In occasione della Giornata mondiale dell’acqua (22 Marzo 2022), merita un plauso l’iniziativa milanese ‘L’Acqua del Sindaco’ nata con l’intento di sensibilizzare operatori, turisti e privati cittadini al consumo di acqua del rubinetto. Il progetto prevede che l’acqua potabile proveniente dall’acquedotto sia distribuita in confezioni di cartone poliaccoppiato (brick), bianco e rosso completamente riciclabile e prodotto in modo ecosostenibile. Utilizzare acqua in queste confezioni significa ridurre il consumo di plastica monouso e quindi la produzione di rifiuti plastici legati agli imballaggi e della CO2 prodotta dal trasporto, mitigando gli impatti ambientali.
L’acqua proviene dall’acquedotto e si può considerare un prodotto a ‘chilometro zero’, il medesimo che esce dalle oltre 580 ‘vedovelle’ (tipiche fontanelle di Milano, così chiamate perché il filo d’acqua incessante che sgorga è paragonato al pianto di una vedova) e sgorga dalle 53 casette dell’acqua situate nel comune.
La confezione bianca e rossa per il momento sarà destinata alla Protezione civile per la distribuzione alla cittadinanza in caso di guasto o interruzione localizzata del servizio e, se richiesto, potrà essere distribuita nel corso di eventi particolari sul territorio milanese come le ‘week’, i concerti, le manifestazioni culturali e sportive nonché essere utilizzata per i bisogni interni degli uffici del Comune di Milano. Il layout della confezione in cartone ha il vantaggio di essere personalizzabile in funzione dell’iniziativa.
Nella rete di distribuzione di acqua potabile di Milano, secondo il Comune, si vantano perdite inferiori al 15% rispetto ad una media nazionale che si attesta attorno al 45%, una depurazione e distribuzione di 200 milioni di metri cubi e una qualità tra le migliori in Europa associata a costi bassissimi. Il valore medio del residuo fisso a Milano varia nelle diverse zone, da 200 a 450 mg/l e ciò permette di classificarla come ‘oligominerale’. La gestione del Servizio idrico integrato della città di Milano serve una popolazione di circa 2 milioni di persone, nel video qui sotto è possibile vedere l’impianto al lavoro.
© Riproduzione riservata Foto: Comune di Milano
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non ho capito. Per incentivare il non consumo di plastica si incentiva l’uso di cartone, certamente riciclabile, ma pur sempre monouso…..insomma… quanta fatica per far passare un messaggio chiaro e definitivo di riduzione generale dello spreco.
A parte che sempre meglio cartone che plastica, l’articolo non dice che viene commercializzato, ma è destinato per adesso ad interventi di protezione civile, che vuole dire poter usare camion normali invece che cisterne e distribuzione con rubinetti e tubi con contenitori che il ricevente può anche non avere. Insomma, al posto delle bottiglie di plastica che si vedono ad esempio in estate distribuite agli automobilisti bloccati in autostrada. Non è la soluzione perfetta, ma sempre meglio di adesso
Concordo,tra l’altro secondo me erano meglio delle bottiglie di vetro con vuoto a rendere.
Per l’uso previsto, il vetro sarebbe un inutile peso in più, leggere con attenzione l’articolo prima di criticare
Se è un poliaccoppiato, non è solo cartone e può avere vari gradi di riciclo, in questo caso dove si posiziona?
Ma se si istruisse la popolazione a bere acqua di rubinetto, senza “incartornarla”? Meglio che nella plastica, certo, ma sempre monouso e rifiuto… E comunque, anche se a km zero, la sua produzione ha costi sia in termini economici che energetici e produzione di Co2. Sarebbe interessante conoscere anche impatto ambientale che si avrebbe nel personalizzare la confezione in base a un evento specifico…
C’è poco da plaudire; il Tetra Pak (R) è un poliaccoppiato difficile da riciclare, perché è difficile separare le componenti che lo compongono. Nelle manifestazioni sportive al chiuso potrebbero essere utilizzati i boccioni.
L’impressione è che sia solo un’operazione di marketing. Su linkedin ci sono alcuni scambi di parere sul tema, uno è partito da Sivia Ricci, dell’associazione comuni ricicloni.
Salvatore, in che senso operazione di marketing?
Quindi si fa pubblicità con i soldi dei cittadini? Perchè non l’ha chiamata “L’acqua di Milano”? Per caso la produce lui personalmente? Non mi pare. E lo incensano pure.
rimango senza parole: una italinata DOC!! e questo in occasione della giornata mondiale dell‘acqua. questo succede quando gli amministratori in materia incompetenti si fanno trascinare dal trend „green“! e si mettono in pasto agli esperti del marketing; anche loro veri e propri dilettanti „green“. si salvi chi può!
Mah veramente, Sala la sa lunga…
Io prendo l’acqua dalla casetta installata in piazza Durante
Sia naturale che frizzante….gratis…
Questo è risparmio ed etica
Un comune che chiede 200 milioni di euro per chiudere il bilancio gioca con l’acqua pubblica…. Non ci sono parole….. Comunque nelle immagini televisive delle riunioni a palazzo Marino ho visto solo bottiglie e non tetrapak…. L’acqua del sindaco il primo cittadino non la beve???
Mi sembra veranente demenziale e mi meraviglia il fatto che questo sito, che ritenevo serio, dia spazio ad una tale idiozia incensandola…. L’acqua dei distributori sparsi in città, una volta erogata, deve essere consumata in tempi brevissimi quale sarà la scadenza dei tetrapak??? Quelli in scadenza li berrà il sindaco visto che é sua???
Abbiamo dato la notizia come altri e non per questo abbiamo perso la “serietà” che ci attribuisce.Il problema della scadenza mi sembra secondario.
Non so dove viva lei ma qua in Lombardia e in genere al Nord, l’acqua del sindaco è un modo di dire molto diffuso per indicare l’acqua che sgorga dalle fontanelle e, più in generale, tutta la potabile gratuita degli acquedotti comunali, quindi nessun protagonismo al più un po’ di umorismo…
Per l’uso previsto, il vetro sarebbe un inutile peso in più, leggere con attenzione l’articolo prima di criticare