Champagne o Franciacorta, qual è il migliore spumante per le feste? I risultati ottenuti nel test della trasmissione svizzera Patti Chiari
Champagne o Franciacorta, qual è il migliore spumante per le feste? I risultati ottenuti nel test della trasmissione svizzera Patti Chiari
Giulia Crepaldi 30 Dicembre 2018Quando si avvicinano le feste, arriva anche il momento di stappare lo spumante. Ma per il brindisi di Capodanno è meglio un classico Champagne o un Franciacorta? Per aiutare i consumatori nella scelta, la trasmissione Patti Chiari dell’emittente ticinese RSI ha fatto assaggiare a quattro esperti sommelier cinque bottiglie di spumante italiano e cinque di Champagne francese, che sono stati valutati in cieco durante la puntata.
I risultati del test ( vedi tabella sotto ) hanno riservato alcune sorprese, ma anche alcune conferme. La prima sorpresa è che il famoso Franciacorta delle cantine Bellavista (39,90 CHF, pari a 35,3 euro) si classifica ultimo con un giudizio sufficiente, mentre la bottiglia di Franciacorta Mirabella, un Brut venduto a 15.95 CHF (circa 14 euro), si piazza in quinta posizione a pari merito con il più noto Berlucchi (22,50 CHF, circa 20 euro).
Le migliori bottiglie sono state quelle degli spumanti più costosi e pregiati invecchiati : in seconda posizione si piazza infatti il Franciacorta Annamaria Clementi Cà del Bosco, un millesimato del 2008 (99 CHF, pari a 87,7 euro), e in prima un Brut vintage del 2009 (anche lui millesimato) Dom Pérignon da 179 franchi svizzeri (159 euro). In definitiva, i risultati del test parlano chiaro: è vero che si possono trovare buoni spumanti a prezzi convenienti, ma la qualità cosa di più (per la classifica completa vedi tabella sopra).
Lo Champagne prodotto dalla seconda metà del Seicento nell’omonima regione situata nel Nord-Est della Francia, oggi viene prodotto con le uve coltivate su una superficie di 34 mila ettari. Il “metodo champenoise” prevede una doppia fermentazione: la prima del mosto nei tini o nelle botti, da cui si ottiene un vino fermo, e una seconda fermentazione in bottiglia, con aggiunta di lieviti e zucchero, per almeno tre anni in posizione orizzontale, che favorisce la formnzione di anidride carbonica, e quindi di bollicine.
Il Franciacorta, che prende il nome dall’omonima regione del bresciano, è nato solo nel 1961. Oggi le uve dedicate alla produzione sono coltivate su una superficie pari a 3 mila ettari e sono lavorate seguendo un metodo analogo a quello dello Champagne, con la differenza che la rifermentazione in bottiglia può durare solo 18 mesi. Questo è uno dei motivi, ma non l’unico (uve più care, rigida protezione del marchio), per cui lo Champagne è più costoso del Franciacorta.
I due spumanti sono molto simili, tanto che per il consumatore medio è molto difficile distinguere uno Champagne da un Franciacorta, come ha dimostrato il test condotto dall’inviata della trasmissione Patti chiari su 100 passanti, che hanno preferito a grande maggioranza lo spumante italiano. La difficoltà nel distinguere i due vini è comunque complicata anche per esperti che devono mettersi d’impegno per distinguerli.
Anche le diciture che si trovano sulle etichette spesso sono oscure per molti consumatori. Uno Champagne “Grand Cru” per esempio è di qualità top, mentre un “Premier Cru” è di qualità leggermente inferiore, ma comunque molto alta. Una “cuvée”, invece, è un assemblaggio, una miscela di vini di diversi vigneti o annate per ottenere una qualità migliore, mentre un “millesimato” è uno spumante di una particolare annata eccezionale.
Per apprezzare al meglio Champagne e Franciacorta, gli esperti consigliano di servirli a una temperatura tra gli 8 e 10°C e di refrigerarli per almeno quattro o cinque ore prima di versare gli spumanti nei bicchieri.
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Giornalista professionista, redattrice de Il Fatto Alimentare. Biologa, con un master in Alimentazione e dietetica applicata. Scrive principalmente di alimentazione, etichette, sostenibilità e sicurezza alimentare. Gestisce i richiami alimentari e il ‘servizio alert’.
Come è possibile fare una graduatoria con vini cosi eterogenei nel prezzo… Andrebbe fatta per fasce di prezzo…
poi ignorare i trento doc.. che hanno rapporto qualità prezzo ancor più favorevole.
Tra i migliori in assoluto a meno di 25 euro c’è il Ferrari perlè.
Ho preso per l’ultimo dell’anno il Franciacorta Berlucchi, l’ho pagato 10 o 11 euro e l’abbiamo bevuto tutto preferendolo al prosecco: è stato un successo! Ovviamente l’ho preso perché ho visto la “pubblicità” su Patti Chiari che seguo.
bello questo articolo questo mette in evidenza come i nostri franciacorta siano sempre più simili ai francesi .
Non sono un amante di spumanti. Ho bevuto al massimo Champagne da 45-50 Euro la bottiglia che ho trovato ben poco gradevoli. Ammetto di essere ben poco raffinato, ma ci sono persone che gradiscono emerite ( e costosissime) porcherie solo perchè riportano sull’etichetta marchi altisonanti. Si sa la moda è moda.