Da diverse settimane il prezzo del grano duro utilizzato per la pasta registra una diminuzione di circa il 40%. Se nei primi sei mesi dell’anno scorso costava 550 €/t, poi il prezzo è sceso a 450 e adesso siamo a 350 €/t, ci sono buone probabilità che arrivi a 300. Secondo gli analisti del sito Teseo.Clal.it, le riduzioni di prezzo sono dovute al raccolto positivo dell’anno scorso e alle buone prospettive per il 2023, oltre alla generale tendenza verso una riduzione dei prezzi delle principali materie prime agricole. Insomma siamo di fronte a una discesa che dovrebbe preludere a una riduzione del prezzo degli spaghetti anche al supermercato. I pastifici però non si esprimono.
“Il prezzo del grano duro – precisa un operatore molto qualificato del settore – è iniziato ad aumentare nel mese di agosto del 2021 e l’incremento è continuato sino a all’inizio di quest’anno. I pastifici, a fronte dei prezzi in crescita della materia prima, hanno chiesto un adeguamento del prezzo della pasta alle grandi catene di supermercati, che lo hanno accordato dopo sei mesi. La stessa cosa è avvenuta nella tarda primavera del 2022, quando il grano duro sui mercati internazionali ha registrato ulteriori impennate dei listini associati al rincaro del gas per la guerra in Ucraina. Anche in questo caso i pastifici hanno chiesto un adeguamento, che però le catene di supermercati hanno concesso sei mesi dopo. Diciamo che se nel 2021 la pasta costava 1,5 €/kg adesso siamo a 2,0 circa. Certo si tratta di un rialzo è sensibile, ma occorre contestualizzarlo. Stiamo parlando di 50 centesimi al chilo, che su un piatto di pasta di 100 grammi equivalgono a 5 centesimi e, considerando il consumo medio annuo pro capite italiano (23 kg ), vuol dire un aggravio di spesa pari a 11,50 €”.
Adesso che la materia prima ha subito un crollo del 40% cosa succederà nelle prossime settimane? Scenderà anche il prezzo degli spaghetti nei supermercati? “Un calo dei listini è probabile – precisa un operatore del settore bene informato – ma non sarà vistoso e verrà diluito nello spazio di mesi. Questo accade perché, i contratti con i supermercati e i relativi prezzi per il 2023 sono già stati siglati. L’unico modo che hanno i supermercati per adeguarsi alla riduzione del prezzo del grano duro è chiedere ai pastifici di aumentare la quantità di merce a prezzo scontato destinata ad essere venduta nelle promozioni con riduzioni di prezzo molto consistenti”. In altre parole chiedersi come mai i prezzi della pasta non scendono visto il calo verticale dei listini del grano duro è lecito, ma sarebbe sbagliato puntare il dito contro i pastifici che non hanno potuto incrementare i listini per un semestre nel 2021 e per un altro semestre nel 2022 nonostante i fortissimi rincari della materia prima. Insomma ci sarà una discesa lenta dei listini, ma attenzione alle promozioni che si susseguiranno in maniera molto frequente e avranno prezzi molto interessanti.
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Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza come free lance con diverse testate (Corriere della sera, la Stampa, Espresso, Panorama, Focus…). Ha collaborato con il programma Mi manda Lubrano di Rai 3 e Consumi & consumi di RaiNews 24
Penso ai conti che si devono fare gli agricoltori, con la quotazione del grano che scende e con i costi dei materiali che occorrono per produrlo che invece rimangono alti. Mi sa che sempre meno agricoltori italiani continueranno a produrre grano…
La pasta 2 euro al kg? Ma dove? Il prezzo medio di un prodotto di marca è 3 …solo marche minori costano come dite..almeno qui al Nord..
Sul sito di Esselunga la pasta ha un prezzo variabile da 1,20 a oltre 3,0 euro al chilo. Diciamo che sugli scaffali si trova di tutto.
Non ci credo! a memoria non ricordo che quando scendono i costi della materia prima, scendono anche al dettaglio!
Nell’articolo si parla di lenta discesa dei prezzi e di aumento vistoso delle offerte e promozioni con grossi sconti
Ottimo articolo, spiega in maniera chiara i meccanismi del settore e risponde alle domande che noi consumatori spesso ci facciamo.