segolene royal
Nuitella, il ministro francese dell’Ecologia, Ségolène Royal consiglia di non mangiarla: contiene troppo olio di palma

“Non mangiare più la Nutella per salvare il pianeta”. E’ l’ultima battaglia del ministro francese dell’Ecologia, Ségolène Royal, che intervistata dal programma del canale televisivo francese Grand Journal di Canal +, ha invitato i consumatori   a non mangiarne più per contribuire a salvare il pianeta. Royal ha detto  che “la deforestazione massiccia che come conseguenza ha anche il riscaldamento climatico”. E la deforestazione è causata anche dall’uso dell’olio di palma, contenuto nella Nutella in quantità pari al 20% circa. Ferrero per il momento non ha riposto direttamente alla ministra. La cosa certa è che in commercio ci sono ottime creme di nocciole che non contengono olio di palma. Il Fatto Alimentare ha raccolto in un articolo l’elenco di 35 creme di nocciola che usano altri grassi vegetali pregiati diversi dal palma.

nutella-vasettoConfrontando le materie prime di Nutella con quelle di altre creme spalmabili si nota che gli ingredienti utilizzati sono simili, ma cambia la quantità e la tipologia dei grassi. Nella lista degli ingredienti  della crema Ferrero troviamo al primo posto lo zucchero seguito dall’olio di palma e solo al terzo posto le nocciole con il 13%. Nelle altre creme il quantitativo di nocciole (ingrediente più costoso che caratterizza il prodotto) raddoppia o triplica e come materia grassa non si usa il mediocre olio palma ma l’eccellente burro di cacao (considerato l’ingrediente principe di tutti i prodotti a base di cacao e cioccolato).

 

crema nocciole  nutella

L’abilità di Ferrero consiste nel l’essere riuscita a rendere piacevole al palato una miscela composta da poche nocciole tanto zucchero e tanto grasso  di mediocre qualità come il palma.  La scelta del palma permette di abbassare drasticamente i costi di produzione e di usare poche nocciole, anche se  penalizza la qualità nutrizionale della crema essendo un grasso sconsigliato dagli esperti di nutrizione.

24 ore dopo le frasi pronunciate ieri contro la Nutella da Segolene Royale “Dovremmo smettere di mangiarla”, durante un’intervista rilasciata a Canal+ spiegando che l’olio di palma contenuto nel prodotto è una dei maggiori responsabili della deforestazione) , il ministro dell’Ambiente francese Ségolène Royal ha fatto marcia indietro e si è scusata su Twitter scrivendo ” Mille scuse per la polemica su Nutella, sono favorevole a valorizzare il progresso”.

 

 

 

 

 

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riccardo
riccardo
16 Giugno 2015 23:10

Non usare prodotti con olio di palma è responsabile. Boicottare tutte le ditte che producono alimenti conservati con olio di palma.

Luigi
17 Giugno 2015 07:54

Ferrero dichiara da tempo sostenibilità ambientale……difformi sono invece le comunicazioni relative ad olio di palma da parte dei nutrizionisti …..anche pubblicamente addetti ai controlli.

Nicola Mazzola
Nicola Mazzola
Reply to  massimo
17 Giugno 2015 10:08

“Oste, è buono il tuo vino?”
“Certo!”
“L’uva che usi è sostenibile e tracciabile?”
“Certo!”

Vito
Vito
Reply to  massimo
17 Giugno 2015 12:05

La presenza del’olio di palma in una crema spalmabile alle nocciole e cacao non è solo una questione di sostenibilità e tracciabilità, MA DI CHIEDERSI PERCHE’ E’ PRESENTE, visto che il burro di cacao è 100 volte più indicato per questo tipo di preparazioni.

G
G
Reply to  massimo
17 Giugno 2015 16:25

quindi siccome Ferrero ha la certificazione il grandissimo Nicola Mazzola dice che non serve o non conta nulla perchè lo dichiara la Ferrero giusto? sa che c’è l’esistenza della certificazione RSPO e che Ferrero ha il livello più alto di certificazione attualmente possibile sul mercato? sa che per avere la certificazione di palma ci si iscrive, si paga tanti soldi in più e c’è un certificatore che attesta il tutto?

Roberto La Pira
Reply to  G
17 Giugno 2015 17:41

Nutella esiste da 50 anni e contiene il 50% dell’olio di palma. Ferrero ha solo da qualche anno la certificazione RSPO. Lei pensa che in questi anni l’olio di palma importato sia sempre stato ottenuto senza disboscare la foresta?

G
G
Reply to  massimo
17 Giugno 2015 18:05

e lei pensa che un produttore compri le materie prime dal contadino in loco controllando le condizioni e le politiche sociali, di sicurezza e ambientali dei paesi che producono? o magari ci sono materie prime che nel tempo si sono adoperate e sviluppate e acquistate da intermediari internazionali che collocano materie prime sul mercato? perchè lei pensa che la Ferrero da subito abbia adoperato questa materia prima volendo e favorendo la deforestazione? magari non è possibile che come dice lei 50 anni fa in pochi usavano il palma e non si conoscevano a pieno le conseguenze e l’andamento delle materie prime?
non capisco perchè quando si parla di grandi aziende, o di multinazionali si deve solo pensare in negativo. bene ora c’è la certificazione di cui voi volontariamente non parlate per non ledere la pubblicitaria petizione e quindi? Ferrero come si considera secondo le vostre tesi? deforesta sostenibile? non penso
fino a 20 anno fa c’erano i grassi idrogenati, altro che deforestazione….

ennio
ennio
17 Giugno 2015 12:55

Immagino che Segolene Royal avrebbe detto le stesse cosr se la Nutella fosse di produzione francese …

DANIELA
DANIELA
17 Giugno 2015 13:26

Questa volta dobbiamo dare ragione alla Royal. Datela ai vostri bambini, fa tanto bene……..Io me la preparo in casa.

Donnina
Donnina
Reply to  DANIELA
18 Giugno 2015 16:37

Pure io me la autoproduco. Tre soli ingredienti: cacao amaro, purea di nocciole (comprata al super biologico) e miele d’acacia. Primo, è sanissima visto che non contiene zucchero e i grassi sono grassi “buoni”. Secondo, è talmente gustosa che provare a riassaggiare la Nutella dopo qualche tempo è un trauma.

Matteo
Matteo
17 Giugno 2015 13:51

Vorrei evidenziare il fatto che non mi sembra molto corretto che un ministro francese chieda di boicottare un prodotto italiano. Considerando il fatto che circa il 50% dei prodotti all’interno di un supermercato contengono olio di palma, il ministro francese non poteva lanciare un boicottaggio contro un prodotto francese? Possibile che non sia riuscita a trovare un prodotto francese con olio di palma? Mi sembra assurdo…

anna
anna
17 Giugno 2015 15:27

Concordo sul fatto che l’utilizzo dell’olio di palma vada eliminato da tutte le ricette, quindi SI “scegliete prodotti che non contengono olio di palma”. Ma a che a dire questo sia il ministro francese…beh questo proprio no. Perché non si preoccupa delle sue aziende e soprattutto perché non boicotta il suo fois gras??

Ciccio
Ciccio
17 Giugno 2015 16:12

Smettiamola con questa bufala dell’olio di palma che serve solo a proteggere i produttori di grassi animali e vegetali locali Capirei se in Francia non si usasse alcun olio di palma, ma prendersela con un prodotto perchè Italiano! Avrei voluto vedere se la Nutella fosse stata Francese e il ministro Italiano avesse fatto quei commento.
E il foie gras?

Mario
Mario
17 Giugno 2015 17:59

Sinceramente non penso che il maggior problema della nutella sia il 20% di olio di palma; è anche peggio che ci sia il 50% di zucchero. Il vero problema però mi sembrano le pubblicità vergognose a cui ferreo ci ha abituati.

Per quanto riguarda l’eccellente burro di cacao, sarà sicuramente migliore dal punto di vista sensoriale, ma contiene molti più grassi saturi dell’olio di palma, e la coltivazione del cacao presenta le stesse problematiche di quella del palma.

fabio
fabio
17 Giugno 2015 20:07

Perfetto!!! Spalmate foie gras o come caspita si scrive quell’abominio e datelo ai bimbi. Quello si e’ sano.
E tanto tanto camembert anch’esso dietetico e salubre.

Strumentale e’ il primo aggettivo che mi sovviene

Marco
Marco
17 Giugno 2015 20:15

Inoltre mangiamo tantissimo cioccolato (anch’io che lo adoro). Ma nessuno si è molto chiesto se le grandi coltivazioni di cacao siano sostenibili. Perché? Perché è un prodotto sano e di qualità? Ma qui parliamo di sostenibilità, non di nutrizione o di qualità organolettica. Che modo di ragionare poco autocritico…

Anna
Anna
18 Giugno 2015 10:03

La Nutella è buonissima e va mangiata con moderazione, come tutti i dolci. Punto. Questa campagna contro l’olio di palma è una caccia alle streghe. Una volta che il palma sarà stato sostituito integralmente con l’olio di girasole si inizierà la campagna contro l’olio di girasole? Bisogna mangiare meno e basta, non eliminare un ingrediente.
Segolene Royal di sciocchezze ne ha dette tante, su tanti argomenti, questa è l’ultima di una lunga serie

vincenzo
vincenzo
18 Giugno 2015 10:07

Assunto che che l’olio di palma, tracciato o sostenibile che sia, è da evitare, faccio due considerazioni:

– le dichiarazioni della ministra sono ipocrite perchè si scagliano direttamente contro la Nutella, sebbene l’olio di palma si trovi anche nella maggior parte dei prodotti da forno. Dubito fortemente detto lo stessa cosa di un prodotto francese.

– la Nutella, a differenza dei biscotti, non è una alimento che viene consumato quotidianamente (almeno non dovrebbe esserlo), quindi tanto accanimento non mi sembra giusto. L’importante è informare

Laura
Laura
18 Giugno 2015 11:11

Non la consumo perchè è zucchero, olio non specificato e solo il 13% di nocciole di non specificata provenienza, la mia è una scelta personale dettata da altri motivi. A me pare che Ferrero si faccia una gran pubblicità gratuita.

Arianna
Arianna
18 Giugno 2015 14:51

Perchè non raccontare cosa significhi eliminare l’olio di palma?
Come consumatrice, avevo scritto a LiberoMondo per avere risposte sull’argomento, vi riporto il confronto via facebook (si trova nei commenti alla foto):
https://www.facebook.com/152081479145/photos/a.10150261325259146.344713.152081479145/10153250872034146/?type=1&theater
Sarebbe da mettere a confronto con la risposta ricevuta invece da una mia amica dalla Barilla (Mulino Bianco) in merito ad un’analoga osservazione, su cui alcun commento pare superfluo.
Sperando possa essere di utilità pubblica, vi ringrazio.

massimo
massimo
18 Giugno 2015 18:27

La Nutella è un prodotto non certo eccellente dal punto di vista qualitativo, basta guardare l’ordine decrescente degli ingredienti!

Stefano Melis
Stefano Melis
19 Giugno 2015 19:10

GREENPEACE dichiara in un’intervista: “Ferrero one of the more progressive companies with regards to palm oil sourcing” fonte: http://t.co/gOPLCGtoQB

Roberto La Pira
Reply to  Stefano Melis
20 Giugno 2015 09:06

Nessuno contesta la certificazione di Ferrero che risale a 5 anni fa circa e infatti noi abbiamo scritto che la Royal doveva fare i nomi di 10 aziende e non solo di una, perché il problema dell’ambiente e della deforestazione esiste e anche quello della salute.

Lorenzo
Lorenzo
23 Giugno 2015 11:32

Inviterei il Sig La Pira ed il Fatto Alimentare ad approfondire l’argomento sull’olio di palma, fin qui approcciato con pochi dati certi e molta superficialitá, e leggersi il libro “l’olio giusto” di Giunti editore. Dopo vi renderete conto che non esiste nulla se non una guerra commerciale tra gli usa a favore dell’olio di soia, la Francia a favore dell’olio di colza, contro l’olio di palma. Non a caso la nutella che viene presa come riferimento, é vendutissima in Francia e stá scalzando piano piano il burro di arachidi in usa…..casualitá ???? L’ignoranza e i social fanno il resto….

Daniele Giovanni Monaco
Daniele Giovanni Monaco
23 Giugno 2015 22:23

Potremmo continuare a discutere senza venire mai a capo della questione, tuttavia l’eventuale sostituzione dell’olio di palma non renderà mai un prodotto industriale più genuino e più salutare da consigliare per una sana e corretta alimentazione e quindi mi chiedo perché farlo diventare un caso di fondamentale importanza dall’eco mediatico incontrollato ! Poi, a proposito di quanto da me sostenuto nel precedente intervento, cito un estratto di un articolo della “Società Italiana dell’Obesità” di Lucia Cammisa & Claudio Pagano (Dip. di Scienze Mediche e Chirurgiche, Università di Padova ) che, a proposito degli acidi grassi trans dice “Anche la raffinazione degli oli (quelli vegetali che si trovano in commercio), che comprende fasi quali il trattamento termico di deodorazione e la decolorazione con terre acidificate, vengono a formarsi acidi grassi in configurazione trans “. Inoltre aggiungo che gli oli vegetali per l’alta insaturazione dei loro acidi grassi, sono altamente instabili e irrancidiscono facilmente, soprattutto dopo l’esposizione alle alte temperature a cui vengono sottoposti i prodotti da forno in fase di cottura.
Dr. Daniele Giovanni Monaco (Tecnologo Alimentare)