Abbiamo più volte trattato il tema dell’olio extravergine di oliva venduto sottocosto da parte delle catene di supermercati. Questa pratica danneggia agricoltori, consumatori e anche gli altri soggetti della filiera, tanto che è stata lanciata una petizione dalla dott.ssa Maria Lisa Clodoveo del Dipartimento interdisciplinare di medicina dell’Università di Bari su Change.org: “Stop all’olio extravergine di oliva come prodotto civetta dei supermercati”. Di seguito riportiamo un articolo pubblicato sul sito Teatro Naturale in cui si approfondisce il tema.
Vi sono domande a cui è difficile dare risposta. Perché l’olio extravergine di oliva è sempre in offerta a 2,99 euro/kg mentre per altri prodotti si cercano altre formule di promozione? L’olio a 2,99 euro fa davvero guadagnare qualcuno? L’effetto delle promozioni sulle performance dei negozi è stato ampiamente studiato nella letteratura di marketing e retailing. Tra i diversi strumenti di comunicazione promozionale utilizzati dai supermercati per le promozioni, i volantini sono tra i più importanti.
I retailer spendono in media tra un terzo e la metà del loro budget di marketing per le promozioni dei volantini. Nel caso della Spagna, le aziende hanno speso più di 380 milioni di euro per i volantini nel 2017. Lo scopo del lavoro dell’Università di Oviedo è stato quello di analizzare l’effetto della comparsa di prodotti in volantini nei negozi sulle vendite di olio di oliva nei supermercati utilizzando un quadro dinamico, che permette di distinguere tra effetti a breve e a lungo termine.
Poiché i volantini dei negozi non sono l’unica strategia promozionale utilizzata dai supermercati, l’analisi controlla anche altri quattro strumenti promozionali: sconti sui prezzi, coupon, promozioni multiacquisto e promozioni di fine corsia. Il database proviene da una grande catena di supermercati che ha fornito dati sulle vendite aggregate settimanali di 16 prodotti della categoria olio d’oliva nel corso dell’anno 2017. I risultati rivelano che, in media, i prodotti dell’olio extravergine d’oliva presenti nel volantino del negozio aumentano le loro vendite dell’85% nella stessa settimana, essendo l’effetto cumulativo nel lungo periodo del 109%.
Come previsto, questo effetto positivo diminuisce man mano che il prodotto viene presentato per diverse settimane e i volantini portano a passare da un prodotto all’altro con le stesse caratteristiche. I risultati indicano anche che la collocazione dei prodotti a fine corridoio aumenta le vendite di olio d’oliva. Al contrario, le promozioni multiacquisto sono negativamente correlate alle vendite. Infine, i buoni sconto non sono significativi. I prodotti olio d’oliva sono altamente elastici rispetto al prezzo. Un aumento dell’1 per cento del prezzo corrente è associato a un calo delle vendite del 2,6 per cento nel breve termine e del 3,1 per cento nel lungo termine.
Nel complesso questi dati, ancorché spagnoli, forniscono una spiegazione molto chiara sulle motivazioni per cui il prodotto olio extravergine di oliva è sempre in promozione volantino: fa aumentare le vendite, la rotazione a scaffale, quindi la redditività a metro lineare dello spazio e, in ultima analisi, incrementa i profitti della Grande Distribuzione. Altri sistemi di marketing non funzionano altrettanto bene sull’olio d’oliva, quindi il volantino resta il re delle promozioni.
È questa la ragione per cui un olio a 2,99 euro non può mai mancare sul volantino settimanale dell’insegna sotto casa.
Bibliografia
David Boto-García, Antonio Alvarez, Modelling the effect of store flyers on supermarket sales: An application to olive oil demand, Journal of Retailing and Consumer Services, Volume 54, 2020, 102057, ISSN 0969-6989
© Riproduzione riservata
[sostieni]
Si parla che l’olio extra vergine nei supermercati a 2.99 euro al litro è un modo per attirare clientela. Nessuno parla della qualità dell’olio .che essendo io un piccolo produttore d’olio posso tranquillamente dire che non è della stessa qualità. quello che mi fa più paura,che chi di dovere , cioè chi deve salvaguardare la nostro salute,continua a fare commercializzare questi prodotti
Non ci può essere un olio extravergine di qualità a quel prezzo,un olio extravergine buono e sano non costa meno di 10 euro al frantoio,ma la gente è poco informata, non capisce che solo etichetta e bottiglia costano almeno un euro al produttore, come può costare tre euro l’intero prodotto sullo scaffale, incluso il profitto del supermercato?
Ancora gente che si chiede come fa a costare 2.99 euro al litro!!!! Ma volete capirlo che questo olio, anche se comunitario, è garantito da marche come DECECCO, FARCHIONI, SANGIORGIO, SAGRA, Costa D’oro…. e che alla fine della promozione TORNA A COSTARE i suoi bei 5/6 euro al llitro? Meglio un sottocosto valido per pochi giorno e tutto a vantaggio del consumatore, piuttosto che una campagna pubblicitaria televisiva magari con testimonial famosi e costosi!
Ci sono consumatori ai quali non interessa olio costosissimo e si accontentano dell’olio comunitario, comunque OTTIMO e GARANTITO che dopo il periodo promozionale torna al suo costo normale. Ed altri consumatori che sono disposti a pagare l’olio anche 10 euro al litro. Sono 2 categorie che non si SOVRAPPONGONO MAI. Quindi dove sta il problema? Se ai consumatori meno esigenti si consente un risparmio rispetto ai 5 euro al litro degli oli comunitari, come si può dire che vengano danneggiati? Tali consumatori non compreranno mai l’olio da 10 euro! Quindi?
Per me I grossi supermercati non dovrebbero esistere perche hanno tolto lavoro e dignità alle persone che hanno sempre lavorato onestamente per far fronte alle esigenze della famiglia non è vero che risparmiamo ma non è altro che una presa per I fondelli alle spalle di chi ha sempre lavorato onestamente
Ma sì… torniamo al baratto! 😀
Vi siete chiesti dopo fuori dall’offerta quanto costa l’olio ? Quanto bottiglia etichetta e trasporto. Quindi l’olio dove sta ?