olio di palma ingrediente
Perché l’olio di palma è rimasto per anni un ingrediente nascosto? Da dicembre dovrà comparire su tutte le etichette

Barilla e Ferrero rientrano nel gruppo italiano dei grandi utilizzatori di olio di palma e da qualche tempo descrivono sui loro siti le qualità di questo grasso, la cui presenza sulle etichette è stata per anni furbescamente occultata dietro la frase “oli vegetali”. Dal prossimo 13 dicembre una legge europea obbliga a indicare in modo chiaro la presenza del palma sulle confezioni e a questo punto diverse aziende hanno pensato bene di spiegare ai consumatori che cos’è il grasso di palma.

Come mai in Italia si è parlato pochissimo di questo ingrediente che probabilmente rappresenta la materia grassa più consumata da una parte importante della popolazione? Perché sulle etichette dei prodotti le aziende riportano per esteso il nome degli altri oli vegetali (oliva, girasole, arachide, mais…) ma hanno sempre mimetizzato la presenza del palma dietro la scritta vaga “oli vegetali”?

 

Per essere precisi anche l’olio di soia qualche anno veniva nascosto dietro questa dicitura, poi il legislatore ha reso obbligatoria l’indicazione degli allergeni e sulle confezioni è apparsa la scritta “olio di soia”. Il grasso di palma, non essendo classificato come allergene, poteva essere riportato in maniera più imprecisa. Scorrendo le pagine del sito Ferrero fa un certo effetto scoprire che l’ingrediente principale della Nutella, dopo lo zucchero, è l’olio di palma la cui presenza supera il 35%. La stessa cosa accade leggendo il sito del Mulino Bianco da cui emerge che la quasi totalità dei prodotti impiega olio di palma, classificata come “materia prima eccellente“. Purtroppo non si tratta di esempi isolati. Secondo un elenco creato in base delle segnalazioni dei nostri lettori, in Italia solo 100 tipi di biscotti, 30 merendine e 40 snack salati possono rientrare nella categoria “palma free”.

 

nutella cioccolato crema ingrediente nascosto
Fa un certo effetto scoprire che l’ingrediente principale della Nutella dopo lo zucchero è l’olio di palma

Ma se si tratta di una “materia prima eccellente”, perché non dichiarare apertamente la presenza? Una riposta c’è, il palma è sempre stato considerato un prodotto di qualità mediocre da evitare nella dieta di tutti i giorni. Questo sostenevano 10 anni fa due tra i migliori nutrizionisti italiani come Carlo Cannella, presiente dell’Inran, e Oliviero Sculati. Rispetto ad allora è cambiato qualche cosa? L’olio di palma è stato riabilitato? Ci piacerebbe avere risposte precise sulla base di ricerche condotte da strutture indipendenti come il Cra Nut o istituti universitari.

 

Ci sono altre domande irrisolte. Se il palma è un grasso valido perché nei supermercati non si trovano panetti di palma a fianco del burro? Perché sugli scaffali non ci sono bottiglie di olio di palma frazionato a fianco dell’olio di girasole, arachide o mais? Se si tratta di un prodotto “eccellente” perché mancano imprenditori pronti a proporre questo condimento per la cucina di tutti i giorni? Forse perché si tratta di un grasso mediocre “da assumere con moderazione”.

 

La petizione che Il Fatto Alimentare e Great Italian Food stanno portando avanti su Change.org in sette giorni ha raggiunto 45 mila firme. L’appello è stato indirizzato a molte industrie alimentari e a numerose catene di supermercati. Ci aspettiamo da loro un segnale e rivolgiamo un invito agli esperti di nutrizione e ai ricercatori affinché si inizi a fare ricerca su questo ingrediente ormai presente anche nel latte per neonati.

 

Clicca qui per sottoscrivere la petizione

 

Roberto La Pira

© Riproduzione riservata

Foto: iStockphoto.com

sostieniProva2

Le donazioni si possono fare:

* Con Carta di credito (attraverso PayPal): clicca qui

* Con bonifico bancario: IBAN: IT 77 Q 02008 01622 000110003264

 indicando come causale: sostieni Ilfattoalimentare

0 0 voti
Vota
30 Commenti
Feedbacks
Vedi tutti i commenti
Amedeo
Amedeo
27 Novembre 2014 20:06

L’obiettivo dei produttori è il profitto e imbrogliare la gente senza che se ne accorga. L’industria inventa prodotti alimentari che danneggiano la salute e tutti fanno finta di niente. Quanto olio di palma c’è nelle margarine?

giovanna
giovanna
Reply to  Amedeo
28 Novembre 2014 15:14

ma quante chiacchiere l’olio di palma costa poco per questo viene usato e che ci doveva stare nella nutella olio extra vergine ad 8euro al litro ?
tanto male farà sto olio di palma ?

carlag
carlag
29 Novembre 2014 11:23

Cara Giovanna, tu sei libera di usare anche l’olio motore se vuoi per le tue merendine, ma che ti scandalizzi perchè ci sia una campagna a difesa della salute, soprattutto dei bambini, fa capire perchè le grandi Aziende produttrici se ne approfittino….

Maurizio
Maurizio
1 Dicembre 2014 16:20

Giovanna il tuo post non sarebbe neanche da commento. Non voglio aggredirti ma, ti invito soltanto a leggere e riflettere soprattutto sulle discussioni fatte su questo sito a proposito di olio di palma. Inserisci la parola olio di palma nella chiave di ricerca e leggi i contenuti espressi al loro interno.

Poi ne riparleremo

giovanna
giovanna
Reply to  Maurizio
1 Dicembre 2014 17:02

so benissimo di cosa stiamo parlando nn sono ignorante in materia anzi…i bambini nn devono mangiare le merendine e schifezze varie punto.Le mamme si devono impegnare a fare loro i biscotti , torte e sto parlando di dolci semplici che nn rubano troppo tempo nella preparazione .Se lo facessero tutte nn ci sarebe l’imbarazzo di nn portare la merendina di moda a scuola e sentirsi un poveraccio se nn ce l’ha .Quando le vendite caleranno le nuove strateie aziendali porteranno alla produzione di alimenti più sani.
Sto farneticando… però rifletteteci e dite se nn ho ragione

Andrea Tibaldi
2 Dicembre 2014 07:11

Giovanna, hai ragione dicendo che il consumatore non deve comprare prodotti con olio di palma, ma hai torto quando dici che “Le mamme si devono impegnare a fare loro i biscotti”… E perché mai?!?! Esistono sul mercato tanti prodotti salubri fatti col burro, basterebbe scegliere quelli invece dei prodotti fatti con olio di palma, e nel giro di qualche settimana nessuna industria alimentare continuerebbe ad usarlo. Questo è già successo, con i grassi idrogenati: oggi la gente sa che fanno male e praticamente nessuna azienda li usa più. Possiamo ottenere lo stesso risultato con l’olio di palma, grazie alla corretta informazione.

Carmelo
Reply to  Andrea Tibaldi
2 Dicembre 2014 17:37

Usando il burro?!? WOW… che alternativa “fantastica”!!!
Praticamente un grasso animale pieno di acidi grassi saturi!!! Un vero toccasana, per la salute delle arterie di tutti quanti, in particolare dei Bambini che, già da piccoli, cominciano a mangiare cibi, sì “naturali” (burro), ma oramai palesemente “pesanti” per i Metabolismi d’oggi giorno!!!
E usare Oli Nobili (con assoluta certezza) come Olio di Girasole e simili? Sano, Leggero, Economico…
Magari prima di parlare sarebbe Meglio Documentarsi Adeguatamente (36 anni alle spalle di Studi sulla Trofologia). 😉

Silvia
Silvia
2 Dicembre 2014 07:24

Salve! In Francia ,al supermercato,nel reparto oli ho visto l’olio di palma e colza… Perché non fare studi più approfonditi prima di demonizzare o dare virtù ad un prodotto?

fra
fra
Reply to  Silvia
2 Dicembre 2014 17:08

carissima silvia,non ti sembra che gli studi approfonditi siano già stati fatti?non ti fidi di chi ti dice che l’olio di palma è nocivo ,mentre secondo te le indusrtie che lo usano, solo perché economico non sono da demonizzare??svegliaaaa!

maria
maria
2 Dicembre 2014 08:40

Ah, mi pareva, la colpa è delle mamme che sono pigre e insensate… Dal canto mio, como mamma e nutrizionista, il colpo non lo accuso. Per primo perché a mia figlia preferisco dare un frutto e uno yogurt per merenda – che lei ancora mangia perché e piccola per ribellarsi; e secondo perché i miei biscotti, crostatine e ciambellone non riescono a competere con vistose girelle e cornetti ripieni di Nutella e altre creme farciter. Sempre che un nonno o un zio offre qualcosa di simile a mia figlia lei si comporta come una persona che non mangia da giorni. Merendina della moda e mamme pigre? Bah, ingenua semplificazione!

Giovanni
Giovanni
Reply to  maria
2 Dicembre 2014 10:40

Parzialmente d’accordo con Maria, però la colpa è relativamente delle mamme, tante delle quali non hanno tempo perchè lavorano e tante non hanno proprio voglia di fare. Certo è molto più semplice andare a compare un prodotto già fatto che imbrattare pentole e pentoline e poi pulire….L’altra metà della colpa è del sistema, del continuo bombardamento pubblicitario di prodotti, ma le cose veramente genuine sono ben altre, altro che quelle attualmente in commercio, nessuno escluso.

Giulia
Giulia
Reply to  maria
2 Dicembre 2014 11:11

Diciamo dei genitori: entrambi.

Carmelo
Reply to  maria
2 Dicembre 2014 17:39

D’accordissimo su tutto!!!

giovanna
giovanna
2 Dicembre 2014 10:01

A volte si demonizzano degli ingredienti quando tutti gli altri nn sarebbero da meno e qui si aprirebbe una nuova discussione .
Comunque voi mamme siete pigre ammettetelo !
Buona Giornata a tutti

Eugenia
Eugenia
2 Dicembre 2014 11:38

Sono una mamma che nella giungla quotidiana cerca di dare al proprio figlio (e a tutto il nucleo familiare) l’alimentazione più sana possibile. Non è facile, dovendo stare attenta a quanto spendere da una parte e dall’altra a trovare il giusto tempo da dedicare ‘ai fornelli’. Sta tutto nel trovare il giusto equilibrio: comprare ingredienti (non prodotti), dedicare tempo alla cucina (tra lavoro, famiglia e passioni personali), ma sopratutto variare e parlare. A mio figlio anni fa ho spiegato che la Nutella è buona (perchè lo è), ma mangiarne troppa fa male alla salute e anche all’ambiente (sulla questione ambientale ho calcato molto la mano). Risultato: un barattolino di Nutella ci dura un anno, anzi ora che ci penso nel 2014 non ne abbiamo comprata; non ho demonizzato una crema di cioccolato (comunque ce ne sono tante altre in vendita) e non ho creato in mio figlio la terribile e temuta reazione opposta (quando va dagli amichetti non si scatena sul primo alimento che gli viene proposto ma più facilmente chiede pane, olio e sale). Ogni giorno parlo di alimenti, di come nascono, chi li produce, leggiamo le etichette insieme e cerco di insegnargli una cosa importante che mi ha insegnato mio padre, microbiologo: variare. Mi ricordo che da piccola mi diceva che bisognava cambiare spesso anche il dentifricio. Perchè? Perchè anche il prodotto più sicuro, magari ad insaputa del produttore può contenere un elemento pericoloso. (Per esempio….e se l’acqua con cui viene prodotto è inquinata con un elemento di cui le leggi odierne non contemplano le analisi?)Quindi: variare DISTRIBUISCE IL RISCHIO. Comunque, detto questo io ho firmato la petizione e dubito che comprerò mai più un alimento con l’olio di palma. Più che per noi, per l’ambiente.

Carmelo
Reply to  Eugenia
2 Dicembre 2014 17:42

Fantastico! Ottimo Comportamento Educativo (Sono un Educatore e Pedagogista)… Ovviamente Efficace!!!
Complimenti!

giovanna
giovanna
2 Dicembre 2014 11:59

le nostre conoscenze alimentari sono basate su quello che abbiamo assimilato dalla pubblicità che fa credere che una merendina sia meglio di una bella fetta di pane e pomodoro (da buona pugliese) Una volta eliminato l’olio di palma ci sarà un altra sostanza a sostituirlo nn certo migliore perchè l azienda soprattutto quella grande deve abbattere i costi .

Barbara
Barbara
Reply to  giovanna
2 Dicembre 2014 14:43

Giovanna, il fatto che sostituiscano l’olio di palma con una sostanza equivalente, se non addirittura peggiore, non è affatto cosa scontata.
Il messaggio che deve passare con questa mobilitazione è: “Cari produttori, d’ora in poi sappiate che avete lo sguardo dei consumatori, oramai consapevoli, puntato su di voi QUALUNQUE cosa facciate”.
Vedrai che la prossima volta, sapendo di essere controllati, ci penseranno due volte prima di propinare schifezze.
Se proprio devono contenere i costi, che taglino i budget milionari per i testimonial e le loro invereconde pubblicità.
L’unica cosa davvero deleteria è lasciare che simili frodi – ma questo vale anche e soprattutto per crimini o ingiustizie – siano sottaciute e passino inosservate.

Enrico Santoro
Enrico Santoro
2 Dicembre 2014 13:33

Quando la pubblicità dei biscotti, in cui c’è l’attore superpagato che fa con le proprie mani i vari prodotti, termina con “un mondo buono”, bisognerebbe spiegare alle mamme italiane che tali “delizie” sono da… mondo pessimo!

ezio
ezio
2 Dicembre 2014 17:10

Preoccupa e stupisce il silenzio assordante delle due maggiori aziende alimentari italiane, Ferrero e Barilla insieme a tante altre d’eccellenza italiana.
E’ comprensibile la loro difficoltà alla rinuncia di questo grasso tecnologicamente poco sostituibile.
Ma se non hanno come priorità quella di non fare danni alla salute dei loro prevalentemente piccoli consumatori, i nostri figli, allora la tolleranza e comprensione diviene ostilità ampiamente giustificata.

rino
2 Dicembre 2014 18:04

Sono andato in un supermercato biologico. C’erano dei biscotti confezionati con all’interno… Margarina contenente olio di palma biologico!! Assurdo!

ste
ste
Reply to  rino
3 Dicembre 2014 16:07

sono andata in un mercato in cui c’erano dei contadini che distribuivano volantini allo scopo di informare i consumatori del fatto che l’olio di palma non è peggiore di altri oli e che la demonizzazione dell’alimento è il frutto di campagne diffamatorie messe in atto da produttori di oli da altra materia prima.
se qualcuno ha delle informazioni riguardo a studi scientifici che dimostrano che il palma fa male apprezzerei che le postasse.
ps. non erano i soliti urlatori Gomblotto.. ma contadini tailandesi che difendevano le loro produzioni.

costante
costante
4 Dicembre 2014 17:07

Demonizzare una materia prima(palma) suggerendo in sostituzione una equivalente (burro), ma con caratteristiche tecnologiche +sfavorevoli non sembra corretto e soprattutto induce i consumatori a interpretazioni assurde, come dimostrano tanti interventi che dimostrano ignoranza scientifica, tecnologica, nutrizionale, e semplicemente deviazioni ideologiche dannose senza senso. Ma ancora peggio e’ lasciare che certe tendenze disfattiste ingenerino ulteriore disinformazione invece di portare ad una sintesi ragionevole. Pensate che la materia prima palma venga fatta sparire dal mondo alimentare che l’ha adottata per caratteristiche tecnologiche interessanti, ma non sempre di comprensione immediata per i non addetti ai lavori, ad un costo favorevole? Un consiglio : ‘ est modus in rebus’, sia per i media sia per chi si propone come opinioni leader, sia per i consumatori, che come ha suggerito qualche intervento, devono, per la salute propria e dei propri figli, mantenere un’alimentazione variata, per un equilibrio biologico piu’ che per distribuire i rischi. E’ piu’ rischioso demonizzare, per non ingenerare effetti opposti ugualmente dannosi.

MAurizio
MAurizio
Reply to  costante
5 Dicembre 2014 11:27

Quello che dici secondo me non ha alcuna serietà. Qui non si tratta di demonizzare e se la metti sulla scientificità, mostrami pubblicazioni scientifiche che dicono per esempio che l’olio di palma è migliore di olio di oliva e burro. Secondo te utilizzare un olio estratto con solventi benzenici è un’informazione disfattista? Per chi è interessante dal punto di vista tecnologico ed economico l’olio di palma? Di certo non per il consumatore. Ho già parlato di dove si trova oggi olio di palma. decine di prodotti: snack dolci e salati, dolciumi, patatine, etc… una invasione. Ippocrate diceva, la tua alimentazione sarà la tua medicina (o cosa del genere). Se i precetti che sono alla base della nostra alimentazione sono questi, allora buona medicina. Domandati tra gli altri fattori tipo, sedentarietà e cattive abitudini, perché i nostri nonni soffrivano meno di disturbi circolatori. Perché nella loro alimentazione non trovavano ritrovati tecnologici che abitudinariamente introducevano nella loro dieta. Mangiavano però, burro, grassi animali, olio di oliva etc…

jenny
jenny
4 Dicembre 2014 20:25

qualunque grasso si usi come ogni cosa se mangiato in eccesso fa male . Non è indispensabile mangiare merendine , nutella e quant’altro tutti i giorni va bene come sfizio da togliersi ogni tanto .

MAurizio
MAurizio
Reply to  jenny
5 Dicembre 2014 11:15

Cara Jenny. Come ho detto ad altri leggiti le discussioni precedenti che ci sono su questo argomento sfruttando la chiave di ricerca. La generica massimalista che stai dicendo se dici è vera in tutto. La questione è più profonda. Il grasso di cui stiamo parlando ha delle caratteristiche negative molto importanti che riguardano, la sua natura chimica, il processo estrattivo e il suo utilizzo. Cosa significa togliersi qualche sfizio, se ormai questo grasso lo trovi dappertutto in maniera inconsapevole?? In seconda battuta perché le aziende alimentari per esempio mulino bianco scrivono in neretto per fare presa sul nostro impeto compulsivo di acquisto “latte”, “naturale” “senza ogm” e in piccolo e non sottolineato olio di palma?? Allora il problema è in primis stabilire che questo grasso fa male, in secondo luogo fare delle leggi che tendono a premiare chi non utilizza questi surrogati alimentari, tre far circolare informazioni veritiere sulla composizione chimico-nutrizionale di ciò che mangiamo, partendo dalle scuole e dai medici di base vicino alle famiglie.
Da studente visto che è stato citato ho conosciuto il Prof. Cannella. La mia è una voce non autorevole ma, a titolo personale ricordo quando si confidò in aula dicendo delle pressioni che subiva in redazione quando doveva dire le cose come stanno se intervistato dalle tv nazionali anche in materia di olio di palma.
A costante dico che l’olio di palma industriale, non ha niente a che vedere con il burro. Nel burro per esempio non esistono grassi saturi trans. Materia già dibattuta.

Fabio
Fabio
7 Dicembre 2014 15:36

Una precisazione: il Prof. Carlo Cannella non è mai stato direttore dell’INRAN (oggi CRA-NUT), bensì Presidente.

Romina
Romina
20 Dicembre 2014 18:32

il problema dell’olio di palma e’ il grosso danno ambientale causato dalla sua produzione fra cui la minaccia l’estinzione dell’orango. Greenpeace ha attaccato duramente la Nestle per l’uso dell’olio di palma http://m.youtube.com/watch?v=1Rb1HhmNtiw e altre grosse multinazionali. Se adesso aziende provano a santificarlo bisogna preoccuparsi