Milano Ristorazione: le domande che non piacciono a Predolin: “Come mai nel 2009 i pasti nelle scuole di Milano sono aumentati dello 0,4%, e la spesa per le materie prime è diminuita di 3 milioni?”
Milano Ristorazione: le domande che non piacciono a Predolin: “Come mai nel 2009 i pasti nelle scuole di Milano sono aumentati dello 0,4%, e la spesa per le materie prime è diminuita di 3 milioni?”
Roberto La Pira 14 Aprile 2011Come mai nel 2009 i pasti nelle scuole di Milano sono aumentati dello 0,4%, e la spesa per le materie prime è diminuita di 3 milioni di euro? Abbiamo chiesto a Milano Ristorazione di rispondere a 16 domande come queste, ma non abbiamo ricevuto alcune risposta.
I quesiti posti al presidente della società Roberto Predolin sono stati elaborati prendendo spunto dal bilancio 2009. Si tratta di domande legittime che attendono una risposta da oltre 20 giorni. Rinnoviamo l’appello al presidente di Milano Ristorazione e al Comune di Milano che detiene il 99 % della società.
DOMANDE INVIATE A MILANO RISTORAZIONE
1 – E’ vero che il 40 % dei pasti serviti nelle scuole di Milano finiscono nei rifiuti? Ci sono dati specifici sui rifiuti delle singole scuole?
2 – Quanto costa un pasto a Milano Ristorazione considerando solo le materie prime? E’ vero che utilizzando il 50% di ingredienti bio l’aggravio di costi sarebbe di 0,40 / 0,75 € a pasto?
3 – E’ vero che le scodellatrici quando hanno iniziato a lavorare non avevano una formazione specializzata come addette mensa, ma erano personale generico di una società di servizi specializzata in pulizie?
4 – E’ vero che le 1.347 scodellatrici sono pagate 5,40 €/h lorde, ovvero 4,0 €/h nette? La retribuzione è corrispondente a quanto stabilito dai contratti di categoria? Milano Ristorazione verifica l’applicazione dei CCNL? Dal bilancio emerge che alle società di servizi cui sono stati affidati gli appalti di somministrazione pasti e pulizia dei refettori vengono corrisposti 47 euro per 3 ore di lavoro a ciascuno operatore, cioè 15 euro l’ora circa, a fronte dei 5,40 che gli stessi operatori dichiarano di guadagnare?
5 – Quante lamentele ricevete giornalmente? E’ possibile avere una statistica dettagliata degli ultimi 5 anni?
6 –E’ stata avviata una class-action contro la società, quali sono i motivi per cui non discutete con i genitori per risolvere i problemi?
7 – E’ vero che gli appalti per la fornitura delle materie prime vengono aggiudicate assegnando un’importanza prevalente al prezzo e solo in misura minore alla qualità? Per esempio nella gara di appalto del riso vince chi propone il prezzo più basso senza attribuire alcun valore alla qualità del prodotto. Nell’appalto del latte il fattore prezzo influenza il 90% il giudizio di assegnazione?
8 – E’ vero che nel menù ci sono solo 2 prodotti biologici (formaggi) ? C’è un motivo preciso? Non è possibile favorire la formazione di consorzi di produttori per incrementare la quantità di cibo bio come è stato fatto in altre zone di Italia?
9 – Perché nelle 80 scuole con il self-service non proponete un’alternativa di menù. Si butterebbe via la metà del cibo e i ragazzi sarebbero più sazi e più contenti?
10 – E’ vero che la frutta e la verdura viene acquistata dal socio Sogemi? Se sì, come mai Milano Ristorazione motiva il non acquisto di prodotti bio per mancanza di reperibilità dei quantitativi necessari? Le aziende di ristorazione che gestiscono in appalto il servizio di ristorazione scolastica del comune di Roma non hanno problemi a procurare tutti i prodotti biologici previsti da capitolato, che sono di gran lunga superiori a quanto acquistato da Milano Ristorazione , con un numero di pasti totali da servire superiore a 100 mila giorno.
11 – A quanto ammonta la spesa per le analisi condotte da Milano Ristorazione sulle materie prime? Nel bilancio del 2009 la voce “analisi chimiche” è stata di 28.462 €. Questa somma comprende 419 analisi microbiologiche di cui: 275 sui pasti ( 50 € cad nostra stima ) e 144 tamponi ambientali (30 € cad nostra stima) e 34 analisi acqua potabile (25 € cad nostra stima) per un totale di 19.000 € circa. Non si tratta di un numero ridicolo di controlli considerando i pasti giornalieri?
12 – Nel bilancio ci sono 13.043 collaudi. Cosa sono i collaudi? Chi li fa? Quanto costano? Poi ci sono 213 visite ispettive. Chi le fa ? Quanto costano?
13 – A cosa si riferiscono le tre voci di spesa del bilancio 2009 denominate “consulenze tecniche” costate 480.209 €?
14 – La voce di spesa “consulenze amministrative” indicata nel bilancio 2009 per un importo di 318.966 € a cosa si riferisce?
15 – Nel bilancio 2009 i pasti serviti sono aumentati dello 0,4% mentre il costo delle materie prime è sceso da 23.896 milioni di € a 20.516 milioni di €. Come mai si registra una riduzione dei costi a fronte di un incremento dei pasti? Se poi è vero che nella voce di spesa relativa alle materia prime è incluso anche l’acquisto delle vaschette monouso di plastica, come si giustifica un simile ribasso in un periodo in cui i prezzi dei prodotti alimentari sono aumentata su tutti i mercati?
16 – Il personale in produzione sembra essere in esubero rispetto al numero di pasti. Il rapporto attuale di 1 addetto ogni 84 pasti preparati è eccessivo, in genere si parla di 1 addetto ogni 100 /150 pasti soprattutto quando ci sono centri cottura centralizzati. C’è un motivo?
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Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza come free lance con diverse testate (Corriere della sera, la Stampa, Espresso, Panorama, Focus…). Ha collaborato con il programma Mi manda Lubrano di Rai 3 e Consumi & consumi di RaiNews 24