pesticidi
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Secondo l’Efsa “sono stati identificati gravi rischi”

I pesticidi neonicotinoidi applicati sotto forma di spray fogliari rappresentano un rischio per le api. Lo conferma una nuova valutazione dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) sui rischi per le api da thiamethoxam (prodotto da Syngenta), clothianidin e imidacloprid (prodotti da Bayer), per tutti gli usi che non siano la concia delle sementi e il trattamento in forma granulare. L’Efsa afferma che “sono stati identificati gravi rischi o non è stato possibile escluderli”, segnalando anche una grave mancanza di informazioni sugli impatti che questi pesticidi potrebbero avere su altri impollinatori, sottolineando che “non è stato possibile completare la valutazione dei rischi a causa della mancanza di dati”.

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I neonicotinoidi rappresentano una grave minaccia per le api e per il futuro dell’agricoltura

La nuova valutazione dell’Efsa è in linea con quella condotta due anni fa, quando l’Unione europea decise severe limitazioni all’uso di questi tre pesticidi, ritenuti responsabili della grave moria delle api registrata in Europa, come in altre parti del mondo. L’attuale bando Ue dei tre neonicotinoidi non copre tutti gli impieghi né tutte le colture. Ad esempio, sono permessi l’uso in serra e l’applicazione spray nei frutteti dopo la fioritura. Inoltre, alcuni Paesi europei hanno concesso delle deroghe al bando; il caso più recente riguarda le coltivazioni di colza nel Regno Unito. Al momento di introdurre le restrizioni, la Commissione europea affermò che entro due anni avrebbe avviato una verifica delle nuove informazioni scientifiche sui rischi per le api derivanti dai tre neonicotinoidi applicati per la concia delle sementi e in forma di granuli.

Secondo Greenpeace, “l’Efsa conferma quanto già dimostrato da un gran numero di evidenze scientifiche: i neonicotinoidi rappresentano una grave minaccia per le api e per il futuro dell’agricoltura. La Commissione europea dovrebbe estendere la messa la bando a qualsiasi impiego di queste sostanze e a tutte le colture, e porre fine alla questione delle deroghe nazionali. Esistono diverse alternative alle sostanze chimiche di sintesi e l’Unione europea dovrebbe incoraggiare gli agricoltori ad adottarle”.

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