Glass jar of sauce in the hands of the buyer. Sauce in the hands of the buyer at the grocery store

Il Fatto Alimentare pubblica spesso articoli sui prodotti alimentari e sulle etichette, per dare la possibilità ai lettori di valutare meglio la qualità di un alimento esposto sugli scaffali del supermercato. Più complicato è capire cosa c’è dietro un’etichetta e anche solo immaginarlo. In questa breve nota riassumiamo le modalità descritte da un’azienda italiana (che non nomineremo) per illustrare la qualità dei suoi prodotti e le novità adottate nell’ambito della sostenibilità. Non si tratta solo di aspetti tecnici, ma di elementi utili per capire quanto la qualità debba essere collegata a un attento e scrupoloso processo industriale. Nel comunicato stampa si precisa che per i prodotti da forno e i biscotti si usano ingredienti come: lievito madre, uova fresche da galline allevate a terra, cacao e cioccolato di filiera certificata, latte fresco italiano di alta qualità, yogurt e marmellate 100% italiane, zucchero proveniente da filiere certificate e farina di grano tenero da agricoltura sostenibile.

Un altro aspetto importante da considerare è la serie di controlli lungo le linee di produzione. L’azienda precisa che comincia con un sistema di visione ottica per valutare la giusta forma dei biscotti, poi c’è la verifica del colore attraverso riferimenti fotografici. Per quanto riguarda l’aspetto organolettico c’è un’apparecchiatura in grado di effettuare misurazioni olfattive attraverso un ‘naso elettronico’.

etichette
I controlli e le analisi lungo la linea di produzione sono fondamentali per ottenere buon prodotto 

La ‘lingua elettronica’ serve invece per l’analisi sensoriale. In fondo alla linea si effettua comunque una valutazione complessiva. Sul fronte della sostenibilità l’azienda precisa che negli ultimi 10 anni il consumo di acqua è stato ridotto di oltre il 15 %, mentre il risparmio di energia elettrica si attesta intorno al 10%  e si è registrata una sensibile  riduzione del metano per l’introduzione di illuminazione a led e nuovi sistemi di cottura nei forni elettronici. Si tratta di elementi interessanti e utili che attestano la volontà di realizzare un buon prodotto, fermo restando la possibilità di  incidenti di percorso e criticità imprevedibili che si possono registrare in qualsiasi impianto.

© Riproduzione riservata Foto: AdobeStock

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Mario (quello vecchio)
Mario (quello vecchio)
25 Maggio 2023 09:50

“giusta forma dei biscotti (…) verifica del colore (…) ‘naso elettronico’.”

Nei prodotti artigianali è normale che un biscotto esca un po’ più “abbronzato” di un altro, l’assoluta uniformità orwelliana non è qualità.

“il consumo di acqua è stato ridotto di oltre il 15 %, mentre il risparmio di energia elettrica si attesta intorno al 10% e si è registrata una sensibile riduzione del metano”

Contenimento dei costi di produzione, che unito alla progressiva riduzione dei quantitativi di prodotto inseriti nella stessa confezione produce maggior profitto.

E tutti ingredienti elencati hanno la caratteristica comune di esercitare un fortissimo richiamo pubblicitario a basso costo sul consumatore attento alle mode.

Roberto Farina
Roberto Farina
25 Maggio 2023 12:07

la riduzione dei consumi idrici ed energetici espressa in percentuale da un quadro parziale dei consumi reali bisognerebbe sempre spiegare se la riduzione è per unità di prodotto o per l’intera produzione. Se riduco il consumo idrico del 15% a fronte di un aumento della produzione del 50% il mio impatto aumenta. Viceversa se per ragioni di mercato riduco la mia produzione del 50% ma non faccio niente per migliorare la mia efficienza idrica o energetica comunque potrò dire di aver ridotto i consumi.