Rinunciare alle patatine fritte è quasi impossibile, anche se si tratta di uno degli alimenti più calorici presenti sugli scaffali del supermercato, con un contenuto di grassi variabile dal 25 al 35%.

L’offerta però non è tutta uguale. Per cogliere le differenze è necessario leggere le etichette.

 

Ci sono le patatine tradizionali composte da tre ingredienti (patate, olio e sale) e quelle più elaborate, che possono contenere farina di patate, olio vegetale, e altri 10/12 tra ingredienti e additivi. Nell’elenco spiccano: la farina di frumento, di mais, il formaggio in polvere, l’aglio in polvere, i mono e digliceridi degli acidi grassi alimentari, maltodestrine, esaltatori di sapidità, aromi, coloranti.

 

L’ingrediente più importante è l’olio utilizzato per la frittura. Il più delle volte sulle etichette si trova la  dicitura olio vegetale che include sostanze come l’olio di palma, di cocco, e altri grassi di mediocre qualità. Gli abituali consumatori di patatine farebbero bene a scegliere quelle fritte con olio di girasole o di oliva.

 

Le furberie sono numerose: c’è chi pubblicizza l’olio di oliva anche se rappresenta solo il 5%, o chi definisce le patatine leggere o light quando la riduzione di calorie è solo del 10%. Ci sono anche le patatine con i personaggi dei cartoni animati per attirare l’attenzione dei più piccoli, e che spesso costano molto di più.

 

L’abbinamento di uno snack o di una merendina con un gadget è un altro sistema molto insidioso per i bambini che si lasciano facilmente influenzare. Per questo motivo a Bruxelles si discute da tempo la possibilità di vietare le confezioni che accostano gadget a cibi altamente calorici o con troppi grassi e zuccheri.

 

Quando si sceglie di mangiare le patatine non ci sono scorciatoie dietetiche, le calorie sono tante e anche i grassi, per questo il consumo deve essere saltuario.

 

Il rimedio? Lo consigliava qualche anno fa un sito di una multinazionale americana produttrice di snack. La frase non lascia spazio a dubbi: i piccoli che fanno merenda con una confezione di patatine dovrebebro  “mangiare almeno 3 porzioni di frutta o verdura al giorno e ridurre i grassi degli altri alimenti”.

 

D’altro canto le indicazioni nutrizionali riportate su alcune confezioni di patatine, indicano che un etto contiene da 500 a 580 chilocalorie, equivalenti a un abbondante piatto di penne al pomodoro.

 

Roberto La Pira

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