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Nutritionist giving consultation to patient with healthy fruit and vegetable, Right nutrition and diet conceptIn Italia purtroppo la parola “nutrizionista” non ha alcun valore legale per cui qualunque individuo inesperto in materia può dichiarare di essere un nutrizionista e minare la salute delle persone indisturbato. Con questo articolo vogliamo inaugurare un piccola raccolta di cattive pratiche dietetiche (“nutritional malpractice”) in cui guru e “nutrizionisti” vari si cimentano con successo. Vediamo come riconoscerli per evitarli. 

La prima regola è evitare chiunque prescriva una dieta al di sotto del nostro metabolismo basale, cioè un consumo calorico dovuto all’attività del cuore, cervello, reni, fegato e massa muscolare quando la persona è immobile per 24 ore in un lettino (= Bmr, dispendio calorico basale). Ad esempio se abbiamo un metabolismo basale di 1.700 kcal e ci prescrivono una dieta di 1.200 kcal (500 kcal sotto il metabolismo basale) è meglio cambiare “nutrizionista”. Anche se il professionista in questione dovesse essere un medico o un “luminare della scienza” perché va in TV o insegna in qualche università. Ecco la nostra storia realmente accaduta.

Un professionista non dovrebbe prescrivere una dieta al di sotto del metabolismo basale

Chiara è una ragazza di 13 anni e mezzo che ha sempre goduto di buona salute. Nel gennaio 2019 (73 kg per un’altezza di 172 cm, 95° centile) inizia una dieta dimagrante seguita da un nutrizionista: 

  • A febbraio ha un primo episodio febbrile con tosse e cefalea che si protrae per oltre cinque giorni per cui è costretta ad assumere un antibiotico. 
  • 10 giorni dopo questo primo episodio Chiara viene vista dal pronto soccorso pediatrico per un dolore al fianco destro, febbre a 40°C e un’importante infezione delle vie urinarie per cui deve assumere una nuova terapia antibiotica. Una successiva ecografia renale e vescicale non evidenzia problemi.
  • A maggio Chiara compie 14 anni e il 10 luglio presenta di nuovo disturbi urinari (disuria, stranguria e nausea) con febbre molto elevata, viene ricoverata in un reparto di medicina. I medici sospettano addirittura una meningite. In realtà era una nuova infezione delle vie urinarie che si era diffusa a tutto il corpo (urosepsi). Viene trattata con antibiotici per via endovenosa. Una successiva scintigrafia delle vie urinarie non evidenzia problemi anatomici o di altra natura.
  • Nella lettera di dimissione viene riportato: “la ragazza, seguita da un nutrizionista, sta effettuando un trattamento dimagrante ed ha assunto un integratore a base di echinacea per 20 giorni”.

metabolismo basale

La ragazza prima di iniziare la dieta aveva un metabolismo basale di circa 1.700 kcal. A questo valore vanno aggiunte come minimo 800-1.000 kcal per il fatto che la ragazza si muove (cammina, si lava, mangia, pratica pallavolo ed è in crescita!). Quindi il dispendio calorico totale è di almeno 2.600 kcal.

Ecco la dieta originale seguita da Chiara nei primi tre mesi. Abbiamo stimato circa 1.170 kcal/giorno.

dieta colazione spuntini primi mesi

dieta pranzo cena primi mesi

Questa è la dieta seguita nei secondo trimestre: da aprile a luglio. Abbiamo stimato una media di circa 1.370 kcal/giorno. 

dieta colazione spuntini secondi mesi

dieta pranzo cena secondi mesi

La dieta prescritta nel primo trimestre è di circa 1.170 kcal al giorno, quindi la ragazzina ha un deficit di 1.400 kcal giornaliere, ben 500 kcal al di sotto del suo metabolismo basale a riposo! Nei primi tre mesi Chiara ha avuto una carenza di calcio, fosforo, magnesio, ferro, zinco, selenio, nonché vitamine B1 e niacina (Larn 2014). A Chiara non è stato prescritto alcun integratore. È molto discutibile il fatto di prescrivere una dieta strutturata così rigidamente a una ragazza adolescente di 13 anni quando si potrebbero usare degli approcci diversi, di tipo educativo comportamentale andando a correggere lo stile alimentare, perché un approccio educativo non predispone a disturbi del comportamento. Le linee guida europee per il trattamento dietetico dell’obesità negli adulti indicano di somministrare al paziente obeso delle diete con un deficit calorico dalle 500 alle 1.000 kcal al giorno, suggerendo in generale un deficit di 600 kcal/giorno: qui siamo oltre le 1.400 kcal di deficit in una ragazza tredicenne in piena crescita.

carenze mineraliSei mesi di dieta drastica in una ragazzina in crescita e che pratica attività sportiva hanno verosimilmente indebolito il sistema immunitario e provocato diverse infezioni. Chiara nell’ultimo anno è seguita da una nutrizionista preparata e non ha più avuto alcun problema di salute. È opportuno non prescrivere diete con un contenuto calorico inferiore al metabolismo basale a riposo perché sono troppo stressanti per l’organismo. Quindi Chiara avrebbe dovuto avere almeno una dieta da 1.700 kcal.

La dieta in questione, come si può notare dalle immagini allegate (vedi foto sopra), non riporta né nome e cognome della ragazza, né il timbro del professionista che l’ha prescritta. Manca un’assunzione di responsabilità da parte del nutrizionista che in questo caso era laureato (non in medicina), ma non aveva alcuna specializzazione o master in nutrizione. Inoltre nel corso di laurea non aveva studiato nello specifico nutrizione umana. La stessa prescrizione può essere data a centinaia di persone, tutti perdono peso molto rapidamente con meno di 1.200 kcal, è semplicissima da seguire. Il successo – per il “nutrizionista” – è assicurato: “i cocci rotti li raccoglierà qualcun altro”, il medico di famiglia, lo psicologo, il Servizio sanitario nazionale, il nutrizionista preparato che verrà dopo e che non riuscirà mai a ottenere lo stesso risultato perché prescriverà una dieta di almeno 1.500 kcal, che è il metabolismo basale di Chiara dopo sei mesi di dieta drastica. I colleghi ospedalieri non hanno controllato la dieta che Chiara stava seguendo e quindi non si sono resi conto che era la causa scatenante delle infezioni.

La legge italiana non ha ancora fatto chiarezza sulla figura del nutrizionista

Che insegnamenti possiamo trarre da questa esperienza? Per i genitori: purtroppo lo Stato Italiano non ha ancora chiarito chi possa fregiarsi del titolo di “nutrizionista” e la popolazione generale è in balia di persone che legalmente esercitano la professione di “nutrizionista” anche se non ne hanno le competenze. Quindi il cittadino ogni volta che crede di rivolgersi a un professionista preparato lo fa a suo rischio e pericolo perché di fatto le istituzioni non lo tutelano. 

Non bisogna fidarsi del passaparola: “È bravo! Mi ha fatto perdere 25 kg! La dietetica è un campo ove gli incompetenti vi fanno perdere più peso dei veri nutrizionisti preparati. Il trucco sta nel fare perdere tanta acqua e massa magra oltre al grasso creando l’illusione di un dimagrimento rapido e di successo! 

Non è facile difendersi nella giungla della dietetica. Che fare? Un consiglio può essere di chiedere lumi al vostro medico di famiglia che saprà indirizzarvi. Qualora non conosca persone competenti, è bene rivolgersi ad un servizio di dietetica ospedaliero e al primo colloquio chiedere loro il nome di qualche libero professionista serio che opera nel territorio. I servizi di dietetica ospedalieri infatti hanno poco personale e quindi poca disponibilità a seguire la popolazione generale. Gli unici nutrizionisti che per legge e curriculum studiano la dietetica dal punto di vista teorico e pratico sono i dietisti. Per valutare gli altri nutrizionisti seguite queste indicazioni. 

Professional nutritionist holding a fresh apple
Prima di rivolgersi a un nutrizionista si può chiedere informazioni al medico di base o ai servizi di dietetica ospedalieri

Consigli per i medici di famiglia: è utile adottare uno o più nutrizionisti, ovviamente preparati, e inviare loro i propri assistiti in modo da sottrarli al business della diet industry, dei guru di varia estrazione culturale, dei centri di dimagramento… Potrebbe essere utile chiedere a un dietista-nutrizionista di fiducia di venire a lavorare presso il proprio ambulatorio: il risultato sarà di avere pazienti più sani, meno diabetici, ipertesi, cardiopatici ecc e quindi sarà necessario prescrivere molti meno farmaci. 

Consigli per i “nutrizionisti” laureati che non hanno studiato nutrizione: ci sono dei master post laurea che consentono di colmare le lacune. Se dovete lavorare e non siete competenti, lasciate stare almeno i bambini!

PS: Invitiamo i lettori o professionisti della nutrizione a inviarci le loro storie o esperienze che possano aiutare altri cittadini a non cadere nelle stesse trappole.

Antonio Pratesi e Abril Gonzalez Campos (Gli autori dichiarano di non avere alcun conflitto di interessi)

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Massimo Della Corte
Massimo Della Corte
28 Agosto 2020 14:24

Non amo certamente i modi estremi ed il forte uso di antibiotici della medicina allopatica, ma non si può ridurre il discorso di alimentazione alle sole calorie necessarie al metabolismo basale,. Esistono le vitamine, sali, enzimi presenti nei cibi vivi e non processati industrialmente e non cotti, andrebbe esteso un po l’argomento, altrimenti mangio un ciocco di legno che è sicuramente calorico.

Susanna Agostini
Susanna Agostini
28 Agosto 2020 17:59

Mi permetto una osservazione. La frase conclusiva rivolta ai “nutrizionisti” che non hanno studiato nutrizione che li sollecita a colmare le lacune con i master è inappropriata e apre a scenari non accettabili. Un professionista che voglia operare nel campo delle nutrizione deve fare un percorso formativo abilitante. I master sono approfondimenti alla formazione di base, ma non abilitano all’esercizio professionale. Chi non ha studiato nutrizione non è nutrizionista, chi nel percorso di base – non medico, non dietistico – ha studiato i “fabbisogni nutritivi” e poi fa percorsi di approfondimento (master o anche laurea magistrale che tanto non ce ne è una che abiliti alla dietetica applicata per patologia, anche se alcuni lo sostengono…..), si può definire “nutrizionista”, ma non può impegnarsi in ambito di nutrizione in persone con problemi di salute.

Tamara
Tamara
29 Agosto 2020 20:23

Buongiorno vorrei ricordarle che esiste una legge di stato che permette ai biologi di fare la valutazione dei bisogni energetici e nutrizionali anche dell uomo ed è la 396/67 articolo 3. Quindi i biologi nutrizionisti non sono una categoria improvvisata ma una categoria professionale riconosciuta per legge ed opportunamente formata ed abilitata. Inoltre non è vero che esiste il vuoto legislativo: solo chi è iscritto ai rispettivi albi professionali può esercitare la professione o incorre in abuso sia che sia medico , dietista o biologi. Quindi gli abusivi sono coloro che esercitano senza essere iscritti agli ordini e la prima cosa che si dovrebbe fare per capire se si ha a che fare con un ciarlatano è controllare quello. Il passaparola non è una fonte sicura ed in alcuni casi non rispetta nemmeno la deontologia. Il nutrizionista non è una figura improvvisata ma deve rispettare il codice deontologico tanto quanto i medici, deve avere un ‘ assicurazione professionale, ha dei limiti di competenza e risponde penalmente e civilmente del suo operato. Non è vero che i biologi non fanno formazione in ambito nutrizionale e non è vero che i master post laurea sono l unica risorsa formativa. Alla sezione A (la cui iscrizione consente di operare come biologo nutrizionista) possono iscriversi sia i laureati biologi con le vecchie quinquennali le specialistiche biennali e le magistrali biennali tra cui anche scienze della nutrizione umana (lm61). A questo biennio di specializzazione possono iscriversi sia laureati in scienze biologiche che laureati alla triennale di dietistica e nutrizione. Tutti comunque , per iscriversi , devono sostenere per legge l esame di stato e solo una volta abilitati , possono iscriversi all albo ed esercitare. Se non lo fanno , anche se hanno la laurea , incorrono in abuso di professione, come tutte le altre professioni ordinistiche. Non solo dopo la laurea c è l obbligo di totalizzare i crediti ECC quindi si è dovuti ad aggiornamento continuo. Inoltre i biologi hanno diritto di accedere , previo superamento di concorso , Alla scuola di specialità in scienze dell ‘ alimentazione di area medica , spesso operano nella ricerca nutrizionale e hanno borse , assegni o dottorati di ricerca nel campo. Basta con questo screditamento inopportuno della professione.

robbie
29 Agosto 2020 23:17

Ottimo articolo. In effetti ci sono dei libri che spiegano come iniziare una dieta sana senza rinunciare a mangiare.

Tonino Riccardi
Tonino Riccardi
Reply to  robbie
30 Agosto 2020 17:57

Troppo difficile andare dal medico di fiducia farsi fare l’impegnativa per il medico dietologo ?
È l’assurdità è che non costa niente. Ma ora vanno forte i maghi in TV o su Facebook.

Roberta
31 Agosto 2020 09:48

Condivisibile nel principio, a parte la sottesa frecciatina a noi biologi nutrizionisti. Pazienza, dai. Perchè dovete spiegarmi dove sarebbe nel corso di laurea in medicina un insegnamento sulla nutrizione e la scienza dell’alimentazione. Quindi, oltre alla formazione post laurea che devono fare sia medici che biologi, la differenza, oltre alla formazione, la fa l’etica e la morale del professionista.

Manuela
Manuela
Reply to  Roberta
12 Settembre 2020 17:16

Concordo. I medici non studiano alimentazione, giustamente…hanno tante altre cose di cui occuparsi. Mi capita di sentire dalla loro bocca che la lattuga contiene lattosio e che le uova non vanno assunte dagli ipercoleserolemici. Ma per carità. Chiederei agli autori di documentarsi meglio prima di scrivere certe frecciatine.

Tonino Riccardi
Tonino Riccardi
31 Agosto 2020 13:26

Roberta lei condivide chi o cosa ? Il cognome ? Ovviamente io rispetto la sua privacy ma un professionista ha solo vantaggi a farsi riconoscere. Cordialmente.

Tonino Riccardi
Tonino Riccardi
31 Agosto 2020 13:28

Robbie ci sono persino dei medici che spiegano le diete. E non costano niente. Ma tant’è !

ANTONIO PRATESI
ANTONIO PRATESI
31 Agosto 2020 15:23

Io sono un “nutrizionista” come lo è un dietista, un biologo o un medico che prescrive diete. Nella mia regione un medico lavora da oltre 30 anni come “nutrizionista” di successo, senza avere alcuna specialità o master in nutrizione e fa esattamente le stesse cose del nutrizionista che ho citato nell’articolo: 1200 kcal circa, sostanzialmente a tutti (fuorché ai bambini). Ho incontrato ciarlatani (chimici, operai, dipendenti di franchising che vendevano prodotti per il dimagramento …) che si spacciavano per nutrizionisti e che hanno lavorato per decenni prescrivendo diete da 1100-1200 kcal a tutti indistintamente. Per la gente tutti questi erano “nutrizionisti”! E tutto sommato anche nutrizionisti moderati perché somministravano solo delle semplici diete da 1200 kcal. Purtroppo c’è anche di peggio nel campo della dietetica.
I medici non studiano nutrizione nel loro corso di laurea, quindi sono nella stessa situazione dei biologi che non studiano la nutrizione. Però possono fare diagnosi, terapia e prescrivere addirittura delle diete. E alcuni fanno anche i “nutrizionisti”.

Questo articolo vuole dare un messaggio educativo a tutti questi “nutrizionisti” di nome ma non di fatto (e ai loro clienti): esiste anche il metabolismo basale ed è bene considerarlo quando si fa una prescrizione dietetica.

Tonino Riccardi
Tonino Riccardi
31 Agosto 2020 17:10

Antonio Pratesi lei cerca di farmi credere che non ci sono le specializzazioni in medicina? Nessuno commenta il fatto che il medico di famiglia può prescrivere una visita specialistica dal medico dietologo. E non costa niente.

ANTONIO PRATESI
ANTONIO PRATESI
Reply to  Tonino Riccardi
31 Agosto 2020 22:51

Ma certo che ci sono le specializzazioni in medicina! Quello che lei scrive, cioè di inviare ad un servizio di dietetica ospedaliero, è corretto. Ma l’industria della dieta ci induce a seguire altre strade.

Tonino Riccardi
Tonino Riccardi
31 Agosto 2020 17:13

Sembra che tutti facciano finta di non capire che il medico (quello laureato in medicina e chirurgia) ci vuole sempre. Primo per conoscere il paziente in generale. Anamnesi. Poi per indirizzarlo. Ma non ci sentono.

Tonino Riccardi
Tonino Riccardi
Reply to  Tonino Riccardi
1 Settembre 2020 12:12

Roberto visto che dice di non capire essendo profano ha mai pensato di chiedere al suo medico invece di chiedere sui media ? Sa benissimo che oltretutto non costa niente. Ed è il parere (autorevole) di un medico appunto. La saluti.

Roberto
Roberto
1 Settembre 2020 09:36

Da profano, non capisco come si possa dimagrire se si segue una dieta che abbia lo stesso fabbisogno calorico giornaliero e non inferiore: allora il grasso di riserva in eccesso come lo si consuma?!?

Se io devo dimagire, devo mangiare meno o no?

Abril Gonzalez Campos
Reply to  Roberto
3 Settembre 2020 11:54

Roberto,
Si, negli adulti funziona così (in maniera molto semplicistica) mentre nei bambini e adolescenti il trattamento del sovrappeso e l’obesità è ben diverso: è importantissimo assicurare le calorie per garantire la crescita e lo sviluppo, a volte (sto generalizzando molto) questa strategia è sufficiente per fermare l’incremento del peso.

claudio panzironi
claudio panzironi
Reply to  Roberto
4 Settembre 2020 09:12

Appunto, la domanda è da profano. Un conto è il consumo calorico giornaliero totale, altro è il metabolismo basale. Il primo indica il consumo energetico totale nella giornata che deriva da tutto ciò che facciamo. Il secondo è il contenuto energetico indispensabile a mantenere le funzioni vitali e che non va mai intaccato perché si andrebbe incontro a serissimi problemi. Quindi lo sbilanciamento calorico che provoca il dimagrimento va esercitato non sul metabolismo basale ma sulle necessità energetiche necessarie a svolgere le attività giornaliere. E’ evidente che, se tra queste consideriamo l’attività fisica, capiamo perché nessuna dieta è pienamente efficace se non è supportata anche dall’esercizio fisico moderato.

Tonino Riccardi
Tonino Riccardi
1 Settembre 2020 12:04

Antonio Pratesi sono strade come dice lei indotte. Quindi non mirate. Per cui sbagliate. Poi è meglio chiuderla li.

Filippo
Filippo
1 Settembre 2020 16:41

Va ricordato però che esiste la laurea magistrale/specialistica in sc. della nutrizione umana, specifica per la nutrizione, che da accesso all’albo dei biologi. Alla quale, tra l’altro, si iscrivono spesso anche i dietisti. Non ritengo quindi corretta l’affermazione: “Gli unici nutrizionisti che per legge e curriculum studiano la dietetica dal punto di vista teorico e pratico sono i dietisti”, che per correttezza andrebbe modificata.

Filippo
Filippo
Reply to  Filippo
2 Settembre 2020 17:15

Cosa centra col mio commento? Non mi sembra di aver sminuito la figura del medico, col quale il nutrizionista collabora senza problemi.

Antonio Pratesi
Antonio Pratesi
Reply to  Filippo
3 Settembre 2020 11:15

Si è corretto. Inoltre ci sono i biologi specialisti in Scienza dell’Alimentazione o con Master in Nutrizione o autodidatti che sono molto preparati perché hanno approfondito la materia. Però quando ci si rivolge ad un dietista siamo sicuri che ha studiato (teoria e pratica) esattamente quella materia in cui opera. Quando sono di fronte ad un medico “nutrizionista” o a un biologo “nutrizionista” la preparazione può essere molto varia. Il termine “nutrizionista” andrebbe regolamentato in maniera chiara: lo dovrebbe usare solo chi ha un curriculum studi nel campo della nutrizione umana più uno specifico tirocinio pratico.
Lo Stato non dovrebbe delegare alla buona volontà di un “nutrizionista” il fatto di essere preparato e competente.
Per approfondimenti: http://bit.ly/2H8krHv

claudio panzironi
claudio panzironi
Reply to  Filippo
4 Settembre 2020 09:39

Completamente d’accordo. Esiste un corso di laurea magistrale biennale, a numero chiuso, in scienza della nutrizione umana ove vengono toccati numerosi aspetti riguardanti gli alimenti e i cui insegnamenti spaziano, tanto per citarne alcuni, dalla biochimica (clinica e alimentare) alla chimica degli alimenti, dalla microbiologia agli aspetti legislativi, dalla statistica all’epidemiologia fino alla chirurgia bariatrica, passando per la gastroenterologia, la medicina interna, la biologia molecolare, la genetica e l’immunologia e, naturalmente l’anatomia dell’apparato digerente. Si afferisce solo tramite test scritto di entrata se si è in possesso di laurea triennale ( o vecchio ordinamento)in Sc. Biologiche, dietistica, farmacia, scienze motorie ( esistono anche i nutrizionisti sportivi), Laurea in medicina. Solo questo corso di laurea, previo esame di stato, permette di fregiarsi del titolo di Biologo Nutrizionista e non i vari Master o corsi di specializzazione utili, peraltro, ad un approfondimento post laurea. Una persona che abbia affrontato e superato tale curriculum studiorum è probabile che, nello specifico, ne sappia abbastanza, dopo un periodo di immancabile tirocinio, per formulare un piano alimentare che tenga conto non solo delle calorie ma anche che dello stile di vita e delle abitudini del paziente col quale si deve necessariamente creare un rapporto di fiducia stabile e continuativo e che consenta, una volta raggiunto l’obiettivo, di mantenere lo stato di benessere acquisito. Naturalmente, specie nei casi più seri e quando sono presenti patologie quali obesità, diabete, dislipidemie etc, la collaborazione franca col medico è necessaria se non indispensabile anche perché il biologo nutrizionista può formulare piani alimentari ma non proporre farmaci o richiedere direttamente analisi cliniche: questi aspetti sono e restano di stretta competenza medica. Viceversa, può benissimo darsi che ad un medico generalista manchino le conoscenze specifiche per formulare un piano alimentare: in questo la collaborazione col biologo nutrizionista può risultare oltremodo utile per il paziente.

Tonino Riccardi
Tonino Riccardi
3 Settembre 2020 12:13

Il medico. Questo sconosciuto. In un mondo di ciarlatani il medico diventa fastidioso.

Danilo Villa
Danilo Villa
3 Settembre 2020 12:24

Al di là Della deficienza caloria, Mi chiedo solo (da vegano normopeso, senza alcuna patologia da più di 10 anni) se 10 pasti su 14 settimanali prescritti dal sedicente nutrizionista, a base di prodotti di origine animale non siano eccessivi, anche in considerazione della piramide alimentare onnivora.

Abril Gonzalez Campos
Reply to  Danilo Villa
3 Settembre 2020 13:55

Lei ha pienamente ragione, ci sarebbero tante piccole precisazioni da fare a riguardo.In generale, è frequente trovare questo errore nelle “diete dimagranti”, non c’è attenzione alle frequenze delle fonti proteiche consigliate nel modello alimentare mediterraneo, in cui gli alimenti vegetali occupano una grande percentuale del fabbisogno giornaliero.

Antonio Pratesi
Antonio Pratesi
3 Settembre 2020 12:30

Ha ragione. Il medico specialista in Scienza dell’Alimentazione e della Dietetica indirizzo Dietologico e Dietoterapico è la figura più completa in quanto unisce le competenze del medico con quelle del nutrizionista. Può fare diagnosi (prescrivere accertamenti, esami ematochimici o strumentali), terapia (prescrivere farmaci o trattamenti ad es. fisioterapici …), prescrivere ed elaborare diete.
Un tempo era indicato come “medico dietologo”, oggi ci sono alcuni medici o biologi che dichiarano di essere “dietologi” anche se non sono specialisti in Scienza dell’Alimentazione.

Silvia B
Silvia B
3 Settembre 2020 13:06

Buongiorno, sono una studentessa in scienze della nutrizione, ho intrapreso questa percorso proprio per intraprendere questa professione, nonostante abbia già una laurea in erboristeria e CTF. La dieta proposta è una vera follia e mi stupisce che sia stata prescritta da un nutrizionista, anzi sembra una vecchia dieta che andava in voga 30 anni fa su qualche guida TV..anzi mi stupisce il fatto che non ci siano anche ricette annesse !! Mi chiedo anche che ruolo abbiano i genitori in tutto questo, in tanto se una ragazzina di 13 anni nonostante sia alta, pesi come un adulto pur facendo attività fisica, sicuramente sarà un problema di quantità ma anche di qualità di ciò che mangia . Per cui già solo con un cambiamento di abitudine alimentare e un approccio psicologico si sarebbero ottenuti dei risultati.

Abril Gonzalez Campos
Reply to  Silvia B
3 Settembre 2020 14:31

Sono totalmente d’accordo con lei. L’educazione alimentare dovrebbe essere mirata anche (e soprattutto) ai genitori, tutti i professionisti sanitari possiamo essere agenti di cambiamento, collaborare al posto di lottare per un potere che non esiste (dietisti, nutrizionisti, medici nutrizionisti), lottare “insieme” per il benessere e i diritti dei pazienti dalla nostra piccola trincea.

Antonio Pratesi
Antonio Pratesi
3 Settembre 2020 18:07

Diciamo che fanno credere di essere ciò che non sono. Comunque il termine “dietologo” non è normato dalla legge e quindi nulla vieta di usarlo. Ma il termine più abusato in assoluto è “nutrizionista”. Ci sono medici specialisti in gastroenterologia, ginecologia, ortopedia, psichiatria, fisiatria, oncologia, allergologia e immunologia, neurologia, anestesia e rianimazione o senza alcuna specializzazione che aggiungono al titolo della loro specialità la dizione di “nutrizionista”. Secondo lei sono competenti in nutrizione come un medico specialista in Scienza dell’Alimentazione (quattro anni di specialità) oppure come dice lei (un po’) “imbrogliano”?
A volte alcuni di loro hanno conseguito dei master in nutrizione.

gianni
gianni
3 Settembre 2020 20:59

“””””https://ilfattoalimentare.it/medici-formazione-alimentazione.html
Alimentazione, per i medici non c’è nessuna formazione (o quasi). E gli studenti chiedono corsi obbligatori e di qualità
Agnese Codignola 1 Ottobre 2019 Nutrizione……………”””””
Di quali medici parliamo?
Nella realtà non è purtroppo una scelta tra una autostrada medica corretta e scorciatoie fraudolente da qualche altra parte, composta peraltro di laureati, per tentare di risolvere un problema , l’obesità dovunque è in aumento.
Siamo sempre esageratamente competitivi, pur non avendo capito come funzionano esattamente le cose gareggiamo furiosamente per una supremazia relativa mentre la soluzione si troverà soltanto dalla collaborazione e reciproco rispetto.
Inoltre fino a oggi mi sembra che se esiste una categoria che non riconosce appieno il valore curativo e rigenerante del cibo sano questa è senz’altro la classe medica classica, non per non conoscenza ma per lentezza ed incertezza nel decidere le linee guida di fronte ai pericoli presenti e chiaramente emergenti che gravano sul genere umano.

adriano borelli
adriano borelli
4 Settembre 2020 08:55

La definizione di NUTRIZIONISTA la puo utilizzare chiunque
Non esiste un albo profassionele!!!!!!!

claudio panzironi
claudio panzironi
Reply to  adriano borelli
4 Settembre 2020 09:42

Nutrizionista la può usare chiunque; biologo nutrizionista no: per farlo occorre una laurea magistrale specifica in Scienze della Nutrizione Umana.