Gli ingredienti del “buon pane” di McDonald’s presentato sul loro sito web sono 14, ma nella pittoresca descrizione ne hanno casualmente dimenticati una decina. Una piccola svista che fa credere ai clienti di mangiare del pane “naturalmente morbido“. Nel sito si legge: “Per l’impasto, il nostro fornitore utilizza acqua, farina di grano non geneticamente modificato, lievito, un pizzico di zucchero e olio vegetale“. Siamo andati a controllare in uno dei ristoranti, dove il manager si è allungato per prendere la lista degli ingredienti di tutti i prodotti in vendita appesa alla parete un po’ troppo in alto per risultare di facile lettura. Abbiamo quindi copiato la lista degli ingredienti del pane di uno dei prodotti. Eccoli: PANE DI UN HAMBURGER CLASSICO: farina di frumento, acqua, sciroppo di glucosio-fruttosio, zucchero, lievito, olio di girasole, sale, miglioratore per panificazione (emulsionante e472e, farina di frumento, zucchero, enzimi), emulsionanti: e471, e481, agente di trattamento della farina e300. Può contenere tracce di sesamo.
Sarebbe bello conoscere le quantità del “pizzico di zucchero” che troviamo come terzo e quarto ingrediente dopo la farina e l’acqua, diversamente da quanto scritto nella pittoresca descrizione (un’altra piccola svista?). È sin troppo evidente che “il buon pane” del McDonald’s non è esattamente quello che troviamo abitualmente dal fornaio o che compriamo al supermercato. L’abbiamo paragonato a un prodotto dello stesso tipo, come Morato American Burger (farina di grano tenero tipo “0”, acqua, lievito, olio vegetale 3,5%, glutine di frumento, sale iodato, emulsionanti: E471, E472e, farina di soia, malto d’orzo, trattato con alcool etilico). Manca però lo zucchero, presente in modo esagerato nel pane di McDonald’s.
Non esistono invece somiglianze con il vero pane che abitualmente compriamo tutti i giorni. Sul sito di Esselunga troviamo la Baguette ottenuta da soli 6 ingredienti (farina di grano tenero tipo “0”, acqua, lievito, sale, glutine, agente di trattamento della farina: E300) come pure Nuova Panem Pan Famiglia Filone di Grano Tenero: farina di grano tenero tipo “0”, acqua, olio extra vergine di oliva (4,4%), lievito, farina di frumento maltato, sale). Il buon pane di McDonald’s, al confronto, sembra un po’ troppo dolce e la stessa denominazione pane risulta scorretta: forse gli hamburger dovrebbero trovarsi nel menu alla voce “dessert”.
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Premesso che il pane di McDonald’s è indifendibile sia dal punto di vista organolettico che nutrizionale, chi ha scritto l’articolo non dice che:
in genere, in un impasto, acqua e farina da sole fanno già circa il 94-95% del totale ingredienti. Percentuale che può tranquillamente salire di altri 2-3 punti percentuali aggiungendo le quote di lievito, olio e sale.
Lo zucchero non ha naturalmente la funzione di “dolcificare” l’impasto ma quello di “accelerare” i tempi di lievitazione; a tal proposito la frase sarcastica con cui l’articolo viene chiuso non è pertinente.
Resta da capire se questo ipotizzabile 1-1,5% di zucchero presente nella ricetta di McDonald’s sia definibile “presenza esagerata” rispetto a quello che generalmente compare in un impasto che si può tradizionalmente realizzare a casa dove la quota di zuccheri è circa 0,5%. Va detto che l’aggiunta non è obbligatoria, in quanto gli zuccheri sono già presenti nella farina: dipende dalla volontà o meno di accelerare il processo. Rimane da chiedersi quanto questa presenza “esagerata” di zucchero incida a livello nutrizionale sul totale tanto da meritare tutto questo interesse.
Al di là del fatto che è una forzatura voler paragonare il pane di McDonald’s con il pane tradizionale almeno tanto quanto lo è voler paragonare i “ristoranti” McDonald’s con ristoranti di livello, non si può non considerare che le dosi negli impasti di panificazione sono strettamente legate al tipo di farina utilizzata e alla sua W. Ragione per cui, qualsiasi confronto che non tiene conto della forza della farina utilizzata parte “zoppo”. In ogni caso, cercando di fare un confronto un po’ più approfondito (pur con la scarsità di informazioni a disposizione) con il prodotto “Morato”: è lecito pensare, vista la posizione, che in quest’ultimo ci sia maggiore quantità di lievito (cosa che giustificherebbe la minore quantità di zuccheri). La funzione dello zucchero (che, repetita iuvant, non è quella di dolcificare) in questo caso è svolta dal malto d’orzo. La presenza di farina di soia e glutine aggiunto inoltre rende evidente come i due impasti possano essere difficilmente paragonabili. E’ infine curioso notare come stavolta non sia stata messa in evidenza la presenza, nel prodotto di Morato, di olio vegetale (presumibilmente palma), oggetto di molte attenzioni da parte di questa testata negli ultimi mesi.
In ultima analisi gli ingredienti non sono 14, ma 12 (in quanto zucchero e farina di frumento sono presenti due volte e solo perché viene “esplosa la lista ingredienti del semilavorato).
Non ci interessava evidenziare l’olio vegetale di Morato che è solo un esempio per fare capire che il pane non ha zucchero. Nella sua analisi manca lo sciroppo di glucosio che è il terzo ingrediente e io sommerei allo zucchero e i suoi numeri a questo punto mi sembrano ballerini. In ogni caso lei non vuole cogliere il fatto che lo spot focalizza l’attenzione su un pane che in realtà è un prodotto zuccherato e questo è scorretto. Gli ingredienti in etichetta sono 14.
Tanto per chiudere il discorso sul numero di ingredienti. Ogni tanto faccio per mio figlio dei biscotti di pasta frolla ricoperti di glassa. Se scrivessi gli ingredienti simulando un’etichetta: farina di frumento, burro, zucchero, uova, glassa (zucchero, burro, acqua, vaniglia, sale), limone, vaniglia. Quanti ingredienti ho usato? 11 o 8?
Avevo scritto anche un altro commento dove spiegavo che lo sciroppo di glucosio non manca dalla mia analisi ma è stato considerato tutt’uno con gli zuccheri allo stesso modo in cui è stato considerato da chi ha scritto l’articolo. I numeri non sono “ballerini”. Sono ipotesi basate sulle proporzioni che di solito si utilizzano per fare l’impasto e proprio la quantità di zucchero (o malto, o miele…) sono le più variabili perché dipendono come detto dalla W della farina utilizzata, dai tempi di maturazione e lievitazione che si è deciso di adottare, dalle tecniche di impasto scelte….Per quanto si possano comunque discostare da quelle da me indicate, i “rapporti di forza” saranno simili.
I dati di fatto sono: 1) nessuno di noi conosce la ricetta del pane di McDonald’s e non è corretto fare intendere che la quantità di zucchero sia “presente in modo esagerato” solo sulla base della posizione nella lista ingredienti, visto che i primi due ingredienti rappresentano già da soli la quasi totalità della ricetta e visto che non si hanno altre informazioni (esempio, come detto, la W della farina usata); 2) chiamarlo “prodotto zuccherato” solo perché contiene zucchero non è corretto altrimenti anche un sugo di pomodoro che ci facciamo a casa potrebbe essere definito tale visto che spesso anche lì si aggiunge lo zucchero; 3) ciò non toglie che utilizzare lo zucchero in panificazione è superfluo; è preferibile far maturare l’impasto a lungo e lasciare che la lievitazione sia portata avanti grazie agli zuccheri già presenti nella farina e ridurre la quantità di lievito necessario a tutto beneficio della digeribilità. E’ evidente che questo non è il caso di McDonald’s (e il mio giudizio negativo sul pane in questione l’ho espresso fin da subito), ma queste sono scelte aziendali che si possono condividere o meno.
In sostanza a mio avviso si è voluto dare un taglio all’articolo ponendo l’attenzione sullo zucchero e sulla presunta eccessiva presenza dello stesso senza una base di partenza (2g su 100 sono o non sono un “pizzico”? 3 g sono un “pizzico”? Chi decide cosa è un “pizzico”?), mentre McDonald’s e il suo pane sono molto più “attaccabili” in modo oggettivo nel paragrafo successivo della stessa pagina linkata dove si sostiene “….che il prodotto finito, al termine, risulti morbido senza l’aggiunta di additivi” quando nella lista ingredienti se ne contano ben 4!!
Ineccepibile ed educativo, ottimo commento.
Non ho dati oggettivi ma il pane del Mc donald secondo me è proprio zuccherato.
Bisognerebbe quantomeno dare la definizione del termine “zuccherato”. Zuccherato per me significa che la componente dolce è ben percepibile (come può essere per un caffè dolce rispetto ad un caffè amaro). Ho provato sulla base di questo a cercare la quantità di zucchero che può essere considerata sufficiente per considerare “zuccherato” il pane, quindi le ricette di pane dolce/pan brioche. Purtroppo in tutte le ricette che ho trovato, oltre allo zucchero si aggiunge il latte (quindi il lattosio) e non si riesce ad evincere un dato utile. Basandomi sull’analogia con le bibite zuccherate, la mia personalissima opinione è che si possa considerare “zuccherato” un prodotto con una percentuale di zucchero intorno al 10% (che se non erro è la quantità di zucchero presente nella coca cola). Opinabile, certo, ma una definizione univoca non c’è; ci si può ragionare sopra. Il fatto che lei lo percepisca zuccherato non lo metto certo in discussione, ma non è statisticamente rilevante (e comunque mai nell’articolo si fa menzione di prove organolettiche effettuate per giungere alla conclusione che il prodotto è zuccherato). Ma potremmo andare avanti per giorni su questo. E non è questo che sto mettendo in discussione. Dico semplicemente che i dati messi a disposizione dall’articolo, così come sono stati esposti, da soli, non sono sufficienti a portare a questa conclusione. Se poi chi ha scritto l’articolo ha altri dati a supporto che non ha esposto, questo non lo posso sapere.
IL 5% di zucchero è già sufficiente a dare il sapore di zuccherato.
non riesco a capire la crociata sul mcD, sempre sotto la lente e perennemente associato al cibo spazzatura ma che cmq agisce alla luce del sole in tutti gli aspetti (alimentare, commerciale e delle politiche del lavoro). Non riesco a capire perchè non si fa una crociata contro i ristoranti cinesi, che come emerge dai vari rapporti dei NAS, sono sporchi, propinano cibo di pessima qualità, spesso scaduto e infestato da parassiti; fanno concorrenza sleale con prezzi bassi e gesticono il personale in modo a dir poco sospetto. Vabbè, però fa più figo prendersela con gli amerikani, vada avanti La Pira, dagli agli yenkies…
Quello che non va bene di zio Mac non è l’igiene ma la formula: hamburger patatine e Cola Cola, tante calorie, troppo zucchero e troppi grassi e se aggiungi due-tre euro le porzioni raddoppiano o triplicano !!!! Un disastro
il “dagli agli yenkies” era ironico. a shangay preferisco N.Y.
non capisco come si possano difendere McDonald’s, i suoi disvalori e i suoi interessi privati per deviare l’attenzione su qualcun’altro. quantunque ci siano milioni di altri irresponsabili a fornire cibo spazzatura, McDonald’s non cambia le sue regole ed è sempre fortemente presente sul mercato, dall’alto della sua posizione leader mondiale tra le catene di fast-food.
interssi privati? a parte la caritas, non ricordo altre figure del mercato alimentare che facciano socialismo, comutarismo o pura filantropia. le catene mondiali, hanno lati oscuri come il capitalismo odieno, ma hanno innegabili meriti. si pensi che i negozi MCD sono dei franchising “L’80% della nostra catena si basa sul franchising, e i successi ottenuti in oltre 50 anni di storia sono basati sulla scelta delle persone giuste a cui affidare la gestione dei nostri ristoranti e dei nostri clienti.” i padroni sono del luogo, i dipendenti, regolarmente retribuiti e con prospettive di carriera, pure. difendo msd per difendere i fatti. reali.
Uno dei principi da rispettare è proporre spot corretti per non ingannare i consumatori e MCD ogni tanto lascia a desiderare
Allo stato attuale comunque: non abbiamo una ricetta in cui si attesta che lo zucchero è superiore al 5%. Non c’è una fonte per cui possiamo dire che il 5% di zucchero è sufficiente a dare il sapore zuccherato.
Per il momento il richiamo allo zucchero fatto da McD’s non si può dire scorretto…il che non toglie che lo possa essere, ma non abbiamo dati per dirlo.
Dove invece il messaggio è scorretto, come ripeto, è nel paragrafo successivo, dove si rimanda all’assenza di additivi…
@ robby, un fatto, reale, è il cibo spazzatura.
Io mi faccio il pane con la macchinetta, ed alle farine aggiungo olio, sale, lievito e zucchero: e non ne metto poco, ma circa 10 cucchiaini per chilo perché in questo modo lievita meglio e più in fretta, e nel prodotto finito non si avverte traccia di gusto dolce, lo zucchero viene eliminato dal lievito. Mi pare il solito articolo dove le si studiano tutte pur di dare addosso a McD, che non produce cibo più spazzatura di quello della maggioranza delle altre hamburgherie. Se si vuol mangiare cibo non-spazzatura si va al ristorante, e anche lì si sceglie con attenzione dal menù.