La petizione contro l’invasione dell’olio di palma nei prodotti alimentari ha raccolto in 50 giorni oltre 96 mila firme. L’ampio numero di adesioni ha indotto alcune aziende a ripensare le ricette e ad ipotizzare un futuro con meno grassi vegetali tropicali di mediocre qualità.
Pubblichiamo la posizione ufficiale della Heinz (proprietaria del marchio Plasmon) sull’olio di palma che dichiara di usare solo olio di palma certificato RSPO precisando che nei nuovi prodotti verrà usato solo quando non esiste una tecnica alternativa disponibile. Vuol dire che Heinz ipotizza l’utilizzo di diversi oli rispetto al palma senza però mutare in modo sostanziale il valore nutrizionale e organolettico dei prodotti e optare per una soluzione eticamente sostenibile. Heinz, riconosce che la coltivazione non sostenibile di olio di palma contribuisce alla deforestazione, ai cambiamenti climatici e alla mancanza di biodiversità nei Paesi produttori di olio.
Heinz ha completato al 100% la sua conversione all’utilizzo di olio di palma sostenibile certificato nel dicembre 2013. Il Comitato Direttivo Internazionale dell’Olio di Palma Sostenibile, che comprende il team di Approvvigionamento, Qualità e Ricerca & Sviluppo, valuta e facilita il rispetto di questo obiettivo a livello internazionale. Questa squadra lavora appositamente a stretto contatto con il dipartimento di Ricerca & Sviluppo per garantire che l’olio di palma sia utilizzato solo in nuovi prodotti quando non esiste una tecnica alternativa disponibile. Heinz sta riformulando le ricette esistenti per integrare fonti alternative ecologicamente responsabili. Heinz promuove l’uso di olio di palma proveniente da fonti sostenibili tramite l’adesione al Roundtable on Sustainable Palm Oil (RSPO). Questa associazione non-profit riunisce le parti interessate – tra cui produttori di olio di palma, trasformatori o commercianti di olio di palma, manifatturieri, dettaglianti, banche e investitori, organizzazioni non governative di conservazione ambientale e naturale (ONG), e le ONG sociali o di sviluppo – per sviluppare e implementare standard internazionali per l’uso di olio di palma sostenibile.
La posizione integrale della Heinz si trova a questo link
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Il Fatto Alimentare e Great Italian Food Trade hanno lanciato una petizione online su Change.org per fermare l’invasione dell’olio di palma nei prodotti alimentari.
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Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza in test comparativi. Come free lance si è sempre occupato di tematiche alimentari.
Per tutelare l’ambiente e la salute.
Ma dico io, prescindendo dal fatto che venga usato olio di palma proveniente da fonti sostenibili, il fatto che la fonte sia sostenibile (ritengo ecologicamente, ma chi me lo prova?) NON gli impedisce comunque di essere dannoso per le arterie. Smettiamo di girare il fumo con la manovella !!!!!
Sono d’accordo con Tullio, da quando è in vigore l’obbligo di indicare “olio di palma” con mia moglie abbiamo notato l’ingrediente nei biscotti Plasmon che diamo alla bambina e francamente anche per me l’aspetto “sostenibilità” è poco significativo quando parliamo della salute di un bambino di 18 mesi! Nel passato mi ero interrogato anche sui grassi vegetali presenti nel latte artificiale (magari su questo potreste fare una verifica perché ricordo le difficoltà nel pulire il biberon grassissimo dopo la poppata!)
d’accordissimo, dopo aver letto tutte le etichette ho deciso di comprare quello a marchio Coop, che è il meno peggio
Sono daccordo con Guido, il latte artificiale è un incredibile mix di grassi tropicali e olio di colza quasi sempre ad alto contenuto di acido erucico, è incredibile che in alimenti per neonati ci siano così tanti ingredienti di bassa qualità, ancor più perché hanno dei prezzi esagerati!!!