La Commissione Europea il 10 gennaio 2022 ha stabilito che fino al 7 aprile l’Italia dovrà applicare le misure contro la diffusione della Peste suina africana nelle aree infette di Piemonte e Liguria. Per questo occorre delimitare immediatamente una zona che comprenda le aree elencate nell’allegato 2022/28 (*). C’è di più, il nostro Paese dovrà vietare i movimenti di partite di suini detenuti nelle aree citate nell’allegato come zona infetta e dei relativi prodotti verso altri Stati membri e paesi terzi. La peste suina africana è una malattia virale dei suini e dei cinghiali selvatici, solitamente letale. Non esistono vaccini né cure. È per questo che la malattia ha gravi conseguenze socio-economiche nei Paesi in cui è diffusa. Gli esseri umani non sono sensibili alla malattia.
I segni tipici della peste suina africana sono simili a quelli della peste suina classica, febbre, perdita di appetito, debolezza, aborti spontanei, emorragie interne con emorragie evidenti su orecchie e fianchi e può verificarsi anche la morte improvvisa. I ceppi più aggressivi del virus sono generalmente letali (il decesso avviene entro 10 giorni dall’insorgenza dei primi sintomi). Gli animali infettati da ceppi meno aggressivi del virus della peste suina africana possono non mostrare i tipici segni clinici.
Maiali e cinghiali di solito vengono infettati tramite:
- contatto con animali infetti, compreso il contatto tra suini che pascolano all’aperto e cinghiali selvatici;
- ingestione di carni o prodotti a base di carne di animali infetti: scarti di cucina, broda a base di rifiuti alimentari e carne di cinghiale selvatico infetta (comprese le frattaglie);
- contatto con qualsiasi oggetto contaminato dal virus, come abbigliamento, veicoli e altre attrezzature;
- morsi di zecche infette.
Le modalità più rilevanti di diffusione della malattia sono la circolazione di animali infetti, i prodotti a base di carne di maiale contaminata e lo smaltimento illegale di carcasse. La PSA è causa di ingenti perdite economiche nel comparto suinicolo, con gravi ripercussioni anche sul commercio internazionale di animali vivi e dei loro prodotti.
La Peste suina africana è endemica in Sardegna e nelle regioni sub-sahariane del continente africano. Nel 2007 la malattia ha fatto la sua prima comparsa nelle regioni caucasiche (Georgia, Armenia, Azerbaigian) e, successivamente, in Russia, Ucraina e Bielorussia. Nel 2014 il virus ha raggiunto i paesi dell’Unione Europea (Lituania, Paesi Baltici, Polonia). Il fronte epidemico ha via via interessato numerosi territori tra il 2016 e il 2018 (Moldavia, Repubblica Ceca, Romania, Ungheria, Bulgaria, Belgio, quest’ultimo raggiunto dal virus tramite un “salto” causato da attività umane). Tra il 2019 e il 2020, Serbia, Grecia e Germania si sono uniti agli altri paesi già infetti in Europa.
(*) L’area che riguarda la regione Piemonte comprende i seguenti comuni della provincia di Alessandria: Montaldeo, Molare, Parodi Ligure, Cremolino, Gavi, Cassinelle, Cartosio, Acqui Terme, Arquata Scrivia, Bosio, Castelletto D’Orba, Morbello, Silvano D’Orba, Rocca Grimalda, San Cristoforo, Carpeneto, Visone, Voltaggio, Tagliolo Monferrato, Trisobbio, Strevi, Grognardo, Cavatore, Prasco, Ponzone, Lerma, Fraconalto, Morsasco, Montaldo, Bormida, Melazzo, Mornese, Orsara Bormida, Ovada, Casaleggio Boiro, Belforte, Monferrato, Carrosio, Mongiardino Ligure.
L’area che riguarda la regione Liguria comprende i seguenti comuni delle province di Genova e di Savona: Genova, Masone, Campo Ligure, Mignanego, Rossiglione, Tiglieto, Ceranesi, Ronco Scrivia, Isola Del Cantone, Mele, Arenzano, Cogoleto, Campomorone, Busalla, Serra Riccò, Casella, Vobbia, Sant’Olcese, Savignone, Crocefieschi
Provincia di Savona: Celle Ligure, Sassello, Urbe, Varazze Stella
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Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza come free lance con diverse testate (Corriere della sera, la Stampa, Espresso, Panorama, Focus…). Ha collaborato con il programma Mi manda Lubrano di Rai 3 e Consumi & consumi di RaiNews 24
E’ stato emanato un divieto di caccia in 114 comuni fra Piemonte e Liguria.Il Ministro della salute Speranza e delle politiche agricole Stefano Patuanelli hanno emanato la sera del 13 gennaio un ordinanza congiunta per il divieto di caccia .Permessa solo la caccia selettiva
In Slovacchia negli anni 2000 svolgendo studi osservazionali hanno dedotto che dove ci sono branchi di lupi la peste suina viene quasi eliminata perchè i predatori, che sono immuni al virus, eliminano tutti gli animali indeboliti dalla malattia.
Il pericolo maggiore, oltre al contatto con suini di allevamento, sono le zecche che conservano attivo il virus anche per anni.