto anche Philadelphia Classico contiene addensanti.
La consistenza è piacevole. Poco credibile invece la scelta della porzione da 30 grammi: che risulta proprio piccola. Sull’etichetta il calcolo delle calorie rispetto alle Assunzioni di Riferimento per un adulto medio è fatto considerando 30 grammi di mousse. Nella tabella riportata di seguito è stata inserito anche il calcolo per 100 g. Come per tutti i Philadelphia, l’apporto calorico non è alto comunque e l’elemento da considerare è l’apporto di grassi saturi: 16,5g pari all’83% dell’Assunzione di Riferimento, inferiore a quanto riscontrato in formaggi spalmabili tradizionali.
Infine per quanto riguarda il pezzo 16,35 euro al kg non è poco, anzi è piuttosto elevato; ci sono spalmabili che costano meno della metà.
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analisi di mercato
Ricapitoliamo l’ottimo articolo: oltre SEDICI euro al chilo (il prezzo di un buon Parmigiano, per intenderci) per un prodotto industriale composto da un non meglio specificato “formaggio fresco”, gelatina ovviamente animale, CONSERVANTE che lascia intuire la grande qualità (i buoni formaggi freschi non ne hanno bisogno) e per “gonfiare” il tutto un “agente di carica” che altro non è che AZOTO cioè quel che si usa per montare la panna. Non vedo l’ora di assaggiarlo, slurp!
io non compro più Philadelphia da quando anni fa hanno cambiato la confezione da rettangolare a ovale per ingannare il consumatore: confezioni in apparenza simili, stesso prezzo, ma la nuova contiene molto meno prodotto.
Strana meraviglia ! praticamente tutti i prodotti spalmabili tipo quark sono fatti con addensanti. Non facciamo confronti fra quark e crescenza. Ricordiamo come la guerra di principio ad antimicrobici non ha senso specie con il sorbato, innocuo e di origine naturale, che invece per molti prodotti “freschi” costituisce una barriera utile contro rischi, e impedisce l’ammuffimento veloce dopo l’apertura delle confezioni nei frigo casalinghi, che notoriamente sono ricettacoli di microorganismi indesiderati.
INOLTRE : stupisce la meraviglia sugli acidi grassi saturi ! (“poche calorie ma tanti acidi grassi saturi”) . Poche calorie perché l’umidità è elevata ed il prodotto è moussato. Gli acidi grassi saturi rispetto ai grassi totali sono esattamente gli stessi di qualsiasi formaggio, artigianale o industriale, fatto con latte di vacca e dello stesso burro, perfettamente in linea con il tanto vituperato olio di palma.