Mini Food: l’ultima tendenza gastronomica è cucinare piccoli cibi, con piccoli utensili, in piccole cucine (e non stiamo parlando del vostro monolocale)
Mini Food: l’ultima tendenza gastronomica è cucinare piccoli cibi, con piccoli utensili, in piccole cucine (e non stiamo parlando del vostro monolocale)
Valeria Nardi 5 Gennaio 2017L’ultima tendenza gastronomica di cui sentivamo un grande bisogno finalmente è arrivata anche da noi. Basta navigare su social media come Instagram o Facebook per imbattersi in cibi minuscoli, preparati in cucine e con utensili appositamente creati in scala.
Quella dei “Mini Food” o “Tiny food” è una moda arrivata dall’Asia e che impazza soprattutto sotto forma di video. Si sono moltiplicati infatti i canali su Youtube dedicati all’argomento in cui si può assistere alla creazione di piccole prelibatezze, tra questi i più noti sono Miniature Space, Pocket Resort e Mimine Mini. Sì, perché anche se sembrano opere di abili miniaturisti, sono in realtà manicaretti commestibili, e la parte più divertente è osservare il procedimento.
Gli appassionati non si fermano di fronte a nulla: cucinano carne, pesce, pasta, sushi, torte e pasticcini. C’è per esempio la preparazione degli spaghetti alla carbonara: cipolla e pancetta affettate con cura, acqua che bolle su un lumino e spaghetti (sei e spezzati). Una volta cotti con una pinzetta vengono tolti dal mini-pentolone, mentre in un’altra padellina soffrigge nell’olio la pancetta e la cipolla, si aggiunge latte e fettina di formaggio. Quando il sughetto è pronto le pinzette riprendono gli spaghetti (che ormai saranno colla ma non ci formalizziamo) e li inseriscono nella padellina. Il momento saliente è però quando l’ingrediente principe della ricetta, l’uovo di quaglia, viene rotto sul mini-tavolo e sbattuto e poi aggiunto al resto della preparazione ancora sul fuoco, un pizzico di pepe e voilà (vedi video sotto).
Ma visto che il diavolo fa solo le pentole, per i coperchi (e tutte gli altri utensili) sono sorti online negozi che producono e vendono il necessario per cucinare a Lilliput, come ad esempio Miniature AAA Shop, che dal Giappone offre: coltelli, taglieri e intere cucine attrezzate, in cui si può cucinare usando un lumino.
I pro della nuova tendenza sono palesi: ottimo per la dieta, riduce i costi della spesa e soddisfa tutti quelli che hanno manie di grandezza.
Attenzione però: guardare questi video può creare dipendenza!
© Riproduzione riservata. Foto: Youtube
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Giornalista, redattrice de Il Fatto Alimentare, con un master in Storia e Cultura dell’Alimentazione
“tendenza” in voga dagli anni 80, sempre solo e fortunatamente, in giappone.
ancora!?!?!?!!??!!? c’è ancora qualcuno che fa la carbonara con la cipolla.
Non se ne può più!
Tra l’altro questa carbonara fa schifo: si vede che l’uovo è stracciato, per non parlare dell’uso di sottilette e panna, dove almeno 12 cuochi italiani, vedendolo, hanno fatto harakiri…
I giapponesi sono maestri nell’indurre i consumatori ad acquistare oggetti di cui non si sente assolutamente il bisogno. Tutte cose del tutto inutili, ma estremamente “carine”: già negli anni ’80 ricordo le gommine da cancellare dalle fogge più strane (componibili e non), i ciondolini, poi i tamagochi e – più in generale – tutti quei gadget legati ai personaggi dei loro cartoni animati. Non voglio fare qui la solita figura del moralista ambientalista, ma quante cose si producono a questo mondo (consumando risorse naturali, utilizzando energia che si potrebbe risparmiare per scopi più nobili) che non servono a niente se non a ingolfare l’ambiente di ulteriore plastica ? Bah!
E poi? Se la mangiano?? Mah..
Andando oltre l’aspetto modaiolo di chi segue sempre l’ultima tendenza per stupire amici e conoscenti, possiamo dire che valorizzando l’arte della cucina in tutti i modi possibili ed in modo responsabile sulla qualità e combinazione degli ingredienti, può solamente giovare ad un settore molto rivitalizzato dall’arte culinaria di bravissimi cuochi moderni.
Sulle dimensioni delle porzioni penso sia molto salutare invertire la tendenza della quantità post-guerra, a favore della qualità e presentazione, senza però scivolare nella cucina di Barbie per bambine neo-casalinghe bonsai.