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È stata pubblicata la prima norma UNI italiana che introduce ufficialmente l’utilizzo della spettroscopia di risonanza magnetica nucleare (NMR) ad alta risoluzione per scovare le frodi alimentari sul miele. Si tratta di un’importante novità tecnica, che permette di identificare la presenza di adulteranti saccaridici, ossia zuccheri aggiunti fraudolentemente per diluire il prodotto, aumentando i guadagni illeciti dei produttori e danneggiando sia i consumatori che gli apicoltori onesti. Il progetto, che ha visto il Cnr-Scitec di Milano in prima fila, ha permesso di sviluppare un metodo analitico preciso e affidabile per individuare i tre adulteranti più comuni: inulina, zucchero invertito e sciroppo di mais o malto.

Secondo quanto affermato da Roberto Consonni, responsabile del gruppo di lavoro sull’autenticità degli alimenti, questo tipo di frode è in forte crescita, complice anche la minore produzione di miele legata ai cambiamenti climatici. Un recente rapporto internazionale ha lanciato un chiaro allarme: quasi la metà del miele importato in Europa da differenti nazioni europee ed extraeuropee non è conforme alla direttiva europea 2001/110/EC, che definisce gli standard qualitativi minimi per il miele per uso alimentare.miele api zuccheri IA Depositphotos_804627206_XL

Stop agli zuccheri aggiunti

L’adulterazione più diffusa consiste nella diluizione di miele autentico con sciroppi saccaridici di diversa origine vegetale a basso costo, con composizione complessa e di difficile identificazione.
Oggi, grazie alla tecnica NMR, è possibile identificare e quantificare selettivamente dei segnali specifici per ogni tipo di adulterante considerato nello studio. Per validare il metodo, i ricercatori hanno testato mieli di varietà botaniche diverse, come castagno, acacia e millefiori, contaminandoli artificialmente con zuccheri in percentuale variabile dal 10 al 30%. I risultati, condivisi con numerosi laboratori italiani, confermano l’efficacia della tecnica.

Il lavoro del Cnr-Scitec di Milano ha coinvolto molte altre istituzioni scientifiche e universitarie, sottolineando l’importanza della collaborazione nazionale per garantire trasparenza e tutela ai consumatori italiani. La norma UNI rappresenta un significativo passo avanti, che consentirà controlli più rigorosi sul miele in commercio, scoraggiando così pratiche fraudolente e salvaguardando la qualità di questo prezioso alimento.

(*) Norma UNI 11972:2025 Miele e – Identificazione di adulterazione del miele di castagno, millefiori e acacia con inulina, zucchero invertito e sciroppo di mais/malto mediante risonanza magnetica nucleare.

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Osvaldo F
Osvaldo F
11 Aprile 2025 20:59

Temo che si sposteranno su adulteranti diversi?

giova
giova
18 Aprile 2025 19:15

Quando leggo sul Fattoalimentare gli approfondimenti merceologici o nutrizionali riportati da Teatro Naturale, con le diverse interviste fatte negli anni, mi ritrovo molto contento di vivere in un Paese che dell’eccellenza alimentare – in questo caso l’olio extra vergine – cerca di portare un contributo.
Eppoi mi viene da pensare al miele, e sono molto meno contento. Per il miele mi pare esista un problema simile: contraffazioni, processi produttivi che “insultano” la materia prima, cura e rispetto per questi piccoliissimi animali non sempre presenti, controlli scarsi, arnie malcollocate, ecc. ecc.. E sul piano commerciale mi chiedo: come può costare solo 2€ un vasetto di miele BIOLOGICO da 200g.? Questa settimana lo trovate alla Lidl. Ma altre “catene” periodicamente praticano queste promozioni; sia sul Biologico (v. l’acacia ungherese informazioni in Conad con marchio Conad) sia nel convenzionale (sempre in GDO, magari a marchio di grandi cooperative che acquistano per incastrare).

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