Il Ministero della salute ha ricevuto una segnalazione dall’Assistenza Amministrativa e Cooperazione tedesca dove si denuncia la commercializzazione di falso olio extra vergine di oliva pugliese di provenienza ignota. Le lattine da 5 litri che riportano come termine minimo di conservazione la data del 12/2017 contengono una miscela di olio di soia e girasole colorato (in genere si usa un pizzico di clorofilla per dare la tipica tonalità verde scuro). Le aziende italiane coinvolte si trovano in Puglia e sono il confezionatore, localizzato in via Montesilvano 1 a Cerignola e il grossista “Eurocatering di Merra Paolo” Via SS 16 Km 1.500, sempre di Cerignola.
In seguito ad accertamenti dei Nas si è scoperto che l’indirizzo indicato sulla lattina indica un’azienda dismessa. Vista l’impossibilità di controllare l’origine del prodotto e non potendo verificare se il finto olio extra vergine di oliva viene venduto anche in Italia il Ministero della salute ha pubblicato la notizia sul sito e ha formalizzata una notifica al sistema di allerta europeo (RASFF).
La decisione del Ministero di segnalare una frode commerciale che comporta implicazioni di tipo sanitario per le persone allergiche alla soia o al girasole è interessante ma viene spontaneo chiedersi perché non ci sia altrettanta attenzione per le decine di prodotti ritirati dagli scaffali dei punti vendita a causa di contaminazioni batteriche o per l’eccessiva presenza di antiparassitari e metalli pesanti. Anche queste allerta comportano un risvolto sanitario cronico o acuto per i consumatori e sono altrettanto se non più gravi di una frode commerciale come quella dell’olio extra vergine. Nonostante ciò il Ministero si rifiuta categoricamente di segnalare sul sito l’elenco dei prodotti ritirati dal mercato. Il Ministero della salute ha una visione fortemente miope della prevenzione sanitaria e, per motivi difficili da comprendere, preferisce tenere queste notizie nascoste nei cassetti dell’ufficio che si occupa del sistema di allerta (Rasff).
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Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza come free lance con diverse testate (Corriere della sera, la Stampa, Espresso, Panorama, Focus…). Ha collaborato con il programma Mi manda Lubrano di Rai 3 e Consumi & consumi di RaiNews 24
Ma che bella figura, un’ altra delle nostre belle figure all’ estero. Qui basta allungare mazzette e si bypassano tutti i controlli.
Gent.ma Valentina non sia così approssimativa. L’Italia fa tante brutte figure all’estero e su vari fronti, ma Lei crede che negli altri paesi Europei e Mondiali siano tutti santi e profeti? Inoltre, le spiego una cosa, e non si offenda se la faccio riflettere: in Italia c’è molto disordine sopratutto al Sud… Altro che mazzette…è molto peggio. La saluto cordialmente
Gent.mo sig. Francesco S., non si offenda se le ricordo che, nel caso lei si riferisca alla mafia del Sud quando parla di “disordine”, quella esista nella stessa misura anche al Nord, mazzette comprese.
Poi, da cittadina italiana, non mi rinfranca pensare che cio’ che succede dell’agroalimentare in Italia, di cui tanto ci piace rimpirci la bocca in quanto ad “eccellenza”, equivalga a cio’ che succede in Germania o Francia. Mi perdoni se l’ho fatta riflettere.
Cordialmente, Valentina