Le notizie dal mondo di questa settimana arrivano da Germania, California, Europa, Nord America, e altre nazioni ancora.
Multa di 280 milioni di euro a tre produttori di zucchero in Germania: si erano messi d’accordo sull’aumento dei prezzi e la ripartizione del mercato
L’Antitrust tedesca ha inflitto pesanti sanzioni a tre dei maggiori produttori di zucchero della Germania, giudicandoli colpevoli di aver costituito un cartello per concordare l’aumento dei prezzi, la ripartizione del mercato e la chiusura di impianti. L’intesa illegale iniziò a metà degli anni ‘90 ed è proseguita sino al 2009. Continua a leggere l’articolo.
I produttori californiani di olio d’oliva vogliono regole più severe per le importazioni dall’Europa ma la lobby newyorkese degli importatori li stoppa
Nella nuova legge statunitense sull’agricoltura non passa la richiesta di test più rigorosi. L’olio d’oliva europeo copre il 97% del mercato statunitense. I consumatori americani lo preferiscono, perché lo ritengono più autentico e perché ha un minor prezzo, mentre i produttori locali sostengono che l’olio extra vergine europeo non sia così puro come si pensa. Continua a leggere l’articolo.
È minima l’influenza dei marchi di sostenibilità sulle scelte alimentari dei consumatori europei
La sostenibilità è oggetto di preoccupazioni e timori di molti consumatori, ma nonostante ciò non si traduce in comportamenti concreti, secondo il sondaggio dell’European Food Information Council. Continua a leggere l’articolo.
Migliaia di sostanze chimiche nei materiali a contatto con gli alimenti, senza che si conoscano gli effetti a lungo termine sulla salute umana
Alcuni ricercatori indicano la nuova sfida a cui si trova di fronte la ricerca epidemiologica. Sono oltre quattromila le sostanze chimiche che vengono a contatto con i cibi nei processi di trasformazione industriale e nel packaging alimentare, i cui effetti a lungo termine sulla salute sono ancora ignoti. Continua a leggere l’articolo.
In Nord America, le bibite dietetiche guidano il continuo calo delle vendite di bevande gassate
Alla fine del 2013 le vendite di bibite gassate nel Nord America sono ulteriormente diminuite, mentre è rallentata la crescita dei consumi nei mercati emergenti, come Cina e India. Coca-Cola annuncia iniziative per contrastare alcune “idee sbagliate”. Continua a leggere l’articolo.
Beniamino Bonardi
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Giornalista, redattrice de Il Fatto Alimentare, con un master in Storia e Cultura dell’Alimentazione