Le notizie dal mondo di questa settimana arrivano da Stati Uniti, Inghilterra, Francia e Malesia
Nella cucina domestica degli americani la sicurezza alimentare scarseggia
L’Università della California-Davis ha condotto una ricerca su come gli americani preparano e cucinano il pollo e su quali sono i rischi più comuni di contaminazione incrociata e di cottura insufficiente. Lo studio, che sarà pubblicato sul numero di settembre della rivista Food Protection Trends, ha esaminato i video girati da 120 partecipanti nelle proprie case, mentre preparano un piatto di pollo, a loro scelta, con insalata. Si tratta di partecipanti esperi, perché l’85% prepara pollo settimanalmente a casa propria, l’84% ha dichiarato di essere informato sulla sicurezza alimentare e il 48% ha detto di aver ricevuto una formazione su questo tema.
Francesi sempre più preoccupati per l’impatto dell’alimentazione sulla salute
I francesi sono sempre più preoccupati per gli effetti dell’alimentazione sulla propria salute: nel 2007 lo era il 52%, oggi lo è il 64%. Si tratta di un’apprensione crescente, che si traduce in una maggiore attenzione alle informazioni su come il cibo viene coltivato, gli animali allevati e gli alimenti trasformati. Mentre nel 2006 il 45% dei francesi si sentiva sufficientemente informato su questi aspetti, oggi la percentuale è scesa al 28%, con un crollo di 17 punti. Allo stesso modo, la percentuale di chi si sente informato in modo completo è crollata dal 14% al 4%. Si tratta di un andamento omogeneo in tutte le fasce della popolazione. È quanto emerge da un sondaggio condotto da Ipsos per conto di Agri-Confiance, il marchio delle cooperative agricole francesi impegnate nello sviluppo sostenibile.
Un nuovo studio rileva significative differenze tra prodotti biologici e non biologici
Dopo aver riesaminato 313 studi sull’argomento, applicando metodi statistici per compararne i risultati, alcuni ricercatori, guidati da esperti dell’Università di Newcastle, affermano che la frutta, la verdura e i cereali coltivati in modo biologico contengono in media il 17% di antiossidanti in più rispetto a quelli derivanti dall’agricoltura tradizionale, con punte del 69% in più nel caso dei flavoni. I residui di pesticidi dei prodotti biologici sono quattro volte inferiori, così com’è molto inferiore il livello del cadmio, un metallo tossico che a volte contamina i fertilizzanti convenzionali.
Dalla Malesia arriva il kit halal, per scoprire in meno di un minuto la presenza nel cibo di Dna di maiale
Tra un anno i musulmani della Malesia potranno acquistare un kit contenente un micro sensore elettronico, in grado di individuare in meno di un minuto la presenza di Dna di maiale nel cibo. La Malesia, paese a maggioranza musulmana, la cui religione vieta di mangiare carne di maiale, è stata scossa un mese fa da uno scandalo, poi rientrato, che ha coinvolto la compagnia dolciaria Cadbury, nei cui prodotti erano state trovate tracce di Dna di maiale, poi smentite da successive analisi.
L’Agenzia francese per la sicurezza sanitaria degli alimenti boccia i prodotti “anticolesterolo”
I dati disponibili non permettono di considerare gli alimenti “anticolesterolo”, come margarine e yogurt ricchi di fitosteroli e fitostanoli, un mezzo adeguato di prevenzione delle malattie cardiovascolari. Anzi, questi prodotti sono sconsigliabili per le donne incinte o in fase di allattamento, e per i bambini. Infatti, se da una parte riducono la quantità di colesterolo, ma non in modo uguale in tutte le persone, dall’altra riducono anche quella di betacarotene nel sangue, aumentando il rischio malattie coronariche. La riduzione di betacarotene deve essere compensata con un maggior consumo di frutta e verdura. I rischi associati all’assunzione di questi alimenti andrebbero valutati, caso per caso, da un professionista sanitario.
Beniamino Bonardi
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