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Il problema della “terra dei fuochi” rimane attuale ma la stragrande maggioranza del territorio campano risulta sana

Arrivano i primi risultati delle analisi fatte sulle mozzarelle di bufala campane DOP dopo il lancio dell’Operazione Trasparenza da parte del Consorzio di Tutela della mozzarella di bufala DOP insieme alle associazioni dei consumatori. Tutti i 20 campioni – riferisce  l’agenzia di stampa Help consumatori – sono stati prelevati dalle associazioni e analizzati da un laboratorio tedesco che ha registrato valori inferiori a un quinto del limite di legge consentito per quanto riguarda le diossine, mentre sono assenti sia la brucellosi che i metalli pesanti.

 

La campagna è scattata dopo le dichiarazioni del camorrista pentito Carmine Schiavone e i dubbi che hanno attraversato l’opinione pubblica sulla salubrità del prodotto e lo scandalo della Terra dei Fuochi. Come conseguenza, il relativo mercato ha registrato un calo di 30 milioni di euro nei due mesi di ottobre e novembre e una diminuzione di oltre il 30% del fatturato.

 

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I venti campioni di mozzarella analizzati da un laboratorio tedesco registrano valori inferiori a un quinto del limite di legge per le diossine

Secondo il Consorzio, il timore che ruota intorno al prodotto è ingiustificato, visto l’altissimo numero di controlli che la mozzarella subisce ogni anno. Si consideri infatti che, mediamente, un caseificio del Consorzio subisce 200 controlli ogni anno. Questi sono i motivi che hanno portato il Consorzio ad avviare l’Operazione Trasparenza alla quale hanno aderito i Consumatori, che hanno acquistato in modo casuale i prodotti del Consorzio, quindi marchiati Dop, per poi inviarli in uno dei più accreditati laboratori di analisi in Europa. I risultati arrivati oggi dal laboratorio, il TUV SUD GMBH di Siegen, in Germania – scagionano la mozzarella di bufala DOP.

 

“Abbiamo avuto conferma che i prodotti sono completamente sicuri – commenta Ivano Giacomelli, segretario nazionale del Codici. Il problema della Terra dei Fuochi rimane dolorosamente attuale ma non dobbiamo fare di tutta l’erba un fascio e occorre sottolineare come la stragrande maggioranza del comparto agroalimentare campano sia sana e, storicamente, votata a una grandissima qualità”.

 

Help Consumatori

 

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11 Commenti
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Chiara
Chiara
15 Dicembre 2013 18:12

Si possono sapere quali sono le 20 mozzarelle analizzate? I marchi? Grazie.

Roberto La Pira
Reply to  Chiara
16 Dicembre 2013 08:58

Non è stato detto .

Domenico
Domenico
Reply to  Roberto La Pira
20 Dicembre 2013 08:51

Sarebbe corretto informare i consumatori anche di quali produttori stiamo parlando. I campioni analizzati rappresentano circa il 20% dei produttori di Mozzarella Bufala Campana. E il restante 80% com’è?

Daniele G. Monaco
Daniele G. Monaco
15 Dicembre 2013 22:48

Personalmente, sia da Tecnologo Alimentare che da consumatore, non mi fido più di ciò che mi viene detto per rassicurare il consumatore sulla salubrità di un prodotto la cui messa in discussione metterebbe in crisi una bella fetta dell’economia di un’intera regione. Premesso che viviamo in una società facilmente corruttibile, i controlli devono essere effettuati dallo Stato mediante gli Istituti Zooprofilattici ed i risultati resi pubblici per ogni azienda del territorio coinvolto dall’inquinamento ambientale ! Poi vuoi vedere che se effettuo le analisi da privato cittadino, pagando di tasca mia, viene fuori che le analisi smentiscono i risultatati ottenuti in Germania?

angelo41
angelo41
Reply to  Daniele G. Monaco
20 Dicembre 2013 09:27

Condivido e sono sicuro che un test privato darà altri risultati.

Luciano Cordopatri
Luciano Cordopatri
17 Dicembre 2013 02:06

Vedere pascolare Bufale, Pecore tra i campi pieni di spazzatura in superficie, brucare erba sporca, su terreni che definire contaminati è poco, rende queste analisi come quelle fatte dall’ Arpac anni fa sulle falde acquifere.
Evidentemente la richiesta di mozzarella stava crollando al nord e subito si è provveduti a fare uscire questa notizia. Magari le analisi sono vere ma quali mozzarelle avete analizzato? dove? chi ve le ha consegnate? Mi spiace ma il tempo delle mele è passato da un pezzo e credo a quello che vedo ogni giorno per strada, roghi, spazzatura, puzza, pertanto consiglio a tutti di non acquistare NESSUN prodotto dell’interland Napoletano e Casertano. Io ormai compro solo da Coldiretti ma anche li, chissà, se mi stanno prendendo in giro. Nel migliore dei casi siamo rovinati!!!
Comunque potrei dire che una statistica fatta in Svezia dice che tutto il latte campano è contaminato. Non è vero ma potrei dirlo.Le analisi vere, chiare, oggettive ci sono già, e sono state fatte da noi in tutti questi anni ammalandoci e morendo uno dopo l’altro. Serve ancora qualcosa per dimostrare il veleno che abbiamo dentro????

costel
costel
Reply to  Luciano Cordopatri
22 Dicembre 2013 16:13

Ma tu di dove sei? Le bufale non pascolano nei campi , tutti i foraggi e il mangime che alimantano le bufale sono controllati alla fonte.

marco
marco
Reply to  Luciano Cordopatri
23 Dicembre 2013 17:04

bisognerebbe innanzitutto sapere che le bufale non brucano in quella porzione di aree chiamata terra dei fuochi in realtà …. per questo ci sono aree dop

ma è facile demonizzare “a distanza” tutto indiscriminatamente

angelo41
angelo41
20 Dicembre 2013 09:31

Sono appassionato della mozzarella di bufala, noto però che i sapori sono completamente diversi da un prodotto all’altro.
Il D.O.P millantato sulla confezione è dubbio perché alcuni prodotti, quelli che costano meno, sono evidentemente fatti con latte normale di vaccina.

angelo41
angelo41
20 Dicembre 2013 09:33

Magari ci mettono pochissimo latte di bufala, tanto da giustificare l’etichetta.

lucia
lucia
21 Dicembre 2013 08:23

Monica- Ma scusate è ovvio visto che è fatta con il latte tedesco ma ancora? E per favore..

Lucia – scusate….ma è ovvio…cosa??? ci puoi dare riferimenti della tua affermazione?? illuminaci!!

Monica- La Germania esporta latte in Italia per la lavorazione della mozzarella di bufala da sempre, basta guardare le fatture dei più grandi caseifici,tipo quelli di san giovanni.

Lucia – evvabeh, chiederemo di vedere le fatture……non sarà facile ma accerteremo in modo da far vedere a tutti. adesso comincio con scrivere a Il fatto alimentare e gli girerò la tua affermazione, vediamo cosa rispondono.
riporto questa discussione di FB, per favore, vogliamo risposte sicure