Mentre continua la corsa dei farmaci antidiabetici, come l’Ozempic, utilizzati per perdere peso spesso senza tener conto dei possibili rischi, in rete, e soprattutto su TikTok, impazza un altro fenomeno altrettanto preoccupante: la promozione da parte di utenti più o meno famosi di due ‘alternative’ all’Ozempic, le cui scorte sono ai minimi proprio per l’eccesso di richiesta.
Come ha segnalato il Wall Street Journal e ha poi ripreso Forbes, uno degli hasthag più popolari è #GutTok, sotto il quale rientrano decine e decine di video, con oltre 1,1 miliardi di visualizzazioni, che vantano le meraviglie del cosiddetto ‘Budget Ozempic’, cioè ‘Ozempic a buon mercato’ (quello originale è costoso): il lassativo osmotico PEG 3350. La popolarità è tale che in alcuni Paesi, tra i quali gli Stati Uniti, ci sono serie difficoltà di rifornimento di questo lassativo, normalmente utilizzato, sempre sotto consiglio medico, per i casi di stipsi ostinata e per la preparazione alle colonscopie. Questo farmaco, neanche a dirlo, non ha nulla a che vedere con l’Ozempic ed è piuttosto pericoloso, se usato come dimagrante.
Il PEG 3350 (polietilenglicole) è infatti una sostanza non assorbita dall’organismo, che, una volta nell’intestino, attira acqua per osmosi. In questo modo ammorbidisce le feci e ne favorisce il transito intestinale. Ma, se assunta per periodi prolungati o in dosi elevate, può portare a disidratazione e perdita di sali minerali fondamentali (come il calcio, il potassio e il magnesio), che possono diventare molto gravi. Inoltre, assicura una riduzione di peso di lieve entità, interamente associata alla perdita di acqua e non di grasso. Ciò significa che il peso perso viene subito riacquistato, non appena il livello di idratazione torna normale. Infine può dare dipendenza, favorire lo sviluppo di un disturbo del comportamento alimentare ed è particolarmente pericoloso per persone che hanno altre patologie come quelle cardiovascolari: in alcuni casi può portare a conseguenza anche mortali.
La seconda follia che spopola su TikTok, secondo The Conversation, è il cosiddetto ‘Ozempic naturale’ e cioè la berberina. Si tratta di un alcaloide della stessa famiglia della morfina e della codeina, di colore giallo, dal sapore amaro, estratto da diverse piante e di solito consigliato per ridurre il colesterolo, come antidiabetico o nelle infezioni intestinali batteriche, data la sua azione antimicrobica.
In alcuni studi, tutti di qualità modesta e assai eterogenei, è stato segnalato un lieve calo ponderale associato a grandi quantità quotidiane di berberina, solo in soggetti obesi. Questo, insieme all’effetto sulla glicemia, può spiegare perché sia diventato così popolare come sostituto dell’Ozempic. Tuttavia non si sa esattamente in che modo funzioni, e anche se potrebbe avere una leggera azione su GLP-1 (lo stesso target dell’Ozempic), di sicuro ne ha molte altre, non del tutto chiare. Al contrario, è ben nota l’interferenza con numerose classi di farmaci. Inoltre provoca diarrea e, nei casi peggiori, può anch’essa essere mortale.
L’unico modo per perdere peso in sicurezza non è quello di affidarsi all’Ozempic (se non in situazioni molto specifiche e sotto controllo medico), originale, economico o naturale che sia, e certamente non passa per consigli diffusi da chissà chi su mezzi come TikTok, ma è quello di avere un’alimentazione corretta, accompagnata da un’attività fisica regolare ed eventualmente di seguire i consigli di medici, nutrizionisti e dietisti qualificati.
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Giornalista scientifica
Mi sembra di ripercorrere la storia della curcuma/curcumina: finche la droga era appannaggio di esperti nei botanicals (proprietà coleretiche, colagoghe, antispasmodiche, battericide ed è quindi consigliata per l’insufficienza e congestione epatica, ittero, ritenzione biliare etc.), nessun problema.
Quando il web si è inventato la storia della curcuma dimagrante, con messaggi imbonitori imbarazzanti ma di successo, ecco che iniziano a fioccare “effetti avversi”, con conseguente intervento delle autorità che, non avendo esperti, annichiliscono la specie botanica con limiti ed avvertenze a dir poco improbabili.
Ed eccoci alla berberina/berberis aristata, che è una delle specie più studiate negli ultimi anni per gestire la sindrome metabolica. Sono oramai numerosissimi gli studi che attestano l’utilità della specie botanica per interventi su iperglicemia, ipercolesterolemia e antipertensivo. Gli esperti conoscono molto bene anche le criticità della specie, la sua bassa biodisponibilità, le problematiche connesse ad elevati dosaggi di assunzione.
E riecco quindi la berberina dimagrante, che avrà un ottimo successo commerciale, un uso/abuso diffuso (nessuno controlla nulla) e tra un po’ aumentando sicuramente le segnalazioni di “effetti avversi”, percorrerà la via già tracciata dalla curcuma.