In Giappone si vende la Pepsi Cola che fa dimagrire. Non si tratta di una barzelletta, ma di una realtà per il momento confinata al Paese del Sol Levante, che probabilimente avrà effetti anche alle nostre latitudini.

Le grandi aziende di bevande, preso atto dell’impossibilità di continuare a vendere bibite con troppo zucchero, hanno rivolto l’attenzione verso le bibite salutistiche.

 

La Pepsi Special, commercializzata dal partner giapponese della Pepsi, la Suntory Limited, è arrivata sul mercato dopo che le autorità competenti hanno concesso il bollino FOSHU, da Food for Special Health Uses, grazie all’ingrediente aggiunto: la destrina (una fibra alimentare solubile che, se ingerita nell’ambito di una dieta ricca di altre fibre e vegetali freschi, può aiutare a migliorare la digestione, ad abbassare il colesterolo e il rischio di malattie cardiovascolari).

 

Sulla base di questi elementi la Suntory dichiara che il drink agisce “sopprimendo l’assorbimento dei grassi”. La Pepsi Special non è la prima bevanda del genere approdata sul mercato giapponese.

Pochi mesi fa un’azienda produttrice di birra, la Kirin, ha lanciato la Kirin Mets Cola, con destrina e senza zucchero, ottenendo anch’essa il bollino FOSHU e l’autorizzazione a consigliare il prodotto a maschi trentenni attenti alla propria salute.

 

In realtà sugli effetti della destrina si sa poco, e non sempre risulta del tutto tranquillizzante. Nel 2006 uno studio giapponese su ratti nutriti con una dieta ricca di grassi con o senza destrina, ha dimostrato che negli animali alimentati anche con destrina l’assorbimento dei grassi era minore, ma questi dati non sono mai stati riprodotti nell’uomo.

Inoltre alcune ricerche nell’uomo hanno mostrato che, nel breve termine, la destrina può dare dolori di stomaco, gonfiore e altri disturbi; sul lungo termine non si sa nulla. Ciononostante la Special è stata autorizzata, anche se altrove probabilmente le bevande sedicenti salutistiche non avrebbero vita così facile.

 

In un articolo sulla Pepsi Special, la rivista Time ricorda che la Food and Drug Administration tende a rigettare questo tipo di prodotti, come è scritto nello stesso regolamento specifico: “(…) la FDA non incoraggia l’aggiunta indiscriminata di nutrienti ad altri cibi né considera pratica appropriata aggiungere ingredienti agli alimenti freschi”.

 

Dello stesso parere è Michael Jacobson, direttore esecutivo del Center for Science in the Public Interest (CSPI), una delle associazioni di consumatori più importanti degli Stati Uniti, che così ha commentato la notizia dell’arrivo di Pepsi Special: “Non bisogna aggiungere qualcosa di sano a un alimento non sano, perché questo può incoraggiare le persone a scegliere comunque prodotti che non fanno bene alla loro salute”.

Eppure la tendenza è in atto. Nelle scorse settimane, lo stesso CSPI ha puntato il dito contro la Dr Pepper Snapple per le bibite 7Up (addizionate con miscele di antiossidanti derivanti dalle ciliegie, frutti di bosco, o melograno) sottolineando che una bibita gassata con minime quantità di vitamina E non diventa ipso facto un alimento che fa bene alla salute equiparabilmente ai frutti freschi, come l’azienda lasciava intendere nei messaggi pubblicitari.

Il risultato è stato che la società ha deciso di non produrre più le 7Up con antiossidanti. Nel 2008 la Coca Cola aveva ritirato la variante Plus dopo che la FDA aveva chiesto chiarimenti – mai forniti – su quel Plus.

 

Ma si tratta di battute d’arresto, come dimostra uno degli ultimi annunci fatti dalla Coca Cola: quello di una joint venture con un altro colosso, questa volta della farmaceutica, la Sanofi, per produrre bevande salutistiche, la prima delle quali, la Beautific, è in vendita in Francia con il brand di Oenobiol.

La linea dovrebbe prevedere prodotti che fanno bene ai capelli, alla pelle, che aiutano a mantenere il peso o rinforzano la vitalità grazie a miscele di acque minerali, estratti di frutta e nutrienti vari. E che danno soprattutto una mano ai bilanci dell’azienda.

 

Agnese Codignola

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Martino
Martino
19 Novembre 2012 08:51

Per me è solo marketing! come al solito si leggono indicazioni in cui scrivono che "può" ovvero che potrebbe anche "non avvenire" e "all’interno di una dieta riccha in fibre" ossia si scarica sul consumatore la responsabilità degli eventuali effetti positivi della bevanda che contiene tale sostanza.
è come quando lessi la prima volta il bugiardino dell’Orlistat che riportava la frase "Il paziente deve seguire una dieta bilanciata dal punto di vista nutrizionale, moderatamente ipocalorica, contenente circa il 30 % di calorie derivante da grassi. Si raccomanda che la dieta sia ricca di frutta e verdura. Lâ