Negli ultimi anni, il prezzo dell’olio extravergine di oliva ha registrato un aumento senza precedenti, pesando notevolmente sui bilanci delle famiglie italiane. Rispetto al 2019, quando un litro di olio si acquistava a meno di 4 euro, ad agosto 2024 il prezzo medio supera i 9 euro al litro. Una crescita vertiginosa, confermata dalle rilevazioni di Altroconsumo, che segnano aumenti del +80% dal 2021. Ma perché i prezzi continuano a salire? E soprattutto, come si può risparmiare senza rinunciare alla qualità?
La principale causa degli aumenti è la produzione limitata a livello globale. Negli ultimi anni, raccolti scarsi, siccità e difficoltà climatiche hanno colpito i principali paesi produttori di olio d’oliva: Italia, Spagna, Grecia e Tunisia. In particolare l’Italia produce meno olio di quanto consuma e deve quindi ricorrere alle importazioni.
Tra gennaio 2021 e ottobre 2024, il prezzo all’origine (quello pagato agli agricoltori) è passato da 4,5 euro a oltre 8 euro al litro. Questa crescita si è inevitabilmente riversata sui consumatori, facendo schizzare i prezzi sugli scaffali. Infatti secondo i dati di Altroconsumo a gennaio 2019 il prezzo medio era inferiore ai 4 euro al litro, mentre ad agosto 2024 il prezzo medio supera i 9 euro al litro, con un aumento del +32% rispetto al 2023 e addirittura del +112% rispetto al 2021.
Nove euro al litro
Questa tendenza colpisce soprattutto gli oli a basso costo, come quelli del discount e delle private label (marchi come COOP e CONAD). Un prodotto che nel 2021 costava 4 euro al litro oggi supera facilmente i 9 euro, un raddoppio che limita la possibilità di scelta dei consumatori. Fino a qualche anno fa, acquistare olio al discount era la soluzione più conveniente. Oggi, però, la differenza di prezzo tra discount e supermercati si è notevolmente ridotta e i prezzi al litro superano un entrambi i casi i 9 euro al litro.
Anche le promozioni, un tempo alleate del risparmio, sono meno efficaci. Se nel 2021 si riusciva a risparmiare fino al 30% acquistando olio in offerta, nei primi otto mesi del 2024 il risparmio si è ridotto al 15%. Oggi, una bottiglia di olio in promozione costa comunque più di 8 euro al litro.
Per risparmiare sull’acquisto dell’olio extravergine di oliva, è fondamentale adottare alcuni accorgimenti. In primo luogo, individuare gli oli con il miglior rapporto qualità-prezzo, garantisce un acquisto consapevole. Un’altra strategia è quella di approfittare delle promozioni: sebbene oggi siano meno convenienti rispetto al passato, rappresentano ancora un’ottima opportunità per alleggerire il conto della spesa. Infine, è importante prestare attenzione anche al formato delle confezioni: optare per latte da 3 o 5 litri, ad esempio, può aiutare a ridurre il prezzo al litro e a risparmiare nel lungo periodo.
Le stime per la campagna olearia 2024/2025 prevedono una leggera ripresa della produzione globale, soprattutto in Spagna, Grecia e Tunisia. Tuttavia, la situazione in Italia rimane complessa: la siccità e la riduzione dei raccolti continuano a incidere sui costi.
I prezzi restano alti
È quindi improbabile che i prezzi dell’olio extravergine tornino ai livelli di qualche anno fa. Per risparmiare, i consumatori dovranno prestare attenzione alla qualità e al prezzo dei prodotti disponibili sul mercato, scegliendo con cura l’olio migliore per le proprie esigenze.
Altroconsumo ha analizzato 20 oli di oliva extravergine venduti nella grande distribuzione, sottoponendoli a test di laboratorio e alla valutazione organolettica (odore e sapore) che è stata realizzata da un panel di assaggiatori esperti. L’obiettivo era verificare non solo la qualità del prodotto ma anche la conformità alle normative europee.
Un primo aspetto esaminato è stata l’etichetta, fondamentale per assicurare la presenza delle informazioni obbligatorie. Successivamente, i test hanno riguardato l’acidità, un parametro chiave che tende ad aumentare se le olive utilizzate non erano in condizioni ottimali. Anche il numero di perossidi è stato misurato, poiché rappresenta un indicatore del grado di ossidazione dell’olio: valori elevati segnalano uno stato di deterioramento.
Altro parametro essenziale è stata l’analisi spettrofotometrica nell’UV, che permette di valutare lo stato di conservazione dell’olio e rilevare eventuali frodi, come l’aggiunta di oli raffinati. Di grande rilevanza è stata anche la determinazione degli alchil esteri etilici degli acidi grassi, utile per stabilire la qualità delle olive di partenza, un elemento introdotto di recente nelle valutazioni di settore.
Le analisi chimiche hanno inoltre controllato che l’olio extravergine non fosse stato contraffatto o miscelato con altri oli, garantendo così l’autenticità del prodotto. Infine, la valutazione organolettica, condotta con cura da assaggiatori esperti, ha permesso di verificare odore e sapore, analizzando pregi e difetti dei campioni esaminati.
Tutti i prodotti testati sono risultati di qualità buona od ottima e con prezzi che oscillano tra i 9 e i 13 euro al litro. Di seguito i migliori in classifica. Il migliore acquisto è risultato Bertolli olio extra vergine originale.
Risultati del test:
1. DE CECCO OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA 100% ITALIANO. 11,69 €/l
Origine dichiarata: Italia
Voto: 86 Giudizio: Qualità ottima. Migliore acquisto e Migliore del test
2. MONINI OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA CLASSICO. 11,03 €/l
Origine dichiarata: UE
Voto: 77 Giudizio: Qualità ottima. Migliore acquisto
3. COOP OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA 100% ITALIANO. 10,14 €/l
Origine dichiarata: UE
Voto: 77 Giudizio: Qualità ottima. Migliore acquisto
4. BERTOLLI OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA ORIGINALE. 10,34 €/l
Origine dichiarata: UE/Non UE
Voto: 75 Giudizio: Qualità ottima. Migliore acquisto
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Giornalista, redattrice de Il Fatto Alimentare, con un master in Storia e Cultura dell’Alimentazione
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