L’olio di palma e i suoi derivati sono ingredienti fondamentali per quasi tutti i prodotti da forno. Il ruolo da protagonisti è dovuto alle caratteristiche del grasso che ha una composizione acidica simile a quella del burro, permettendo così di dare consistenza ai dolci e di abbassare drasticamente i costi delle materie prime. A questo punto è lecito chiedersi se esistono in commercio prodotti senza olio di palma, la cui produzione è causa di una parte della deforestazione della foresta pluviale di Indonesia e Malesia (con conseguente perdita di biodiversità).

 

A queste domande ho provato a dare delle risposte facendo un esperimento che ogni consumatore potrebbe eseguire nei ritagli di tempo al supermercato o in un negozio di generi alimentari.

 

Qualche mese fa ho cominciato la mia ricerca: ogni volta che facevo la spesa, controllavo le etichette e con gran sorpresa scoprivo sempre un nuovo prodotto (anche non alimentare) contenente questo grasso o sospettato di contenerlo.

Molti si chiederanno perché sospettato? La risposta è semplice: in numerose preparazioni la presenza di materia grassa derivasta dal palma è indicata con la generica dicitura “grassi vegetali”.

 

Ho rilevato che l’olio si trova in alimenti dolci e salati come: biscotti, brodi e zuppe, dolciumi, creme spalmabili, torte, grissini, brioche e alcuni piatti pronti surgelati e non.

 

All’interno dell’elenco ci sono cibi dove il palma ha il ruolo di ingrediente, e altri in cui ha la funzione di grasso di cottura o ancora come componente di qualche additivo. Con mia immensa meraviglia ho appurato che l’olio è presente anche in alcuni prodotti bio e anche nelle creme al cacao spalmabili “equo-solidali” (in quest’ultimo caso al posto del burro di cacao).

 

Dopo aver verificato la presenza in una valanga di prodotti alimentari, ho continuato l’esperimento andando a cercare i prodotti “palm oil free” scoprendo che ne esistono veramente pochi appartenenti alle categorie sopraelencate.

Al termine dell’indagine mi sono posto la seguente domanda: “Cosa dovrebbe fare un consumatore se non volesse acquistare alimenti contenenti olio di palma?”

 

La risposta è semplice. Innanzitutto dovrebbe leggere attentamente l’etichetta, evitando gli alimenti con la dicitura “grassi vegetali”.

Oltre a ciò bisognerebbe intensificare il consumo di alimenti preparati in casa come ad esempio i biscotti e torte.

Il discorso del palma non è però circoscritto al mondo alimentare, un altro settore coinvolto è quello dei cosmetici e dei prodotti per l’igiene che spesso contengono olio di palma, ma questa è un’altra storia.

 

Luca Patruno

Foto: Photos.com

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Fabio
Fabio
12 Settembre 2012 15:19

L’olio di palma, meglio se integrale, è uno dei grassi migliori per l’industria. Il problema della deforestazione è comune a molti altri prodotti, si veda ad esempio la tanto decantata soia.

Noel
Noel
13 Settembre 2012 12:00

io lo evito come la peste, ogni qualvolta trovo scritto "olio vegetale" su un prodotto, non lo compro. Stessa cosa per le saponette, evitare quelle che come primo ingrediente hanno scritto "sodium palmate"

Maurizio
Maurizio
13 Settembre 2012 07:41

L’olio di palma sarà uno dei migliori per l’industria alimentare, ma non lo è certo per la nostra salute, visto che è ricco di colesterolo cattivo e attenta alle nostre arterie. E’ fuorviante, inoltre, considerare la deforestazione alla stessa stregua delle coltivazioni intensive di soia: i danni ambientali derivanti dalla prima sono infinitamente superiori alla coltivazione della soia che, tra l’altro, fa bene alla salute…

Renato
Renato
14 Settembre 2012 20:18

Avevo letto da qualche parte che acuni produttori cominciano ad usare olio d’oliva al posto di grasso di palma e ho mangiato recentemente delle merendine tipo camille della Bauli che erano appunto fatte così, così sono andato a guardare gli altri prodotti di questa casa,ma niente…
Alcuni produttori poi abbindolano i clienti scrivendo "senza grassi idrogenati"; in realtà l’olio di palma, essendo saturo, non deve essere idrogenato (cioé saturato) perché è già saturo per conto suo. Talvolta, quando viene indicato sulle etichette "olio vegetale" conviene andare a guardare, se c’è, la scritta in inglese perché talvolta si scopre che è "coconut oil" ovvero olio di cocco, il quale, anche se ha un altissimo contenutodi grassi saturi, pare che non sia così nocivo e anzi, per alcuni, farebbe alzare il colesterolo HDL

mario
mario
13 Settembre 2012 07:03

…e secondo voi le multinazionali hanno qualche scrupolo di coscienza?
sapete quanto sono interessate alla riduzione della biodiversità ed alla perdita delle foreste pluviali?
meno di zero.
poi hanno anche trovato enti che certificano che la produzione è eticamente corretta.
PECUNIA NON OLET

Claudia
Claudia
13 Settembre 2012 07:28

E’ vero non è facile trovare prodotti con olio evo ma alcune aziende già lo usano da tempo in alcuni prodotti da forno, come la Giampaoli che ha nella linea di biscotti un prodotto fatto con olio extravergine d’oliva ed allo stesso modo alcune aziende di detersivi e cosmetici come la Gianasso stanno gradualmente abbandonando l’olio di palma per alternative più sostenibili e di qualità, forse pochi ma per fortuna ci sono

paola
paola
17 Settembre 2012 09:41

ci sono però dei prodotti che usano (segnalandole la presenza in etichetta) olio di palma da coltivazioni sostenibili dal punto di vista ambientale- a volte indicato come Sustainable Palm Oil. Non è una garanzia assoluta – ci sono interessanti approfondimenti dell’associazione World Watch Institute sul tema http://www.worldwatch.org/node/6082 – però certamente è un passo avanti

Romeo
Romeo
20 Settembre 2012 06:42

Si è parlato di olio di Palma in biscotti e prodotti da forno, ma dovete sapere che tutte le pizzerie ( a taglio e non) utilizzano questo olio e addirittura lo utilizzano per friggere le patatine, senza che il consumatore lo sappia perchè non ha l’obbligo di indicarlo in etichetta. Pensate un pò!

giorgia
giorgia
20 Settembre 2012 08:54

I grassi idrogenati, gli oli di palma e di cocco sono quasi esclusivamente in alimenti "superflui" : alcuni di questi possono tranquillamente essere esclusi per sempre dalla dieta; altri possono essere usati serenamente in modo saltuario. Quasi tutti sono in prodotti "da forno" ma non nel pane……

Federica
Federica
20 Settembre 2012 10:49

concordo con Giorgia e anch’io evito i prodotti elaborati come la peste!!!! ma comunque se vogliamo mangiare qualche volta dei biscotti possiamo comprarli anche dal fornaio leggendo però sempre bene l’etichetta perchè anche loro usano molta margarina!!!!! e quindi attenzione che saremmo alle solite…!!!
Meglio consumare il più possibile prodotti freschi e i prodotti elaborati considerarli un eccezione nella nostra dieta quotidiana!

Genziana
Genziana
21 Settembre 2012 07:37

Gentile Luca Patruno, ho letto con piacere il suo articolo sull’omnipresente olio di palma e mi ha rincuorato sapere di non essere la sola (o tra i pochi) a verificare che non sia menzionato tra gli ingredienti dei prodotti che acquisto. Il che richiede un pò di attenzione …e, mi conceda il termine, è come fare lo "slalom gigante" ad ogni spesa. Quindi vorrei ringraziarla perchè mi fa sentire meno sola in questa "battaglia".

luigi67
luigi67
21 Settembre 2012 11:39

per maurizio: il colesterolo è un grasso di origine animale, perciò non stare a dire che l’olio di palma o qualunque olio vegetale sono ricchi di colesterolo; sarà pieno di acidi grassi saturi, ok, ma il colesterolo non c’entra proprio nulla

fulvio
fulvio
26 Settembre 2012 11:31

Nessuno di voi ha citato oltre
all’olio e.v.,anche quello di Girasole che e’ ottimo e si trova sempre piu’ nei prodotti
non solo Bio,dove e’ indicato in evidenza sulle confezioni.E’ottimo ha pochissimi grassi saturi e non rischia nei prodotti dolciari se si sbaglia la dose
di dare gli inconvenienti dell’e.v.(negli anni mi e’ capitato 2 volte);infine voglio ricordare che non c’e’ solo il colesterolo,nel sangue,ma anche altri lipidi come i trigliceridi che beneficiano del basso livello
di grassi saturi alimentari.
fulvio

Massimo
Massimo
12 Novembre 2012 21:53

Quante se ne leggono di cavolate tra i commenti, alcuni mi fanno talmente ridere.
Poveri noi….
A parte questo è corretto sensibilizzare il consumatore su come viene prodotto questo olio e i rischi per l’ambiente, ma rifacendomi al commento di Fabio, anche la soia non è da meno.

benedetta
benedetta
4 Dicembre 2012 17:35

Faccio molta fatica ad evitare l’olio di palma, è onnipresente. Per i biscotti della colazione quando non ho tempo per prepararli io acquisto i conad AC che non contengono palma o in alternativa i canestrelli coop. Ho abolito gli oli da frittura misti (tutto olio di palma). Per il resto non consumando cibi pronti o confezionati non ho molti problemi ad evitare palma, cocco etc.