Bloccati mestoli, passaverdure e pentolini radioattivi, contaminati da cobalto 60 arrivati in Italia. Qualche pezzo può essere ancora in vendita
Bloccati mestoli, passaverdure e pentolini radioattivi, contaminati da cobalto 60 arrivati in Italia. Qualche pezzo può essere ancora in vendita
Luca Foltran 18 Marzo 2013Avrebbe dovuto essere un normale controllo a campione su una partita di pentole, mestoli, passaverdure e posate importate dall’India, e invece è scoppiato lo scandalo: l’Asl di Taranto e l’Istituto zooprofilattico di Foggia hanno trovato questi utensili da cucina positivi agli esami sulla radioattività ed è scattato il sequestro il 1° febbraio. I vari oggetti sono stati ottenuti con una lega di acciaio scadente, contenente tracce di cobalto 60, un isotopo radioattivo del cobalto, introvabile in natura e potenzialmente pericoloso per l’uomo.
La Procura di Taranto ha aperto un fascicolo d’indagine per appurare se si possa configurare un reato e le eventuali responsabilità penali.
Secondo i dati a disposizione, la merce incriminata è entrata in Italia il 21 dicembre scorso, accompagnata da una regolare documentazione che ne attestava l’idoneità alimentare; di conseguenza, le autorità competenti hanno concesso il nullaosta. Quando sono emersi i risultati delle analisi condotte da Asl e Istituto di Foggia, gran parte della merce (700 colli circa) era ancora immagazzinata dall’azienda importatrice ed è stato facile bloccarla.
Una piccola parte però, era già entrata nel circuito di vendita ed è partita la corsa contro il tempo per bloccare il lotto di padelle sugli scaffali dei negozi d’Italia, Malta e Montenegro, in parte già acquistate da ignari consumatori. In Italia, i lotti radioattivi sono stati venduti a Milano, Palermo, Firenze, Napoli, Recanati, Viterbo, Cesena, Messina, Cosenza, Matera, Arezzo, Prato, Terzigno, San Giuseppe Vesuviano, Oristano, Cagliari, Padova e Verona. Gran parte della merce in circolazione è già stata ritirata ma non c’è ancora alcuna certezza che sia stata ritirata tutta. Purtroppo le autorità sanitarie non hanno diffuso le foto.
Siamo riusciti a rintracciare i marchi delle posate del produttore indianoche dovrebbe apparire in etichetta Abhinandan Steells.
L’allerta per le padelle indiane è assai ben giustificata: siamo di fronte a un caso peggiore rispetto a quelli legati alla migrazione di metalli pesanti da padellame e utensili da cucina in acciaio. Tra i pericoli maggiori c’è quello che la sostanza radioattiva migri nei cibi durante la cottura: il suo assorbimento da parte di fegato, reni e ossa potrebbe provocare diversi tipi di cancro.
A giudizio degli esperti della US Environmental Protection Agency, l’esposizione alla radiazione gamma da cobalto 60 aumenta i rischi di contrarre carcinomi ed è considerata una seria minaccia alla salute umana. Ovviamente, i danni dipendono dalla durata e dall’intensità dell’esposizione e aumentano notevolmente con l’ingestione o l’inalazione dell’isotopo.
Secondo le prime indiscrezioni, il cobalto 60 degli utensili da cucina indiani potrebbe provenire da materiale di scarto, recuperato da navi in rottamazione, massicciamente presenti lungo le coste indiane. Potrebbe anche provenire da uno scorretto smaltimento di cobalto 60: l’India, infatti, è uno dei paesi produttori e qualche azienda locale, per liquidarne delle scorte o per risparmiare in modo illecito, potrebbe aver deciso di impiegare l’isotopo radioattivo in una lega d’acciaio.
Il porto di Taranto, che con Bari costituisce uno dei due scali da cui è entrata la merce, si conferma un crocevia turbolento per il traffico di merci illecite: sono frequenti infatti i sequestri di prodotti irregolari, potenzialmente pericolosi per la salute; si tratta di prodotti alimentari, giocattoli tossici in plastica con marchi di sicurezza contraffatti, cosmetici e indumenti provenienti soprattutto dalla Cina, per un giro di affari che supera il miliardo di euro.
P.S. Abbiamo chiesto al Ministero della salute di fornirci le foto degli oggetti. Aspettiamo una risposta.
Luca Foltran
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Foto: Photos.com
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è possibile conoscere la marca delle pentole?
Intuisco fossero utensili di poco prezzo, è così? Forse a volte comprare quelli di marca è meglio, anche se sono carissimi!!