Le foreste e le torbiere della provincia di Riau, nell’isola indonesiana di Sumatra, sono tra le più colpite dagli incendi, spontanei e dolosi che ogni anno colpiscono queste zone durante la fine della nostra estate e il nostro autunno. Eppure, nella provincia di Riau c’è un piccolo villaggio, Dosan, circondato da piantagioni di palma da olio, che dal 2012 non ha registrato neppure un incendio, grazie ad uno sforzo delle popolazioni locali per fronteggiare il problema.
Come riferisce il Guardian, nel 2003 il governo regionale aveva avviato un programma per la riduzione della povertà, dando appezzamenti di tre ettari di terreno a piccoli proprietari, compresi quelli Dosan, per piantare palme da olio. Subito, gli abitanti del villaggio avevano drenato la torba per rendere la terra più produttiva, facendo un labirinto di canali. Il risultato? La terra aveva cominciato a bruciare. Dopo che nel 2009 un incendio particolarmente grave aveva devastato undici ettari di terreno intorno a Dosan, una cooperativa di agricoltori aveva lanciato un programma per proteggere le torbiere, prevenire gli incendi e promuovere migliori pratiche di coltivazione. Così, si è cominciato a bloccare l’acqua dei canali, con delle piccole dighe in cemento, per mantenere il livello dell’acqua a un livello minimo di 30 centimetri, che consente alle palme da olio di crescere ma anche di evitare gli incendi.
Le dighe sono facili da costruire, ma il problema per la popolazione locale è far fronte al loro costo, in particolare a quello del cemento. Sinora sono state costruite 13 dighe, ma l’obiettivo è arrivare ad almeno 25. Per reperire il denaro necessario, la comunità di Dosan organizza feste e raduni, durante le quali vengono raccolte donazioni. Oltre alla costruzione delle dighe, gli agricoltori di Dosan hanno anche rinunciato alla pratica del taglia e brucia, che consente di cancellare la foresta in modo veloce ed economico, facendo spazio alla coltivazione di palme da olio. Questa pratica è vietata dalla legge indonesiana, ma consentita in deroga ai piccoli proprietari. Altri villaggi stanno cominciando a seguire l’esempio di Dosan, anche se ogni luogo ha delle caratteristiche idrologiche proprie e quindi la progettazione delle soluzioni deve adattarsi alle caratteristiche locali. L’esempio di Dosan indica anche che i grandi proprietari di concessioni per la coltivazione di palma da olio farebbero bene a costruire un maggior rapporto con le comunità locali, spesso tagliate fuori da ogni decisione, perché sono loro che conoscono la propria terra e le sue caratteristiche.